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    1. NELLE ORE IN CUI IL BULLETTO DI FIRENZE STA LAVORANDO A FAR QUADRARE IL PROGRAMMA DI GOVERNO CON LA POSSIBILE SQUADRA, LA SUA PRINCIPALE PREOCCUPAZIONE È COME I FORTI POTERI DELLA MAGISTRATURA ACCOGLIERANNO IL RENZI 1 2. NON POTENDO CONTARE SULLA MANO PROTETTIVA DI RE GIORGIO, TUTTO DIPENDE DA LUI 3. SCHELETRI NELL’ARMADIO PARE NON AVERLI, MA NON PUÒ CERTO SCIVOLARE SU COLLABORATORI O MINISTRI CHE IL GIORNO DOPO SI SCOPRE POSSANO ESSERE SCOPERTI PER AVERE COLF IN NERO, CASE CON SCONTO, MUTUI AGEVOLATI, RINVII A GIUDIZIO. E NON VUOLE SORPRESE SOPRATTUTTO DA QUELLI CHE GLI STANNO PIÙ VICINI 4. PER ORA IL SILENZIO DEI MAGISTRATI PIÙ LOQUACI, E DI QUEI POLITICI CHE A LORO DA SEMPRE SI RIFERISCONO, COME GRASSO O VIOLANTE, LASCIA INTENDERE CHE LA MAGISTRATURA PIÙ ATTIVA STARÀ ALLA FINESTRA. VALUTERÀ PRIMA DI TUTTO CHI SARÀ IL GUARDIASIGILLI


     
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    napolitano renzi lettanapolitano renzi letta

    Nelle ore in cui Fonzie Renzi sta lavorando a far quadrare il programma di governo con la possibile squadra, la sua principale preoccupazione è come i forti poteri della magistratura accoglieranno il Renzi 1.

    Non potendo contare sulla mano protettiva di Re Giorgio, che ha tutelato prima Mario Monti e poi il governo di Letta Nipote, tutto dipende da lui. Scheletri nell'armadio pare non averli, ma non può certo scivolare su collaboratori o ministri che il giorno dopo si scopre possano essere scoperti per avere colf in nero, case con sconto, mutui agevolati, rinvii a giudizio, indagini sotterranee o altre situazioni imbarazzanti. E non vuole sorprese soprattutto da quelli che gli stanno più vicini. Abbiamo già visto quanto è difficile navigare in queste acque quando il meno accordo sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha nominato alla guida dell'Ama un manager poi risultato sotto inchiesta dalla Procura per fatti passati.

    cancellieri by carlicancellieri by carli

    È terrorizzato di finire come Letta in graticola prima per la Idem, poi per la Cancellieri e infine per la De Girolamo. O come Monti colpito dallo scandalo di due suoi sottosegretari di punta come Carlo Malinconico e Andrea Zoppini, costretti alle dimissioni. E così Fonzie chiede informazioni, fa interrogare Google, fa cercare negli archivi dei giornali per evitare brutte sorprese.

    ERNESTO CARBONEERNESTO CARBONE

    E proprio oggi eccone una: a pagina 5 del Fatto la notizia che al prode Ernesto Carbone sono contestati 25 mila euro di spese illegittime di quando era amministratore di una società del ministero dell'Agricoltura, la Sin dove lo mise qualche anno fa l'amico prodiano De Castro, su suggerimento di Letta, poi miseramente tradito dal brillantinato Carbone. E nei corridoi della Camera, dove Carbone è approdato sempre per spinta di Letta, si vocifera di altre inchieste anche più pesanti legate a quel mondo agricolo nel quale Carbone vorrebbe approdare come ministro all'Agricoltura.

    Luciano ViolanteLuciano Violante

    Per ora il silenzio dei magistrati più loquaci, e di quei politici che a loro da sempre si riferiscono, come Grasso o Violante, sulla nascita del governo Renzi lascia intendere che la magistratura più attiva starà alla finestra. Valuterà prima di tutto chi sarà il Guardiasigilli. Se Fonzie, insomma, seguirà nella strada di ministri di Grazia e Giustizia che mantengano l'equilibrio tra le diverse componenti della magistratura e, soprattutto, che annunci riforme che poi restano nel cassetto.

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    Può Vietti garantire questo? O solo le foto che girano in rete possono essere un grave imbarazzo? Va bene un mammasantissima come Flick? Abbastanza anziano e neutro da andare bene a tutti? O si dovrà cercare un avvocato amico dei magistrati come Paola Severino o Guido Calvi, già senatore Ds, stimato giurista di sinistra, amato da Magistratura Democratica?

    Il bamboccio fiorentino sa che il suo successo si giocherà su due binari. Il primo è senza dubbio quello dell'allentamento dei vincoli di spesa europei (e la ricerca di un ministro dell'Economia credibile e non rigorista è una priorità) e l'altro è la legalità, in primo luogo della politica, frustrata dalle mille inchieste sul malaffare e sull'uso improprio delle risorse pubbliche. Inciampare sulla giustizia è qualcosa che non può proprio permettersi.

    Guido CalviGuido Calvi

     

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