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(ANSA) - Un ex programmatore della Cia è stato condannato a 40 anni di prigione per aver divulgato a WikiLeaks gli strumenti di hackeraggio più preziosi dell'agenzia di spionaggio statunitense. Joshua Schulte, 35 anni, è stato dichiarato colpevole nel 2022 di spionaggio e altre accuse in quella che la Cia ha definito una "Pearl Harbor digitale", la più grande violazione di dati nella storia dell'agenzia di intelligence.
"Schulte ha tradito il suo Paese commettendo alcuni dei crimini di spionaggio più sfacciati e atroci della storia americana", ha dichiarato in una nota il procuratore americano Damian Williams. "Ha causato danni indicibili alla nostra sicurezza nazionale nella sua ricerca di vendetta contro la Cia per la risposta alle sue violazioni della sicurezza mentre lavorava lì", ha aggiunto.
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Il giudice distrettuale americano Jesse Furman ha condannato Schulte a 40 anni di carcere per spionaggio, pirateria informatica, oltraggio alla corte, false dichiarazioni all'Fbi e pornografia infantile. Schulte ha lavorato per l'unità d'elite della Cia che si occupa di hackeraggio dal 2012 al 2016, quando, secondo i documenti del tribunale, si è impossessato tranquillamente degli strumenti informatici utilizzati per entrare nei sistemi informatici e tecnologici. Dopo aver lasciato il lavoro, li ha inviati a WikiLeaks, che ha iniziato a pubblicare i dati classificati nel marzo 2017.
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