Sandro De Riccardis per La Repubblica
LA MORTE DI JESSICA VALENTINA FAORO - ALESSANDRO GARLASCHI
"Ciao bimba sai che tvb. E ci tengo un casino a te! Ti giuro e te lo scrivo, sei dentro al mio cuore. A stasera" firmato Ale. Ovvero Alessandro Garlaschi, il 39enne tranviere dell'Atm, che mercoledì scorso ha ucciso a coltellate a Milano Jessica Valentina Faoro, nel suo appartamento di via Brioschi, tentando poi di dare fuoco al corpo.
C'è questo biglietto scritto a penna da Alessandro Garlaschi tra gli elementi che indicano un suo "chiaro interesse sessuale" verso la 19enne che da qualche settimana era ospite nella casa di Garlaschi e della moglie. Lo scrive il gip Anna Calabi nell'ordinanza con cui ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare in carcere per il tranviere accusato dell'omicidio della giovane. Nel provvedimento il giudice cita una relazione medico legale da cui emerge che la ragazza sarebbe stata colpita con 40 coltellate inferte all'addome, al volto, agli arti superiori.
GARLASCHI 1
Nel provvedimento il gip scrive che Garlaschi, "resosi autore di un gravissimo delitto, ha agito con determinazione atteso il numero di fendenti inferto alla vittima e con lucidità ha gestito la fase successiva rimanendo presso l'abitazione alcune ore ove ha inizialmente tentato di cancellare le prove del delitto e pensato di occultare il cadavere della vittima e di disfarsene come riferito dallo stesso indagato (...)".
JESSICA VALENTINA FAORO E ALESSANDRO GARLASCHI
Il giudice Calabi sottolinea poi che il tranviere "si è sbarazzato dei propri indumenti coperti di sangue occultandoli tra la spazzatura del condominio, ha dato fuoco al corpo della vittima per poi cercare di collocarlo all'interno di due grossi borsoni probabilmente al fine di trasportarlo altrove e ha tentato di cancellare le tracce del reato lavando il coltello e il pavimento della stanza ove è avvenuto l'omicidio; e che, successivamente e in un primo momento, si è allontanato dal luogo del delitto".