1. VAIOLO SCIMMIE: UNAIDS, MALATTIA PUÒ COLPIRE CHIUNQUE
Da ansa.it
Virus del Vaiolo
Il vaiolo delle scimmie «può colpire chiunque». Lo ha ribadito Matthew Kavanagh, vicedirettore esecutivo dell'UNAIDS, il Programma delle Nazioni Unite per l'HIV e l'AIDS. A sostegno di quanto ha affermato l'Oms, dopo che l'identificazione di diversi casi della malattia tra persone omosessuali aveva iniziato a far circolare sui social la voce che si trattasse di una malattia dei gay, Kavanagh ha affermato: «lo stigma e la colpa minano la fiducia e la capacità di rispondere efficacemente alle epidemie come questa».
Vaiolo
«L'esperienza mostra che stigmatizzare può depotenziare rapidamente una risposta basata sull'evidenza, alimentando cicli di paura, allontanando le persone dai servizi sanitari, ostacolando gli sforzi di identificazione dei casi e incoraggiando misure punitive inefficaci».
«Questo focolaio - ha aggiunto - evidenzia l'urgente necessità per i leader di rafforzare la prevenzione delle pandemie, di ampliare le infrastrutture e supportare i diritti umani a livello di comunità per dare risposte efficaci e non stigmatizzanti alle epidemie». L'UNAIDS ha anche esortato i media che si occupano del vaiolo delle scimmie a seguire gli aggiornamenti dell'OMS.
2. VAIOLO, L’ECDC: “DIVENTERA’ ENDEMICO”
Paolo Russo per “la Stampa”
Vaiolo delle scimmie 3
Come le bolle che cosparge sul corpo, il vaiolo delle scimmie sta punteggiano di casi l'Europa: 88 quelli confermati più 42 sospetti, è il conteggio a ieri sera dell'Ecdc, il Centro europeo per il controllo della prevenzione delle malattie.
E la lista si allunga anche in Italia, con un nuovo positivo accertato ad Arezzo, un uomo di 32 anni, anche lui rientrato dalla Canarie dove la miccia sembra essersi accesa al Gay Pride della prima metà del mese. Il totale diventa così di 4 positivi accertati, più un nuovo caso sospetto.
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Intanto i portoghesi sono stati i primi ad aver sequenziato il virus e ad averlo messo su una piattaforma a disposizione della comunità scientifica internazionale. Il suo genoma sembra molto simile a quello che aveva causato una manciata di casi in alcuni Paesi extra africani tra il 2018 e l'anno seguente.
Ma serviranno altri campioni per sapere se, come sospetta più di uno scienziato, una singola varante del virus possa essere alla base di quella che secondo lo stesso Ecdc sembra destinata a diventare un'endemia, mentre il virologo Fabrizio Pregliasco della Statale di Milano e l'infettivologo della Cattolica, Stefano Vella, danno quasi per scontata la proclamazione dello stato di emergenza internazionale da parte dell'Oms, «utile perché renderebbe obbligatorio il tracciamento», dicono entrambi.
Vaiolo delle scimmie 2
Lo stesso Oms ha nel frattempo annunciato di voler convocare i suoi virologi per capire se dietro questo propagarsi delle infezioni ci sia una qualche mutazione del virus a Dna. Sul da farsi discuterà oggi il comitato per la sicurezza sanitaria dell'Ue.
La buona notizia che arriva da Lisbona è che il ceppo diffusosi in Europa è quello meno aggressivo originario dell'Africa Occidentale, che fuori dal suo habitat ha un tasso di letalità ampiamente al di sotto dell'1%, mentre quello endemico nel bacino del Congo arriva a un temibile 10%, condizionato però dalle più che precarie condizioni igienico sanitarie dell'area centro africana.
A destare preoccupazione tra le autorità sanitarie internazionali è la rapida crescita dei casi, con catene di trasmissione senza collegamenti con il continente africano.
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