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    DIBBA OF PERSIA – IL VIAGGIO IN IRAN DEL “CHE GUEVARA DI ROMA NORD” IMBARAZZA E NON POCO IL MOVIMENTO 5 STELLE E SOPRATTUTTO LUIGI DI MAIO, CHE ANCHE SE NON SEMBRA È IL MINISTRO DEGLI ESTERI – LA PROMESSA DELL’EX DEPUTATO PER GIGGETTO È UNA MINACCIA: “MI FARÒ SENTIRE ANCHE DA LÌ” – TUTTE LE SBANDATE FILO-AYATOLLAH DEI GRILLINI


     
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    ALESSANDRO DI BATTISTA copia ALESSANDRO DI BATTISTA copia

    1 – DA BEPPE GRILLO, CHE HA LA MOGLIE IRANIANA, A DI STEFANO E TOFALO: L’ANIMA DEI CINQUE STELLE PARTEGGIA DA SEMPRE PER IL REGIME DI TEHERAN. E INFATTI IERI DIBBA SI È AFFRETTATO A DEFINIRE “VIGLIACCO, PERICOLOSO E STUPIDO” IL RAID CHE HA UCCISO SOLEIMANI

    https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/movimento-ayatollah-ndash-beppe-grillo-che-ha-moglie-223255.htm

     

     

    di battista di maio di battista di maio

    2 – DIBBA VA IN IRAN, IL VIAGGIO CHE IMBARAZZA I GRILLINI E SPIAZZA IL MINISTRO DI MAIO

    Mario Ajello per “il Messaggero”

     

    «Dibba vuole andare in Iran? Vada pure, tanto ormai preferisce fare il turista per caso che fare politica». Un po' imbarazza i 5 stelle la trovata di Di Battista, che è in partenza per Teheran ed è tutto contento perché è il momento in cui lo si nota di più, e un po' fanno spallucce i suoi compagni di movimenti, perché non lo considerano più uno dei loro.

     

    ALESSANDRO DI BATTISTA IN GUATEMALA ALESSANDRO DI BATTISTA IN GUATEMALA

    Il viaggio in Iran del Dibba, per fantomatici reportage sul tipo non indimenticabile di quelli che vergò dalle amache sudamericane in compagnia della fidanzata Sarah e del figliolo Andrea, era stato deciso da tempo ma mai come adesso fa comodo alla visibilità del personaggio: «Mi farò sentire anche da lì», promette.

     

    ALESSANDRO DI BATTISTA MEME ALESSANDRO DI BATTISTA MEME

    E per Di Maio la promessa è una minaccia. Avere per M5S, che cerca una sua presentabilità internazionale e detiene la guida della Farnesina un Dibba laggiù non è il massimo e tantomeno lo è il fatto, imbarazzante, di essere sempre stata una forza politica tutt'altro che antipatizzante verso il regime di Teheran. Sui social, il mondo grillino è quello più indignato di tutti contro l'attacco di Trump e l'anti-americanismo dilaga.

    ALESSANDRO DI BATTISTA ALESSANDRO DI BATTISTA

     

    L'ANIMA

    Del resto l'anima del movimento parteggia per Teheran. E non da adesso. Se rivolti dall'altra parte del mondo apprezzano Chavez e poi Maduro, rivolti da questa parte trovano la stella brillante dell'Iran. Di cui anche per motivi familiari Beppe Grillo - sua moglie è iraniana, e si chiama Parvin Tadjik - è entusiasta. «Un giorno - ha detto Grillo in una intervista al quotidiano israeliano Yedioth Ahronot - ho visto impiccare una persona a Teheran.

     

    MANLIO DI STEFANO ALESSANDRO DI BATTISTA MANLIO DI STEFANO ALESSANDRO DI BATTISTA

    Ero lì. Mi sono chiesto: cos'è questa barbarie? Ma poi ho pensato agli Usa. Anche loro hanno la pena di morte: hanno messo uno a dieta, prima d'ucciderlo, perché la testa non si staccasse. E allora: che cos'è più barbaro?». E il suocero è una delle fonti geopolitiche di Grillo: «Mi spiega sempre un sacco di cose su quel mondo. E quando parlava Bin Laden e sembrava dire cose terribili, mio suocero mi spiegava che le traduzioni erano sbagliate». Dunque Osama, che comunque con l'Iran non c'entra, non sarebbe stato un cattivone.

     

    GIANLUIGI PARAGONE CON ALESSANDRO DI BATTISTA E DUE ATTIVISTI A TIVOLI - DICEMBRE 2019 GIANLUIGI PARAGONE CON ALESSANDRO DI BATTISTA E DUE ATTIVISTI A TIVOLI - DICEMBRE 2019

    Ed è forte la corrente iraniana in M5S. C'è il Dibba che l'uccisione del super-generale Soleimani la vede così: «Un attacco vigliacco quello di Trump e anche pericoloso e stupido». E almeno sull'Iran il suo ex amico Di Maio, ministro degli Esteri, è sempre stato più o meno sulla stessa linea e a novembre ha detto alla Camera: «L'Italia vuole mantenere il dialogo con l'Iran».

     

    DELEGAZIONE M5S A CARACAS: MANLIO DI STEFANO, ORNELLA BERTOROTTA E VITO PETROCELLI DELEGAZIONE M5S A CARACAS: MANLIO DI STEFANO, ORNELLA BERTOROTTA E VITO PETROCELLI

    Il vice ministro degli Esteri, Manlio, Di Stefano vanta a sua volta buoni rapporti con Teheran. Ed è stato elogiato dalla stampa iraniana per l'atteggiamento di «concordia» mostrato nei suoi contatti con l'ambasciatore a Roma, Hamid Bayat, nello scorso novembre. E alla Camera i 5 stelle hanno organizzato un convegno invitando sue esperti di iraniani di un centro studi noto per aver promosso conferenze negazioniste dell'Olocausto.

    LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA BY LUGHINO LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA BY LUGHINO

     

    E ancora: la Dda di Napoli ha indagato sugli incontri di Angelo Tofalo, da sottosegretario grillino alla Difesa, con una coppia di coniugi arrestata con l'accusa di aver trafficato armi con la Libia e con l'Iran. Il sottosegretario si discolpò,  presentandosi in Procura nel 2017. E querelò Renzi che in tivvù aveva detto: «L'esperto di sicurezza di M5S è andato a trattare con la parte sbagliata».

    angelo tofalo con mitra e mimetica 1 angelo tofalo con mitra e mimetica 1

     

    BASTA IL RISPETTO

    Naturalmente non c'è niente di male ad interessarsi, e a intrecciare rapporti con l'Iran: figuriamoci, è un grande Paese, assai interessante e stratgico. L'importante è che l'attrazione legittima per questa nazione di antica cultura non sia dovuta a pregiudizi ideologici anti-occidentali e sia la coperta sotto cui nascondere e da cui fare filtrare il più vetusto anti-americanismo cresciuto nella cultura di sinistra e continuato a lievitare in quella grillesca che le è parente.

    ALESSANDRO DI BATTISTA E LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA E LUIGI DI MAIO

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