Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “la Stampa”
edmondo cirielli
«Se tu fai una politica imperialista gli altri si irrigidiscono. E per altri parlo della Cina, parlo della Russia. Probabilmente se avessimo fatto un'altra politica nei confronti della Russia, avremmo evitato la guerra in Ucraina».
La frase, una perfetta sintesi di un pensiero trasversale che da destra a sinistra rispecchia le tesi di Putin contro la Nato, non è del professor Alessandro Orsini, né dell'ex ambasciatrice Elena Basile, o dell'armata rossobruna italiana che considera l'atlantismo la sorgente di ogni male, ma di Edmondo Cirielli, l'uomo più alto in grado che Giorgia Meloni ha alla Farnesina.
meloni biden
Forse il viceministro degli Esteri ha dimenticato la svolta filoamericana della sua leader, la postura convintamente atlantica che non ha mai dismesso in tutti questi mesi di governo.
Sta di fatto che Cirielli, durante l'incontro "La Nato verso il 2030", organizzato a Roma da Fratelli d'Italia, si è avventurato in considerazioni non propriamente in linea con la presidente del suo partito e con il governo in cui lui stesso siede.
Le dichiarazioni sono subito diventate materia di dibattito alla Farnesina e hanno colto di sorpresa il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che […] ha chiamato Meloni che a sua volta ha chiamato Cirielli per ordinargli di rettificare se stesso.
«Ricostruzione fuorviante», si corregge in serata il viceministro, circoscrivendo la responsabilità «alla politica ondivaga dei democratici americani». Se questi ultimi avessero avuto più fermezza – spiega – «i russi avrebbero riflettuto meglio, e forse con un esito diverso, sulla possibilità di aggredire l'Ucraina».
ANTONIO TAJANI EDMONDO CIRIELLI
Dunque, seguendo il filo del ragionamento di Cirielli, sarebbe colpa di Joe Biden, anche se fino a un anno prima dell'invasione scatenata da Putin alla Casa Bianca c'era Donald Trump, il leader dei repubblicani, gli stessi che ora tengono bloccati al Congresso Usa 60 miliardi di aiuti destinati alla resistenza di Kiev.
[…] «Una politica più morbida, più diplomatica – aveva spiegato il viceministro -, aiuta a trovare la pace. Le politiche rigide, aggressive e imperialiste sono sempre negative. Questo non giustifica la violazione del diritto internazionale». Un colpo di qua, un altro di là.
edmondo cirielli
Perché dopo la svirgolata che lo ha portato lontano dall'ortodossia meloniana, Cirielli era rientrato su posizioni più coerenti con la sua leader, sostenendo che «bisogna dialogare anche con sistemi che prevedono la deterrenza militare». Nel senso che «se tu sei arrendevole con chi è prepotente quello ritiene di poterlo fare. Ma se tu non sei arrendevole, poi ti fermi al tavolo a discutere e gli dai anche una soluzione e una via d'uscita onorevole».
[…] Dopo la strigliata e l'auto-smentita le sue parole hanno assunto un altro significato: «Durante il convegno ho chiarito che i nostri amici ucraini e baltici temevano il peggio e noi, sbagliando, non gli abbiamo creduto». Effettivamente non li accusa più di confusione mentale.
GIORGIA MELONI EDMONDO CIRIELLI
Non cambia invece la valutazione della Francia, con la quale la destra italiana ha continui diverbi, ma pure in questo caso la rettifica ha il sapore della diplomazia ritrovata: «La strategia sbagliata della Francia è una cosa antica che Macron ha solo ereditato e cercato, troppo tardi, di correggere».
giorgia meloni e joe biden nello studio ovale EDMONDO CIRIELLI