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    IL VIGILE LASCIA IN MUTANDE IL COMUNE DI SANREMO! - UN'ALTRA VITTORIA IN TRIBUNALE PER ALBERTO MURAGLIA, EX AGENTE DELLA POLIZIA LOCALE DELLA CITTÀ LIGURE LICENZIATO E MESSO ALLA GOGNA PER AVER TIMBRATO IL CARTELLINO SENZA PANTALONI - LA CASSAZIONE HA RISPINTO IL RICORSO DEL COMUNE DI SANREMO CONTRO LA SENTENZA DELLA CORTE D’APPELLO DI GENOVA, CHE AVEVA ORDINATO DI REINTEGRARE E RISARCIRE MURAGLIA...


     
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    Estratto dell'articolo di Matteo Macor per www.repubblica.it

     

    il vigile di sanremo Alberto Muraglia il vigile di sanremo Alberto Muraglia

    Finisce una volta per tutte, l’epopea giudiziaria di Alberto Muraglia, il “vigile in mutande” che nel 2015 divenne il simbolo dell’indagine sui cosiddetti “furbetti del cartellino” nel Comune di Sanremo. A quasi un anno dalla sentenza della sezione lavoro della Corte d’Appello di Genova che lo ha reintegrato, accogliendo il ricorso contro la sentenza del giudice del lavoro di Imperia che aveva confermato il licenziamento, e due dall’assoluzione in sede di penale, sul caso dell’ormai ex vigile ligure è arrivata oggi l’ultima parola della Cassazione anche sul ricorso che il Comune aveva fatto a fine 2023 contro il reintegro.

     

    Il duello giudiziario tra il Comune e il suo ex dipendente in qualche modo potrebbe riprendere, però, sul nodo del risarcimento imposto all’amministrazione. “Mi devono ancora dei soldi, potrei fare causa per farmeli dare”, fa sapere Muraglia.

     

    il vigile di sanremo Alberto Muraglia timbra il carrellino in mutande il vigile di sanremo Alberto Muraglia timbra il carrellino in mutande

    “Sono contento arrivi la parola fine di questa vicenda, anche se nessuno mi ridarà gli otto anni persi tra battaglie in tribunale, sofferenze psicologiche e pressioni mediatiche, ma oggi mi chiedo il motivo di questo ulteriore spreco di soldi pubblici – commenta l’ex vigile, che ha rinunciato a ritornare a lavorare in divisa, e si è dimesso per continuare a dedicarsi alla sua nuova attività di manutentore, intrapresa dopo il licenziamento – Solo questo ricorso, è costato 18mila euro. Io sono stato accusato ingiustamente per anni di aver rubato soldi al Comune senza lavorare, quando quello stesso Comune continua a spendere soldi pubblici per fare ricorsi assurdi. Poteva finire tutto molto prima, e invece a causa dei capricci di una amministrazione che può sprecare così tante risorse siamo andati avanti fino ad adesso”.

     

    il vigile di sanremo Alberto Muraglia il vigile di sanremo Alberto Muraglia

    Nelle motivazioni dell’assoluzione in ambito penale, arrivata ormai due anni fa, si legge che “timbrare in abiti succinti è irrilevante quando non accompagnato dalla prova dell’assenza effettiva dal servizio”. […] Al di là delle numerose riprese dell’atto di timbrare in mutande, “dovute al fatto che ero assegnato a un ufficio distaccato dove aveva anche l’alloggio”, – è sempre stata la spiegazione dello stesso Muraglia – nessuna prova aveva dimostrato la mancanza del regolare svolgimento del lavoro del vigile.

     

    […]  A dividere l’amministrazione e lo stesso Muraglia, però, sono ancora circa “60mila euro di risarcimento che non mi sono ancora stati corrisposti, tra trattenute non motivate, giorni di ferie non riconosciuti, e soprattutto la rivalutazione di stipendi che otto anni fa valevano meno di oggi”, è la spiegazione. “E se non mi verranno riconosciuti, chiederò con un decreto ingiuntivo di farmeli corrispondere”. […]

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