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    "HO RICEVUTO UNA LETTERA CON UN PROIETTILE. MI ACCUSANO DI UCCIDERE I BAMBINI CON IL VACCINO ANTI COVID" - IL VIROLOGO FABRIZIO PREGLIASCO RACCONTA LE MINACCE DI MORTE RICEVUTE DAI NO-VAX: "DICONO CHE SPARERANNO NELLE GAMBE E NELLA PANCIA A ME, AI MIEI FIGLI E FAMILIARI" - "MI TELEFONANO ANCHE DI NOTTE. LE CHIAMATE SONO SOLLECITATE DA ALCUNI CANALI TELEGRAM CHE PROPUGNANO TEORIE NO VAX"- "UNA SPIEGAZIONE? INVIDIA SOCIALE. SI INSISTE SULL'IDEA DI VIROLOGI-STAR. MA ALLA BASE CREDO CI SIA…"


     
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    Sara Bettoni per il “Corriere della Sera”

     

    fabrizio pregliasco fabrizio pregliasco

    Una volante della polizia o una pattuglia dei carabinieri periodicamente passa sotto casa di Fabrizio Pregliasco, vicino all'Università Statale (dove insegna) e all'Istituto ortopedico Galeazzi (di cui è direttore sanitario). «Io faccio attenzione quando sono per strada. Mi guardo in giro» dice il virologo.

     

    Spesso interviene in tv, in radio e sui giornali a proposito della pandemia. È un forte sostenitore dei vaccini anti Covid e per questo è finito nel mirino dei no vax. Giovedì scorso l'episodio più grave. «Ho ricevuto una lettera di minacce con proiettile. In realtà non ho visto io la busta».

    fabrizio pregliasco fabrizio pregliasco

     

    Come le è arrivata?

    «È stata spedita al laboratorio della sezione di virologia alla Statale. Io ero a lezione».

     

    Segni sospetti?

    «Era strana, un mio collaboratore l'ha aperta con i guanti, immaginando un rischio biologico. È stata un'accortezza utile: ho chiamato la Digos ed è arrivata anche la scientifica per fare i rilievi».

     

    Cosa le hanno scritto?

    «Mi accusano di uccidere i bambini a causa del vaccino anti Covid, che definiscono "neurotossico"».

    FABRIZIO PREGLIASCO ALLA MANIFESTAZIONE NO VAX FABRIZIO PREGLIASCO ALLA MANIFESTAZIONE NO VAX

     

    E poi la minacciano.

    «Dicono che spareranno nelle gambe e nella pancia a me, ai miei figli e familiari».

     

    Parole pesanti. Non sono le prime che le indirizzano.

    «Giusto la sera prima avevo aggiornato la denuncia per gli insulti ricevuti via social. Ho un plico di cento pagine di commenti».

     

    Succede che le telefonino?

    «Anche di notte. Le chiamate sono sollecitate da alcuni canali Telegram che propugnano teorie no vax. A volte chi sta dall'altro lato della cornetta rimane in silenzio. In altri casi mi rivolgono insulti, anche registrati. E c'è chi neppure si preoccupa di nascondere il numero di telefono».

     

    FABRIZIO PREGLIASCO ALLA MANIFESTAZIONE NO VAX FABRIZIO PREGLIASCO ALLA MANIFESTAZIONE NO VAX

    Dopo la lettera con proiettile la Procura ha aperto un'inchiesta. Da quando è vittima di questi attacchi?

    «Dall'introduzione del green pass. Anche altri colleghi sono stati colpiti, come Bassetti: ci siamo sentiti per concordare un'azione comune».

     

    Qualcuno l'ha mai minacciata di persona?

    «Finora no. Sono stato a un presidio di no vax a Milano. A parte qualcuno che brandiva un crocifisso di cartone, non c'era tutta questa acrimonia».

     

    Ha parlato con i no vax?

    «In quell'occasione mi sono confrontato con qualche manifestante: al massimo mi hanno risposto che racconto balle, mentre loro hanno accesso alle vere fonti di informazione. Che poi vorrei sapere quali sono».

    fabrizio pregliasco fabrizio pregliasco

     

    Come sta reagendo la sua famiglia?

     «I miei figli, che hanno 27 e 30 anni, sono un po' attoniti. A volte mi chiedono: "Chi te lo fa fare?". Un messaggio protettivo nei miei confronti».

     

    E lei ha paura?

    «Devo dire che non mi sento tanto tranquillo. C'è stato un crescendo di rabbia».

    FABRIZIO PREGLIASCO FABRIZIO PREGLIASCO

     

    Si è dato una spiegazione?

    «Invidia sociale. Si insiste sull'idea di virologi-star. Gli odiatori di professione ripetono: "Cosa fate ora? Non guadagnate più perché non andate in televisione". Mi sembra un rigurgito per indigestione di informazioni. Ma alla base credo ci sia un altro motivo».

    I VIROLOGI I VIROLOGI

     

    Quale?

    «Si è data eccessiva enfasi mediatica a "cattivi maestri", a commentatori e a una piccola minoranza di colleghi che hanno usato metodi di confronto politico. Così il normale dibattito tra esperti di scienza è stato esasperato».

     

    Si è sentito isolato?

    «No, anzi. Dopo le minacce ho ricevuto il sostegno del mio rettore, del presidente degli Ordini dei medici, del ministro Speranza. E capita di ricevere segnalazioni positive dalle persone che incontro. Un conforto».

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