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    IL VIRUS CHE NON MUORE, SI RIVEDE – NUOVI CASI NELLA CINA DEL NORD - MUDANJIANG, CITTÀ DI 2,8 MILIONI DI ABITANTI, IN LOCKDOWN. 11 MALATI DA “FONTE MISTERIOSA”. NELLA ZONA CI SONO LABORATORI CHIMICI VICINO AL CONFINE CON LA RUSSIA – VIDEO


     
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    Da blitzquotidiano.it

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    Mudanjiang è solo l’ultima metropoli cinese, 2,8 milioni di abitanti, a finire in lockdown: un nuovo preoccupante cluster, sebbene i casi di positività al covid 19 accertati sono 11.

    Preoccupante e misterioso, suggerisce il Daily Mail, dal momento che i casi sono tutti riferibili a un’unica fonte di contagio che resta tuttavia sconosciuta.

    Il conto a fine maggio è di 25 milioni di abitanti “sequestrati” (Business Insider cita diverse fonti autorevoli) in isolamento totale e concentrate nella zona nord-orientale del grande Paese, quella confinante con la Russia, uno fra i paesi più contagiati del mondo.

    Qui i casi negli ultimi giorni si contano a decine (34) ma le misure intraprese dal governo centrale sono le stesse applicate a Wuhan nei mesi dell’inizio della diffusione del contagio.

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    Anche le città di Jilin (4 milioni di abitanti) e Shulan (700mila) sono completamente isolate. A fine aprile era toccato a Harbin.

    Chiuse le frontiere con Corea del Nord e soprattutto Russia, da dove sono ritornati cittadini cinesi positivi. 

    Il regime di lockdown è severissimo a Jilin: un solo componente ogni famiglia può uscire una volta ogni due giorni per l’approvvigionamento di beni essenziali.

    A Harbin gli spostamenti sono consentiti solo all’interno del vicinato: resta la fonte misteriosa del contagio, con il ragionevole sospetto che le autorità esitino prima di riuscire ad attribuire una responsabilità esterna alla Cina. (fonti Daily Mail, Business Insider France)

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