ASTRAZENECA
1 – L'AUSTRALIA MINIMIZZA, 'PERSO SOLO UN LOTTO DA UN PAESE ' ++
(ANSA-AFP) - SYDNEY, 05 MAR - L'Australia minimizza l'impatto della decisione dell'Italia di bloccare l'esportazione di 250.000 dosi di vaccino Covid. "Si tratta di un lotto da un un Paese", ha detto un portavoce del ministero della salute australiano all'Afp e la spedizione del vaccino AstraZeneca dall'Italia "non è stata presa in considerazione nel nostro piano di distribuzione per le prossime settimane".
mario draghi
L'Australia ha già ricevuto 300.000 dosi AstraZeneca e la prima di esse dovrebbe essere somministrata oggi. Il lotto, insieme alle forniture Pfizer, dovrebbe durare fino a quando la produzione interna di AstraZeneca non sarà aumentata.
2 – IL PIANO IMMUNIZZAZIONI SUL MODELLO ISRAELE ADDIO ALLE FASCE DI RISCHIO, SI PROCEDE PER ETÀ
Paolo Russo per “la Stampa”
vaccino astrazeneca 1
Il Piano vaccini cambierà di nuovo pelle. Per andare più veloci e non creare discriminazioni. Come quelle prodotte della babele di regole regionali, dove c'è chi immunizza i magistrati lasciando senza protezione i settantenni, oppure parte con i sessantenni ma ignora i malati cronici più esposti al rischio.
Così, tanto per cominciare, già oggi potrebbe arrivare il via libera dell'Aifa all'uso del vaccino di AstraZeneca anche per gli anziani tra i 65 e i 79 anni. Che sarebbe poi propedeutico all'uso esteso alla terza età anche di quello in arrivo per fine mese di Johnson&Johnson. A fine mese si concluderanno le sperimentazioni in corso sui volontari più in là con gli anni.
coronavirus - vaccinazioni all ospedale militare di baggio
Che però, già si sa, stanno dando ottimi risultati. Il via libera consentirà così di recuperare terreno rispetto alla partenza al rallentatore che ha fino ad oggi permesso di vaccinare meno di 740mila anziani nella fascia 65-79 anni sui circa 4 milioni e 800 mila italiani ai quali almeno una dose è stata somministrata.
Anche perché questo mese si potrà arrivare a dare 200mila dosi al giorno, visto che già mercoledì si è fatto il record di 160mila, ma il boom di vaccini lo avremo a partire da aprile, quando ai 3,8 milioni di fiale AstraZeneca se ne aggiungeranno 7 milioni del monodose di Johnson&Johnson, in aggiunta ai quasi 4 milioni di Pfizer e Moderna attesi per il prossimo mese.
vaccinazione personale sanitario
Non è solo questa la novità del piano, sul quale ieri si è iniziato a discutere tra Speranza, il generale Francesco Figliuolo, neo commissario all'emergenza, il nuovo capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, oltre ai vertici di Consiglio superiore di sanità, Iss, Aifa e Agenas. Più che un tavolo, una convocazione degli Stati generali in vista del vertice di oggi con le regioni.
Alle quali verrà chiesto di sincronizzare le lancette dell'orologio vaccinale, che oggi segna orari diversi di chiamata al vaccino per categorie di lavoratori, anziani e meno anziani. Difficile che già al primo incontro si trovi un'intesa, ma a Figliuolo e Curcio non dispiace il «metodo israeliano», che il Lazio ha già deciso di adottare.
FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO
Ossia, vaccinati gli over 80 e i due milioni di malati estremamente vulnerabili, procedere a passo di carica alla chiamata per fasce di età, contrariamente al Piano nazionale di sole due settimane fa, che invece metteva in lista prima i malati cronici e le categorie di lavoratori più esposti a rischio Covid. Un meccanismo troppo complesso «che lascia grandi spazi interpretativi e perciò rischia di fomentare l'italico vizio di trovare un canale preferenziale», afferma l'assessore laziale alla Sanità, Alessio D'Amato.
ASTRAZENECA
Che chiede «di procedere velocemente per classi di età, come faremo noi partendo subito con gli over 70». Un appello destinato a essere accolto a livello centrale e sul quale potrebbero convergere anche i governatori. A loro, il governo non chiederà però di tirare fuori dal frigo il milione e 230mila dosi del vaccino di Oxford, accantonate non tanto per i richiami, che si è oramai deciso di spostare a tre mesi dalla prima dose.
coronavirus vaccinazioni a fiumicino
Quanto per fare scorta in attesa che finalmente scendano in pista i medici di famiglia e gli altri 15mila camici bianchi e infermieri vaccinatori. Ed è su questi che arriverà il sollecito a darsi una mossa. Perché in metà delle regioni si devono ancora siglare gli accordi per fare le punture negli studi medici e dei 15mila vaccinatori ne sono stati assunti solo 1.750. Il governo ha invece incassato ieri il via libera delle parti sociali ad utilizzare i medici aziendali per vaccinare sul posto di lavoro i lavoratori più esposti al contagio. Una strada che la Lombardia già si appresta a percorre per alleggerire il peso dei centri vaccinali, in attesa di dare il via alla vera campagna di vaccinazione di massa.
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