Estratto dell'articolo di Antonella Matranga per “OGGI”
ilenia pastorelli 4 meta
Ilenia Pastorelli (Lo chiamavano Jeeg Robot, Occhiali neri, Benedetta Follia) risponde al telefono affannata. Si sta asciugando i capelli dopo il violento temporale che ogni pomeriggio arriva su Roma, e che l’ha colta di sorpresa. Ci tiene a parlare di inquinamento, del prosciugamento degli oceani, di queste piogge anomale. «È preoccupante il disinteresse delle persone per l’emergenza climatica», dice l’attrice romana. «Si concentrano sulle liti di Fedez, sulla nuova fiamma di Damiano dei Måneskin, su storie piccole, senza guardarsi intorno, tutti a parlare solo di amore».
Anche i suoi ultimi film Da Grandi di Fausto Brizzi (22 giugno al cinema) e Lo sposo indeciso (anteprima a Taormina Film Festival e nelle sale il 29 giugno) sono commedie romantiche.
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«Vero, ma lo sono in maniera differente. In Da Grandi sono una bambina di 9 anni che, di colpo, diventa adulta e deve fare i conti con la dura realtà. Lo sposo indeciso, invece, racconta l’aspetto controverso di una relazione fra una giovane donna delle pulizie e un professore di filosofia. Il loro matrimonio è inaccettabile per la società, e i due soffrono dei pregiudizi che piovono loro addosso come una maledizione. C’è un aspetto sociale importante».
ilenia pastorelli non ci resta che il crimine
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Nessuna fatica a liberarsi dal cliché dell’attrice romana coatta?
«No, perché? Sono romana e sono orgogliosa. Quanti attori parlano romano? Tantissimi. Casomai ho faticato a far capire ai registi che potevo interpretare altri ruoli, oltre a quelli comici, ma non venendo dall’Accademia di Arte Drammatica, certi dubbi erano giustificati».
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La precarietà di questo mestiere la spaventa?
«No, però è faticosa. Ci sono mesi dove lavori tanto e mesi in cui si ferma tutto e ti fai un sacco di domande, ma non si può avere paura perché ti blocca. Sei sotto il giudizio di registi, giornalisti, del pubblico, e a un certo punto devi lasciarti scivolare tutto addosso, altrimenti è impossibile vivere. Per questo, quando non lavoro sono contenta e quando lavoro sono grata per tutto quello che ho».
ILENIA PASTORELLI
È vero che ha un’ossessione per gli acquisti on line?
«Sa che era diventato un problema? Ma oggi sono guarita. Compravo vere cavolate: l’unicorno che fa la cacca, giuro esiste, le candele a forma di girasole. Avevo la casa piena di cose inutili. Un giorno non ne ho potuto più, ho fatto uno sforzo e li ho buttate tutti in un sol colpo. Alla prossima ossessione!».
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