Ludovica Di Ridolfi per open.online
In Francia sembra star prendendo piede un fenomeno tanto oscuro quanto preoccupante: lo chiamano il problema dei «piqûres sauvages», ovvero delle «punture selvagge». Si tratterebbe di alcune iniezioni effettuate a tradimento sulle braccia dei partecipanti a feste o eventi musicali.
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Le Figaro racconta svariati episodi avvenuti nel Paese nelle ultime settimane: domenica, un ventenne di Tolone è stato rinviato a giudizio, nell’ambito di un’indagine sulle punture che avrebbero riportato alcuni ragazzi che stavano assistendo a un concerto sulla spiaggia del Varo. Ma le denunce non si limitano alla Costa: a Belfort, sei persone hanno denunciato di essere state punte nel corso di un festival musicale tenutosi nel weekend.
Altre quattro hanno sporto denuncia per le stesse cause nel Gers (vicino a Tolosa), dopo il festival Pentecostavic a Vic-Fezensac. «Alcuni non hanno sperimentato nulla, altri sono stati vittime di malesseri. Ma ogni volta vediamo la presenza di punture», ha detto all’Afp il pubblico ministero di Auch Jacques-Edouard Andrault.
Non solo in Francia
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Il pm ha aggiunto che non tutte le vittime hanno voluto sporgere denuncia, ma che si stanno effettuando controlli su coloro che hanno accettato di farlo. Secondo quanto riporta euronews.it, ci sono state segnalazioni di persone a cui è stato iniettato Rohypnol o Gamma Hydroxybutyrate (GHB), entrambi noti per essere usati come «droghe dello stupro».
Nella maggior parte dei casi segnalati in Francia, non sono state riscontrate queste sostanze. Tuttavia, ciò potrebbe essere dovuto al prelievo tardivo del sangue, dopo che qualsiasi farmaco ha già abbandonato il flusso sanguigno. Il fenomeno non è nuovo in Europa: nel Regno Unito un’ondata di testimonianze di studenti drogati a loro insaputa dalle iniezioni era scoppiata lo scorso autunno. Lo scorso novembre circolavano voci di aggressioni anche in Svizzera. Ma sono state presentate pochissime denunce.
Tra verità e psicosi
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Non è da escludere che i picchi nelle segnalazioni possano essere influenzate da una sorta di «panico sociale» legato alla pandemia: Robert Bartholomew, sociologo medico dell’Università di Auckland, in un rapporto su Psychology Today evidenzia come «I giovani sono stati bombardati da notizie spaventose su Covid e, quando i club hanno riaperto, c’era ancora paura del virus e senso di colpa associati alla possibilità che potessero prenderlo e trasmetterlo a una persona cara vulnerabile».
Dunque, conclude, «l’ago, oggetto di paura per molte persone, può rappresentare ansia per le vaccinazioni e paura del contagio». Il quotidiano francese Sud Ouest, per esempio, ha raccontato di un caso di «psicosi» tra i clubber in Dordogna, dopo che due uomini e una donna hanno detto alla polizia di essere stati punti in una discoteca. Nel piccolo comune di Montauban, 50 persone sarebbero scappate da un locale e due donne sarebbero svenute dopo che un uomo ha gridato «Sono stato punto» nel mezzo di una festa.
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