Edoardo Di Salvo per www.lastampa.it
campo di concentramento
Ha 96 anni e fugge da un processo per complicità nell’Olocausto. La storia arriva dalla Germania, dove Irmgard Furchner, ex segretaria del campo di concentramento di Stutthof, è accusata di favoreggiamento nel massacro di 11mila persone, tra il 1943 e il 1945. L’anziana è stata intercettata dalla polizia tedesca nel primo pomeriggio.
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Il processo è iniziato oggi, a distanza di 70 anni, nel tribunale della cittadina di Itzehoe, non lontano da Amburgo nel nord della Germania, dove l’anziana vive in una casa di riposo: la 96enne però, anziché presentarsi in aula si era data alla fuga prendendo un taxi.
la sedia vuota di irmgard furchner al processo 1
Al processo la attendevano circa 50 giornalisti e 12 rappresentanti delle 30 persone costituitesi parte civile, tra cui alcuni sopravvissuti del campo. A quel punto, il giudice Dominik Gross ha emesso un mandato d’arresto nei confronti della 96enne. Le autorità l’hanno rintracciata.
Si tratta della prima donna da decenni ad essere processata per crimini connessi al Terzo Reich, ma non sono rari in Germania casi simili, dove la giustizia non si ferma malgrado l’età molto avanzata degli imputati. Irmgard Furchner ha iniziato a lavorare nel campo di Stutthof, nella Polonia occupata nel 1943, quando aveva solo 18 anni, come segretaria e dattilografa.
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Il precedente giudiziario su cui si fonda il processo, è quello del 2011, in cui l’allora 91enne ucraino John Demjanjuk venne condannato a 5 anni di carcere semplicemente per essere stato presente nel campo di Sobibòr durante le stragi.
la sedia vuota di irmgard furchner al processo 2
L’uomo era un soldato dell’Armata Rossa catturato dai nazisti, ed è stato il soggetto con grado più basso di sempre a essere processato per crimini di guerra legati all’Olocausto. In quell’occasione il giudice motivò la decisione spiegando che non importa quanto piccolo possa essere stato il ruolo di una persona, basta avere le prove che si trattasse di un «ingranaggio della macchina della distruzione» per giungere a una condanna.
La difesa di Furchner spingerà sul fatto che i compiti della donna fossero solo quelli di scrivere telegrammi e mandare comunicazioni radio, senza mai contribuire fisicamente al massacro.