Da “la Stampa”
INDIA - POLIZIOTTO CON IL CASCO A FORMA DI CORONAVIRUS
Appestati, untori, diffusori del virus: come già successo in alcuni Paesi dell' Africa gli europei, e in particolare gli italiani, fanno ormai paura in India. E in molti temono che possa scattare una «caccia allo straniero». «Tra gli indiani - raccontano alcuni -, soprattutto i meno istruiti, si è diffusa la convinzione che il virus, sia stato portato da noi. In particolare dagli italiani».
Tutto è cominciato quando, in coincidenza con le notizie dell' esplosione del contagio nel Nord Italia, il 3 di marzo un turista italiano, purtroppo morto qualche giorno fa, si è sentito male e, dopo essere stato ricoverato in un ospedale di Jaipur, è risultato positivo al coronavirus.
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In un montare di diffidenza i turisti che viaggiavano nel Paese si sono visti rifiutare l'accesso agli alberghi, già prenotati, o sono stati bloccati e messi in quarantena obbligatoria. Gli italiani hanno avuto, e hanno tuttora, i problemi maggiori. Mentre alcuni media arrivavano a definire il Covid-19 «il virus italiano», alcuni parlamentari del Bjp hanno chiesto che Rahul Gandhi, rientrato da un viaggio in Europa a fine febbraio, venisse sottoposto al test del Covid-19, e altri, in parlamento, hanno domandato a gran voce che persino Sonia Gandhi, che non si è mai allontanata dal Paese, venisse costretta al test.
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