ali khamenei e farideh moradkhani

IL COLMO PER UN AYATOLLAH? AVERE UNA DISSIDENTE IN FAMIGLIA - FARIDEH MORADKHANI, NIPOTE DI KHAMENEI (È LA FIGLIA DELLA SORELLA DELLA GUIDA SUPREMA) È STATA ARRESTATA IERI A TEHERAN PER AVER PARTECIPATO ALLE PROTESTE CONTRO IL REGIME – LA RAGAZZA È UN’ATTIVISTA PER I DIRITTI UMANI E NON È LA PRIMA VOLTA CHE FINISCE IN MANETTE PER LE SUE POSIZIONI GIUDICATE TROPPO LIBERALI (MA IN IRAN CI VUOLE POCO)

Estratto dell’articolo di Gabriella Colarusso per “la Repubblica”

 

FARIDEH MORADKHANI

Dopo più di due mesi di proteste, la repressione in Iran non risparmia neanche il mondo dei moderati fedeli alla rivoluzione islamica. Farideh Moradkhani, nipote dell'ayatollah Ali Khamenei, la guida suprema iraniana, è stata arrestata ieri a Teheran con l'accusa di aver partecipato alle proteste antigovernative iniziate con la morte di Masha Amini.

 

Muradkhani, che indossa regolarmente il velo, è un'attivista per i diritti umani ed è stata già arrestata in passato per le sue posizioni giudicate troppo liberali. […]

 

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Il movimento pro democrazia che sta scuotendo l'Iran ha allargato le fratture anche all'interno dell'establishment. Alla fine di ottobre, mentre le piazze e le università iraniane iniziavano a riempirsi, gli ultraconservatori iraniani che da un anno e mezzo hanno in mano tutti i centri del potere in Iran parlamento, magistratura, presidenza - e il controllo degli apparati di sicurezza e militari, hanno cercato di coinvolgere alcuni esponenti moderati nel tentativo di rabbonire i manifestanti. Con esito negativo.

 

A raccontarlo è il Wall Street Journal, che riferisce di un incontro tra il segretario del consiglio nazionale di sicurezza, Ali Shamkhani, e alcuni emissari vicini ai Khomeini e ai Rafsanjiani, due tra le famiglie fondatrici della Repubblica Islamica. Alla richiesta di un intervento per far rientrare le proteste, in cambio di presunte riforme, Shamkhani avrebbe ricevuto un netto no.

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Al tavolo c'erano Majid Ansari, il più influente chierico moderato, ex vice dell'ex presidente moderato Rouhani; Hossein Marashi, vicino ai Rafsanjani; e Behzad Nabavi, fondatore dell'intelligence della Repubblica islamica e legato all'ex presidente riformista Khatami. [...]

 

Ma il compromesso tra ultraconservatori e moderati su cui si è retta la Repubblica Islamica per 44 anni si è rotto nella primavera del 2021, quando tutti i candidati riformisti e moderati di maggior peso, persino l'ex speaker del Parlamento Ali Larijani, sono stati esclusi dalle elezioni presidenziali, spianando la strada alla vittoria dell'ultraconservatore Ebrahim Raisi.

«Dopo gli incontri, alcuni membri delle due famiglie hanno appoggiato pubblicamente i manifestanti», scrive il Wsj.

 

Hassan Khomeini, il nipote del fondatore della repubblica, anche lui escluso dalle ultime elezioni presidenziali, ha lanciato un appello pubblico per un cambiamento politico: «Il modo più razionale di gestire il paese è la democrazia orientata alla maggioranza». […]

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