Salvatore Riggio per www.corriere.it
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I video ci hanno sempre (innocentemente) strappato un sorriso e anche un po’ intimoriti. Perché, in fin dei conti, si vedevano due omoni belli grossi, quasi sempre con una barba folta e lunga, prendere di mira, a turno, il viso dell’altro. E poi, bam. Schiaffone sulla faccia dell’avversario che barcolla, resta in piedi e prova anche lui a fare la stessa cosa. E quante volte abbiamo pensato che saremmo caduti per terra, senza più rialzarci, se lo schiaffo lo avessimo preso noi.
Bene, adesso tutto questo, con tanto di arbitro (figura che, in effetti, non può mancare), potrebbe presto (se non prestissimo) diventare uno sport. Sì, proprio così: uno sport. Chi lo avrebbe mai detto? Invece, non c’è mai limite alla nostra immaginazione.
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Qualche giorno fa la commissione atletica dello Stato del Nevada, dove c’è Las Vegas, luogo di perdizione e peccato, ha approvato il regolamento di una lega professionale di ceffoni. Lo vuole, e lo sogna e se lo pone come obiettivo, Dana White, il mentore che attraverso la Ufc ha reso le arti marziali miste, le Mma, un prodotto di successo mondiale. Certo, creato lo sport, bisogna poi divulgare il fenomeno e farsi amare come disciplina.
«Abbiamo passato l’ultimo anno a svolgere test in un ambiente controllato e a vedere che dinamiche avrebbe quest’attività organizzata come una vera lega sportiva. E abbiamo capito che è una vera competizione, con atleti che la prendono sul serio, si tengono in forma e si allenano, in maniera non dissimile da quanto accade nella boxe o nelle Mma», è stato spiegato.
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Il nome provvisorio è Power Slap, e l’idea è quella di organizzare un primo evento promozionale entro la fine dell’anno all’Apex, il quartier generale-arena di Ufc (a Las Vegas). In sostanza, appunto, Dana White, vuole trasformare in fenomeno di massa tutto questo. C’è già riuscito con la Mma, affrontando e superando un ostacolo dopo l’altro. Così le pizze in faccia, i ceffoni quelli pesanti (e pericolosi, molto pericolosi), dalle sagra di paese, dalla strada, stanno per arrivare in un’arena internazionale. Con tanto di squadre, arbitri, tifosi e sponsor. Quest’ultimi per rendere tutto enormemente grande e duraturo non possono mancare.
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Sul web è Vasily Kamotsky a essere diventato una celebrità, «il re degli schiaffi» o più squisitamente «Pelmen», in nome dei ravioli che divora a bizzeffe. Un fenomeno da 2,8 milioni di views. Tanto che oggi Kamotsky ha abbandonato i campi — era un contadino — e fa l’influencer e distrugge angurie a sberle.
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Certo, c’è chi si pone il problema della sicurezza in uno sport del genere. I colpi finiscono sul viso: «Stiamo procedendo come fatto per Ufc, dando cioè delle norme a qualcosa che già esiste. Un combattimento che prevede colpi alla testa è pericoloso se non esistono regole e procedure mediche. Inoltre c’è il problema dell’integrità: non esiste che uno di 180 chili possa colpire un avversario di 60», hanno spiegato gli organizzatori.
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E già si parla di screening cerebrali, analisi del sangue, classi di peso, protezioni speciali per le orecchie, colpi alla nuca vietati e compagnia, con dei primi eventi lanciati esclusivamente in tv per tastare il polso del pubblico. Perché poi è lo spettatore a decidere se tutto questo andrà bene. Intanto, c’è la data per la conferenza stampa nella quale saranno svelati i primi dettagli: l’11 novembre prossimo a New York. Basta solo aspettare.
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