fabrizio salini
Ilario Lombardo per la Stampa
Per scacciare l' odore di lottizzazione che comincia a circondare il M5S in pieno allunaggio sulle nomine, per il futuro amministratore delegato della Rai i 5 Stelle sono pronti a pescare nel borsino interno di Viale Mazzini, tra i dirigenti di derivazione Cdo (che sta per l' ex direttore generale di nomina renziana Campo dall' Orto). Oppure, seguendo la stessa logica, sono disposti a premiare Fabrizio Salini, ex direttore di La7, da gennaio direttore della Stand By Me, la società di produzione tv di da Simona Ercolani, la regista delle Leopolde renziane.
Sul fronte interno, tutti gli indizi porterebbero a Gian Paolo Tagliavia, ex Publitalia, La7, Mtv, che proprio Cdo chiamò in Rai nel 2015 con l' incarico di definire l' offerta digitale. Il profilo perfetto per abbracciare la missione digital first del M5S.
tagliavia
Ma Tagliavia non è l' unico tra i dirigenti di Viale Mazzini a essere citato in queste ore. In mano i grillini hanno una rosa di cinque nomi: di questi due sono interni e tre esterni. Si parla di Luciano Flussi, ex Rai Pubblicità e oggi direttore delle Risorse umane, già in corsa come dg prima della scelta di Mario Orfeo.
Mentre sono molto calate le quotazioni di Eleonora Andreatta, Rai Fiction. È molto apprezzato dai grillini il suo lavoro sulle serie tv, svecchiate, e rese più appetibili a livello internazionale, ma nel M5S non dimenticano la sfuriata del senatore Alberto Airola in commissione Vigilanza, la scorsa legislatura, quando la accusò di dipendere troppo dagli stessi produttori tv esterni all' azienda. E ovviamente non è gradita la sua vicinanza al Pd.
ELEONORA ANDREATTA
Tra gli esterni, invece, i nomi sono quelli circolati in questi giorni, e quasi tutti hanno un passato più o meno legato a Discovery. A partire da Salini, che ieri sera era dato in pole rispetto a tutti gli altri. Restano in corsa Marinella Soldi, che ha lasciato Discovery a fine giugno, alimentando i sospetti di un possibile sbarco in Rai, e Raffele Annecchino, di Viacom, ex ad di Mtv al posto proprio di Tagliavia.
Con la nomina interna sarebbe più facile rispettare il tetto dei 240 mila euro fissato per legge nella pubblica amministrazione. Non è più un mistero, infatti, che nella ricerca dell' ad il governo e i cacciatori di teste sguinzagliati dal Tesoro che ha il compito di indicare i vertici Rai si siano scontrati con i tanti no dei manager, non disposti a tagliarsi pesantemente lo stipendio (vedi il caso di Fabio Vaccarono, Google). Pare che l' unico a non opporsi sia stato proprio Salini
flussi
Quel che è certo è che domani verranno ratificati solo i nomi dei membri parlamentari del cda Rai e di quello uscito dall' elezione interna. Tra martedì e mercoledì è prevista una seconda convocazione, in cui dovrebbero essere ufficializzati gli altri due nomi designati dal Consiglio dei ministri, su proposta del Mef. Ed è quasi sicuro che si tratteranno dell' ad e del presidente, un ruolo che secondo il bilancino degli accordi di governo dovrebbe spettare alla Lega.
Salvo ripensamenti, presidente sarà l' ex deputata Giovanna Bianchi Clerici, una figura che starebbe creando qualche imbarazzo tra i 5 Stelle perché non considerata «di garanzia». I grillini giurano anche che niente di definitivo è stato deciso su Fs. Ci sarebbero quattro manager in lizza e non è detto, dicono dal M5S, che sarà Giuseppe Bonomi come scritto in questi giorni.
marinella soldi
La tregua con il ministro dell' Economia, Giovanni Tria, ha invece messo fine al braccio di ferro su Cassa depositi e prestiti. Martedì l' assemblea confermerà le nomine frutto del compromesso: Fabio Palermo, uomo di Di Maio, sarà ad, Massimo Tononi sarà il presidente, espressione delle Fondazioni bancarie e Luigi Paganetto, economista, collega di Tor Vergata e amico di Tria, sarà vice
bianchi clerici