• Dagospia

    E’ CAMBIATO IL VENTO: ORA I PEDOFILI SI DEVONO GUARDARE LE CHIAPPE - IN OLANDA PROLIFERANO I GRUPPI ONLINE DI PERSONE CHE VANNO A CACCIA DI PEDOFILI PER RIEMPIRLI DI BOTTE - E’ CAPITATO A UN PROF 73ENNE CHE E’ STATO INVITATO, IN UNA CHAT GAY, AD UN APPUNTAMENTO AL BUIO E MASSACRATO DA UN GRUPPO DI RAGAZZI QUASI TUTTI MINORENNI - DA LUGLIO AD OGGI CI SONO STATI ALMENO 250 EPISODI DEL GENERE E I GRUPPI PUNITIVI SI FANNO CHIAMARE “PEDO-HUNTERS” - NEL REGNO UNITO, IL PEDOFILO RICHARD HUCKLE VIOLENTATO E UCCISO DA UN COMPAGNO DI CELLA


     
    Guarda la fotogallery

    1 - L'IMBOSCATA AL BUIO: LA GANG DI RAGAZZINI UCCIDE IL «PEDOFILO»

    Monica Ricci Sargentini per il “Corriere della Sera”

     

    PEDOHUNTERS PEDOHUNTERS

    Proteggere i bambini dai predatori. In Olanda proliferano i gruppi online di persone che vanno a caccia di pedofili, a volte per metterli alla berlina sui social ma sempre più spesso per punirli a suon di botte. A fine ottobre c'è scappato il morto. Un insegnante in pensione di 73 anni, Jan Kruitwagen, è stato avvicinato in una chat gay e attirato ad un appuntamento al buio in un parco di Arnhem dove un gruppo di ragazzi lo ha picchiato selvaggiamente. L'uomo è morto qualche ora dopo.

     

    Lo scorso weekend nella provincia di Zeeland un presunto molestatore è stato assalito dal alcuni giovani ed è finito in ospedale mentre un altro uomo è costretto a nascondersi dopo che la sua foto è stata pubblicata sui social. Da luglio ad oggi ci sono stati almeno 250 episodi del genere tanto che la polizia olandese ha lanciato un appello alla popolazione: «Fermatevi, smettetela di provocare, di fare gli investigatori, così non ci aiutate» ha detto Oscar Dros, a capo della divisione regionale dell'Est.

    PEDOHUNTERS PEDOHUNTERS

     

    E il ministro della Giustizia, Ferdinand Grapperhaus, ha invitato i cittadini a rivolgersi alle autorità se si sospetta un abuso ed evitare gli incontri di persona. Su Facebook proliferano i gruppi sul tema, alcuni, come «Pedohunters NL» e «pedophiles unmasked», contano migliaia di follower, in maggioranza giovani, attirati dall'idea di far parte di una comunità ristretta che agisce per il «bene comune». Il coronavirus ha moltiplicato le persone che passano il tempo online in cerca di qualcosa da fare e magari vengono attirati nella rete delle teorie cospirazioniste come quella di QAnon.

     

    Per l'omicidio dell'insegnante ad Arnhem sono stati fermati sette adolescenti, soltanto uno di loro ha più di 18 anni, due sono in stato di arresto. L'avvocato di un quindicenne ha detto ai media locali che «l'idea di dare la caccia ai pedofili è nata dalla noia in questi tempi di pandemia». Ad Arnhem il 7 novembre gli amici, i vicini di casa e molti ex studenti di Kruitwagen si sono ritrovati in strada per una commemorazione: hanno deposto fiori e acceso candele nel luogo del pestaggio. Il sindaco Ahmed Marcouch ha parlato di «un crimine orribile».

     

    PEDOHUNTERS PEDOHUNTERS

    L'uomo non aveva precedenti di abusi sessuali anche se aveva accettato di avere un incontro con un minorenne il giorno in cui è morto. «Questo comportamento da vigilantes è inutile - ha spiegato ancora Dros - perché le prove che questi cittadini pensano di avere sono molto spesso insufficienti o inesatte».

     

    Secondo Arda Gerken, direttrice di un'associazione contro gli abusi sui bambini online, il rischio è che i presunti molestatori si nascondano e non possano più essere monitorati dalle autorità: «Il modo migliore per impedire a un pedofilo di commettere un crimine è tenerlo dentro i social dove può essere guardato e conosciuto». Ma il fenomeno non è diffuso solo in Olanda.

     

    PEDOHUNTERS PEDOHUNTERS

    Nel Regno Unito la polizia parla di 100 episodi a settimana connessi all'attività degli Ocaag, i gruppi online contro i molestatori molto diffusi nel Paese. Lo scorso luglio la Corte Suprema di Glasgow, in Scozia, ha respinto il ricorso di Mark Sutherland. condannato per pedofilia grazie alle prove raccolte online da Groom Resistance Scotland . Lui invocava il rispetto della privacy stabilito dell'articolo 8 della Convenzione Europea sui diritti umani. «L'interesse dei bambini ha la priorità su quelli di un molestatore» hanno stabilito i giudici all'unanimità. Quello che va evitata nel modo più assoluto è la giustizia fai da te. «Gli attivisti sono invitati a passare il materiale alla polizia non appena ne vengono a conoscenza» raccomanda la polizia scozzese.

     

    2 - REGNO UNITO, IL PEDOFILO RICHARD HUCKLE VIOLENTATO E UCCISO DA UN COMPAGNO DI CELLA

    Angela Marino per https://www.fanpage.it/

     

    RICHARD HUCKLE RICHARD HUCKLE

    "Volevo che sentisse quello che sentivano tutti quei bambini". Paul Fitzgerald detenuto in carcere a York, nel Regno Unito, ha violentato e ucciso Richard Huckle, il pedofilo che ha abusato più di duecento bambini, perché voleva che avesse un ‘assaggio' delle pene che ha fatto provare alle sue vittime. È accaduto nel carcere dove Huckle scontava la sua pena, il 13 ottobre di un anno fa, quando il detenuto, a sua volta molestatore sessuale, ha aggredito il suo compagno di cella. I particolari agghiaccianti del delitto sono emersi oggi in Tribunale, alla Hull Crown Court, dove Paul Fitzgerald è comparso per essere giudicato per aggressione sessuale e omicidio.

     

    RICHARD HUCKLE RICHARD HUCKLE

    Fitzgerald è stato visto strangolare Huckle, 33 anni, con una stringa, dopo avergli infilato una penna nel naso e averlo abusato sessualmente con un utensile da cucina. Il delitto, come ricostruito in aula, sarebbe stato "attentamente pianificato e studiato" dal 30enne per punire il pedofilo, dargli un ‘assaggio' di quello che aveva fatto provare alle vittime. Fitzgerald, tuttavia, nega di aver agito con premeditazione, sostenendo di aver perso il controllo durante l'aggressione. "Quest'uomo – ha detto riferendosi alla vittima – ha stuprato e abusato di bambini per divertimento. Avrebbe potuto uccidere anche loro. Sono propenso a pensare che abbia fatto di peggio che stuprarli".

     

    RICHARD HUCKLE RICHARD HUCKLE

    Chi era Richard Huckle, pedofilo seriale

    Richard Huckle, classe 1986, di Ashford, è stato arrestato il 19 dicembre del 2014, al ritorno nel Regno Unito, dalla Malesia. Fotografo free lance, era solito viaggiare nei paesi orientali entrando in contatto coi bambini tramite chiese, scuole e orfanotrofi, col pretesto di scattare loro delle foto. L'arresto è arrivato al termine di una lunga indagine della Task Force ‘Argos' sullo sfruttamento e l'abuso di minori online. L'inchiesta ha smantellato una rete di pedofili che operava nel dark web sotto il nome di ‘The Love Zone', salvando così 85 bambini dagli abusi e arrestando, tra i vari pedofili, anche lo stesso Huckle. Al momento dell'arresto, il criminale portava con sé un computer contenente  più di 20mila immagini di pedopornografia, di cui alcune migliaia delle quali rappresentavano lo stesso Huckle intento a commettere abusi su minori. Le sue vittime accertate sono tutte malesi o cambogiane, ma le autorità credono ci sia una forte probabilità che abbia agito anche nel Regno Unito. "A nessuno importava di quei bambini" ha sempre ripetuto. Quando è stato ucciso stava scontando 22 ergastoli.

    richard huckle 8 richard huckle 8

     

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport