Francesco Moscatelli per “La Stampa”
MIGRANTI UCRAINI IN FUGA DALLA GUERRA
«Urlavano "Siete spazzatura" e "Tornate da dove siete venuti". La polizia ci ha raccomandato di stare attenti e di non uscire dalla stazione». Sono le 10,30 e Marwa Alhmadani, 25 anni, marocchina, studentessa di Medicina fuggita dall'Ucraina, cammina nel centro di Przemysl per andare a comprare qualcosa da mangiare con un amico del Kuwait.
MIGRANTI UCRAINI IN FUGA DALLA GUERRA
Le nuvole sono basse e nell'aria vola qualche fiocco di neve che sembra polistirolo. Ma non è solo il meteo a essere peggiorato. Nella cittadina polacca di 70 mila abitanti che è diventata in pochi giorni il cuore dell'emergenza profughi, dove migliaia di volontari continuano ad arrivare da tutta la Polonia ma anche dal resto d'Europa per aiutare chi passa il confine, e dove i cittadini continuano ad aprire le loro case per ospitare chi non riesce a prendere un treno per allontanarsi, da martedì sera è comparso il tetro fantasma del razzismo.
MIGRANTI UCRAINI IN FUGA DALLA GUERRA
Alcuni gruppi legati al tifo violento, scesi in piazza come ogni 1° marzo per celebrare i «cursed soldiers» (i movimenti anti-comunisti polacchi comparsi alla fine della Seconda Guerra Mondiale), la sera hanno marciato scandendo slogan volgari e insulti diretti verso i tantissimi stranieri (soprattutto studenti africani e asiatici) che si trovavano in Ucraina all'inizio del conflitto e che sono scappati assieme a donne e bambini ucraini.
Sui social network sono comparsi appelli a pattugliare le strade per «proteggere le nostre donne» e «tenere pulita la città». Si pensa che dietro possano esserci ambienti vicini a Konfederacja, il partito che riunisce varie sigle dell'estrema destra.
guerra russia ucraina 2
Intorno alla stazione ferroviaria ci sono più militari dei giorni precedenti e anche la polizia ha mandato rinforzi da altre città. «Siamo fuggiti dalle bombe per finire fra le grinfie di questa gentaglia?», si chiede incredulo Ismail Elfaith, un ventiduenne del Sudan, mentre cerca di raggiungere il treno che dopo due giorni di attesa lo porterà a Varsavia.
A complicare ulteriormente le cose ci sono stati alcuni episodi violenti sui quali le autorità stanno indagando. Un ragazzo marocchino lunedì è stato arrestato poco dopo aver oltrepassato la frontiera di Medyka: armato di un coltello, aveva tentato di rapinare un negozio.
bombardamenti russi in ucraina
Martedì sera, tre giovani indiani, arrivati dall'Ucraina, hanno denunciato di essere stati aggrediti nel centro di Przemyls da parte di quattro persone polacche. «È successo intorno alle 20 in Sportowa Ulica - conferma Malgorzta Czechowska, portavoce della polizia -. Uno dei tre è stato colpito a una mano e ha avuto bisogno di cure mediche, mentre gli altri due erano sotto choc ma non sono stati feriti. Stiamo visionando i filmati delle telecamere e cercando di capire chi sono gli aggressori».
Poche ore dopo anche altri tre ragazzi tedeschi di origine indiana, che fanno parte di un convoglio umanitario, hanno raccontato di essere stati aggrediti. L'ipotesi è che li abbiano scambiati per profughi.
guerra russia ucraina 19
Il sindaco, impegnato a coordinare l'accoglienza in stazione, ieri ha passato il confine per portare solidarietà alla città ucraina gemellata con Przemysl. In municipio c'è il suo portavoce Witold Wolczyk: «Dobbiamo cercare di stemperare la tensione - dice -. È normale che quando in una città così piccola arriva così tanta gente qualcuno possa preoccuparsi, ma questo non può giustificare comportamenti violenti o aggressivi. Vi prego di sottolineare soprattutto il grandissimo sforzo che stiamo mettendo in campo per aiutare i rifugiati».
proteste contro la guerra 2
Il concetto che la Polonia sta «facendo qualcosa di impressionante per l'accoglienza» viene ribadito con forza dai commissari europei Ylva Johansson (Affari interni) e Janez Lenarcic (Gestione delle crisi) che nel pomeriggio visitano di persona il valico di Medyca insieme al sottosegretario polacco agli Esteri Pawe Jablonski.
Tutti e tre, però, ripetono più volte anche che chiunque fugge dalla guerra deve essere accolto «indipendentemente dal colore della pelle, dal suo passaporto o dal suo status». «Se qualcuno ha raccontato di essere stato maltrattato o respinto mentre provava a salire su un treno in Ucraina, spero che tutti capiscano che in un contesto in cui muoiono civili innocenti è normale che ci siano tensioni e situazioni concitate - aggiunge il rappresentante del governo polacco -. Ma non aiutiamo Putin a diffondere la fake news di un'Ucraina razzista».
guerra in ucraina 2
A chi chiede se fra le oltre 500 mila persone di 163 diverse nazionalità che hanno passato il confine polacco in questa settimana ci siano anche migranti siriani, libici e afghani provenienti dalla Bielorussia, Jablonski risponde con fermezza: «Siamo in una situazione di guerra. Ci sono persone con vari background, ma tutti sono accettati e trattati allo stesso modo».
guerra in ucraina 1
Parole che non tutti, a Przemysl, vogliono ascoltare. Alle 19 davanti all'insegna al neon «Lody Tradicime» (gelato tradizionale), nella via che dal municipio porta dritta in stazione, si sono radunati una trentina di ragazzi vestiti di nero con berretti, sciarpe e maschere con il teschio a coprire i volti.
Altri arrivano dalle strade vicine mentre i primi poliziotti in borghese affrettano il passo nella loro direzione, infilando i manganelli nelle maniche della giacca. Come se la guerra vera che inizia a pochi chilometri di distanza non fosse già abbastanza.