Leandro Del Gaudio per “il Mattino”
sceicco
Sono due napoletani dei Quartieri spagnoli l' incubo di Ibiza. Conoscono i loro nomi, i loro profili, li hanno anche immortalati in alcuni passaggi sotto le telecamere di grandi alberghi o nei pressi delle banchine più gettonate del Mediterraneo.
Due napoletani dei Quartieri spagnoli che, meno di un mese fa, hanno fatto il colpaccio, almeno secondo un certo modo di pensare: hanno strappato un orologio da un milione e duecentomila euro dal polso di uno sceicco in vacanza a Ibiza, sono riusciti a scappare, grazie all' uso di uno scooter, per poi disfarsene in tempo reale, grazie al ruolo di una complice, una comparsa, una cittadina napoletana ben mimetizzata nella bella gioventù in vancanza alle Baleari.
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Un colpo che è fruttato circa 500mila euro, i soldi della ricettazione, il prezzo della vendita in Italia - anzi, a Napoli - di uno di quegli orologi che poi finisce al polso di gente dalla vita, con velleità da vip. Da allora, da circa un mese, è scattata la grande caccia ai due rapinatori e alla loro complice, ai tre napoletani in vacanza a Ibiza, su cui oggi le indagini hanno fatto dei passi in avanti.
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Decisivo, mai come in questo caso, il lavoro svolto dalla polizia napoletana (al lavoro gli uomini del vicequestore Luca Izzo, dirigente del pool antirapina, e il sostituto commissario Raffaele Giardiello), che hanno le idee chiare sul lavoro svolto dai due vacanzieri di Ibiza.
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Indagini serrate, dello «strappo» allo sceicco se ne parla con insistenza tra i vicoli di Montecalvario, il colpo milionario è un refrain che si arricchisce di particolari sempre nuovi, ai limiti della leggenda. Ed è in questo clima che qualche giorno fa, è stata messa a segno una perquisizione in casa del presunto ricettatore, uno che nella vita fa l' imprenditore di successo - gestisce un ristorante nella parte buona di Napoli - e che ha un legame familiare con un potente boss della camorra cittadina. Non è un rebus estivo, ma l' insieme di tasselli su cui sono al lavoro gli investigatori napoletani, sempre in stretta sinergia con i colleghi spagnoli.
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Ed è in questo scenario investigativo che sono emersi i nomi dei due presunti rapinatori, quello della loro complice, mentre sta venendo a galla anche il loro modus operandi. Tutto ha inizio un mese fa, quando viene contattata una ragazza. Ha una ventina di anni, bella presenza ed è un' amica di uno dei due specialisti delle rapine con strappo. Le chiedono un documento e viene in poche ore fabbricata una patente falsa, con nome e dati anagrafici fasulli, sotto la foto di riconoscimento vera.
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Un documento destinato a risultare prezioso una volta sbarcati a Ibiza. Un ruolo complementare e decisivo, quello della ragazza, che ovviamente accetta di «farsi la vacanza» - un fine settimana tra giugno e luglio scorsi - in un albergo dell' isola spagnola. Per lei, anche un regalo da mille euro, a cose fatte. Ed è proprio grazie alla ventenne che viene noleggiato uno scooter, che viene intestato al nome posticcio della finta patente presentata al desk del rent a bike.
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Il resto è opera dei due specialisti dello strappo. Che si muovono a Ibiza, come le mosche in un vasetto du Nutella. Braccialetti, collane con preziosi, orologi di tutti i tipi.
LA GRANDE FUGA Una mecca per chi è nato ai Quartieri spagnoli, per chi ha passato la vita al Molo beverello in attesa del turista da aggredire e da scippare. Eccoli in azione ed ecco la preda. Puntano a un uomo dai tratti mediorientali, uno di quelli che alloggia in yacht da favola, che si muove con disinvoltura (e senza guardie del corpo) in una zona di ristoranti e locali alla moda.
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Uno sceicco, secondo le informazioni arrivate tra i vicoli napoletani, uno che sfoggia con nonchalance un Richard Mille modello Mclaren. È uno dei più ricercati, in un mercato sempre più globale che ha nei ricettatori napoletani un' antica tradizione.
Sembra un orologio sportivo, addirittura dal profilo casual, mentre è tra i più ricercati grazie al materiale usato per i suoi componenti. Ha un valore che supera il milione di euro, il colpaccio da sogno per chi vive di scippi e di aggressioni predatorie.
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Dura un attimo il lavoro sporco: lo scippo dell' orologio, la fuga in sella allo scooter, reazione blanda della vittima, quasi frastornato, probabilmente per la prima volta alle prese con azioni di questo tipo. Impossibile per la polizia spagnola recuperare i nomi dei due rapinatori, dal momento che lo scooter (che pure è stato immortalato dalle telecamere) è intestato a una giovane donna napoletana inesistente. Ed è a questo punto che la complice dei due scippatori torna nuovamente in scena.
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Rieccola la giovane vacanziera. Stando alla ricostruzione effettuata finora, i due rapinatori le hanno consegnato l' orologio, che lei ha diligentemente nascosto in una valigia, per poi tornare a Napoli. I due complici hanno invece fatto un giro largo, sbarcando in altre capitali con l' aereo, prima di tornare a Napoli con il treno, per poi riprendere possesso del bottino. E non è finita.
È solo quando le acque si sono calmate che l' orologio è stato venduto per meno della metà del prezzo dell' orologio (sui 500mila euro, il prezzo finale), grazie alla mediazione del ricettatore. Quanto basta a far scattare un blitz mirato, con perquisizioni negli uffici del ristoratore, in un pressing che punta a chiudere i conti con gli autori del colpaccio di mezza estate.
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Un colpo di cui sono in tanti a parlare, a proposito dello strappo dal polso dello sceicco e dalla vacanza d' oro che - si favoleggia - i due napoletani si stanno concedendo in questi giorni.
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