Estratto dell’articolo di Elisa Campisi per www.corriere.it
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Un operaio in posa proprio davanti al colombario di un cimitero. Accanto a lui, in piedi, c’è il corpo ormai mummificato di una donna morta una cinquantina di anni prima. E poi di nuovo lo stesso uomo, questa volta vicino al cadavere di un anziano seduto dentro la propria bara.
Le due fotografie sono state scattate nel 2018 nel cimitero di Bolotana, in Sardegna, e sono oggetto del processo partito lunedì scorso a Oristano. A rendere ancora più bizzarre le scene immortalate sono soprattutto due particolari. La donna, vestita in modo elegante e col foulard nero alla testa, ha una sigaretta in bocca. L’uomo, anche lui con abiti e cappello tradizionali sardi, vicino a sé ha una birra.
A dare spiegazioni di questi elementi e della faccenda in generale, di fronte alla giudice Paola Bussu, dovrà essere proprio lui, l’unico soggetto vivo delle due foto in questione: l’operaio 45enne Mirco Campus. L’uomo è accusato di vilipendio di cadaveri.
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Secondo le accuse mosse dal pubblico ministero Daniela Muntoni, l’operaio si sarebbe messo in posa con i cadaveri per farsi scattare quelle foto e avrebbe anche messo la sigaretta in bocca alla donna e la bottiglia a fianco all’uomo.
I fatti risalgono al 2018, quando Campus lavorava per una ditta a cui il Comune aveva dato l’incarico di trovare nuovi spazi nel cimitero ormai pieno. Insieme agli altri dipendenti, Campus stava esumando le salme per poi permettere alle famiglie di riconoscere i propri cari e autorizzare la loro cremazione oppure la sepoltura in terra. […] Il 6 novembre ci sarà un’altra udienza per provare a fare ulteriore luce sulla macabra storia.