Noemi Penna per www.lastampa.it
CANE DIVORZIO
Capitano sempre più spesso casi di contese fra cani: le coppie si separano, e l'animale non solo continua a essere trattato come una proprietà, ma purtroppo viene utilizzato a volte anche come mezzo per far soffrire il partner "reo" di aver fatto fallire la relazione.
Ma per la prima volta in Spagna, un giudice ha preso una posizione chiara secondo cui gli animali domestici dovrebbero essere considerati esseri viventi, a non una proprietà, concedendo a una coppia di ex fidanzati l'affidamento congiunto del loro cane, Panda, proprio come se fosse un figlio.
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L'uomo e la donna sono andati in tribunale per determinare chi avrebbe ottenuto la proprietà del loro Border Collie al termine della loro relazione durata 20 mesi. E il giudice ha stabilito che ogni persona sarebbe dovuta essere «corresponsabile» e «co-custode» di Panda, assegnando a entrambi la custodia: secondo le indicazioni, il cane alternerà le famiglie ogni mese.
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La sentenza afferma che «le prove nel procedimento rivelano per entrambi un rapporto affettivo con il cane degno di tutela legale», ai sensi della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia del 1987, ratificata in Spagna nel 2017.
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Come prove in tribunale sono state portate le fatture veterinarie pagate dall'uno e dall'altro, così come tante fotografie e testimonianze dirette. La svolta arriva dal fatto che, appellandosi alla Convenzione, l'animale domestico non è stato considerato una proprietà, bensì un essere senziente con un legame affettivo ad entrambi gli ex fidanzati. Un legame emotivo che non tutti i sistemi giudiziari per ora riconoscono.
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