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    BAU! BAU! SCHERZA COI SANTI MA LASCIA STARE IL CANE - IN THAILANDIA, UN UOMO RISCHIA IL CARCERE PER AVER SCHERZATO SU FACEBOOK SU UN MONUMENTO DEDICATO ALL’ANIMALE


     
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    Silvia Morosi per www.corriere.it

    Thanakorn Siripaiboon Thanakorn Siripaiboon

     

    In Thailandia insultare la monarchia è un reato. Anche quando si tratta del cane del sovrano. Un operaio di fabbrica rischia fino a 37 anni di carcere per aver mancato di rispetto e offeso l’animale, Tongdaeng. Thanakorn Siripaiboon è stato accusato di sedizione, lesa maestà e reati informati da un tribunale militare per aver pubblicato con fare sarcastico un post in rete, deridendo il meticcio tratto in salvo dalla strada dal re Bhumibol Adulyadej.

     

    Un animale così amato da aver addirittura ispirato il film d’animazione «Khun Tongdaeng: The Inspiration» e il libro scritto nel 2002 dallo stesso sovrano dove l’animale è descritto come un «cane rispettoso, dalle buone maniere, umile e attento al protocollo». La polizia sta anche raccogliendo prove contro altre 20 persone che erano amministratori del gruppo, così come tutti i membri della pagina di Facebook che ha condiviso i contenuti definiti «inappropriati».

    Il re thailandese Bhumibol Adulyadej e il suo cane Il re thailandese Bhumibol Adulyadej e il suo cane

     

    LE ACCUSE

    Siripaiboon è accusato di aver condiviso sul popolare social network un post con un'infografica nel quale ipotizza il reato di corruzione nella costruzione di un monumento dedicato all’animale. L'uomo avrebbe anche cliccato il tasto «Mi piace»

    su una foto che ritrae il re invecchiato e non in ottime condizioni di salute.

     

    LA CENSURA DOPO IL COLPO DI STATO

    L’avvocato dell’operaio, Anon Numpa, ha accolto con sorpresa l’estensione della legge anche agli animali: «Non avrei mai immaginato che la legge sarebbe stata utilizzata anche per il cane reale, è una sciocchezza». L’International New York Times stampato in Thailandia ha rifiutato di pubblicare l’articolo sulla vicenda, lasciando uno spazio vuoto dove avrebbe dovuto apparire la storia. Non una novità, dato che per la quarta volta il quotidiano quest’anno ha deciso di lasciare uno spazio vuoto in pagina.

    Il re thailandese Bhumibol Adulyadej Il re thailandese Bhumibol Adulyadej

     

    L’insolito caso richiama l’attenzione sulle crescenti pene severe inflitte a coloro che criticano il re del paese, la regina, l’erede o il reggente. Provvedimenti presi a seguito del colpo di stato militare avvenuto nel Paese lo scorso anno e approvato ufficialmente dal re. L’annuncio è arrivato in occasione di una cerimonia a Bangkok, durante la quale è stato dato al generale Prayuth Chan-ocha il compito di guidare il paese a capo del nuovo Consiglio nazionale per il mantenimento della pace e dell’ordine.

     

    Il re thailandese Bhumibol Adulyadej Il re thailandese Bhumibol Adulyadej Il re thailandese Bhumibol Adulyadej Il re thailandese Bhumibol Adulyadej

    Il colpo di stato dell’esercito è stato annunciato in diretta televisiva il 22 maggio, due giorni dopo che i militari avevano imposto la legge marziale. Dieci canali televisivi satellitari sono stati chiusi e l’esercito ha ordinato la censura di tutti i mezzi d’informazione in nome della “sicurezza nazionale”. Da quando è stato annunciato il colpo di stato, tutte le radio e televisioni locali sono state censurate e trasmettono solo i messaggi dell’esercito. I canali internazionali, incluse Cnn e Bbc, sono oscurati.

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