Fabio Tonacci per “la Repubblica”
Frederico Carvalho Gil
Nel plico, che lo spione portoghese ha tirato fuori da uno zainetto da turista, c’erano sei documenti classificati “top secret” sui sistemi di difesa della Nato, sull’infrastruttura di comunicazione tra i Paesi aderenti e su un paio di basi militari. Nella busta, che lo spione arrivato da Mosca ha fatto scivolare lentamente sul tavolino del caffé Number One di Trastevere, nella tarda mattinata di sabato scorso, c’erano diecimila euro in contanti. Il prezzo del tradimento.
Appena Frederico Carvalho Gil, un 57enne funzionario del Servico de Informacoes de Seguranca portoghese con vent’anni di servizio alle spalle, si è messo nella tasca della giacca i soldi, gli otto agenti in borghese della Digos di Roma e dell’Interpol che lo stavano pedinando, gli hanno messo le manette ai polsi.
Sluzhba Vneshney Razvedki
A lui, e al russo sospettato di far parte del Sluzhba Vneshney Razvedki, il Servizio informazioni estere di Putin. Entrambi sono oggetto di un mandato di cattura internazionale della polizia giudiziaria di Lisbona (che indaga da novembre) per violazione di segreto di Stato, corruzione e spionaggio. Sono nel carcere di Regina Coeli in attesa dell’estradizione in Portogallo. Procedura a cui il russo, per la normativa internazionale, potrebbe opporsi.
Carvalho Gil («uomo intellettualmente superiore, laureato in filosofia», lo ricorda un collega) è arrivato a Roma venerdì scorso con un volo da Lisbona atterrato alle 15. Ha dormito in un hotel del quartiere Esquilino, poi sabato mattina a piedi si è diretto a Trastevere. Gli agenti lo hanno visto cambiare strada diverse volte senza motivo ed entrare nei negozi senza acquistare niente, in un malriuscito tentativo di depistaggio. A mezzogiorno l’incontro al Number One. E l’arresto.
Servico de Informacoes de Seguranca
Stando agli inquirenti portoghesi, vendeva documenti confidenziali a Mosca da più di un anno. Forse anche ai georgiani. La storia, che starebbe bene in un libro di Le Carré, racconta ciò che Repubblica ha documentato due mesi fa con un articolo sul cyberspionaggio a danno del ministero della Difesa italiano: Mosca sta cercando di violare i sistemi Nato. In ogni modo.