Francesco Moscatelli per “La Stampa”
adolf hitler e benito mussolini
Nel 2022, novantotto anni dopo che gli fu conferita, Carpi conferma la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Non è uno sketch di Corrado Guzzanti. È quello che è successo martedì sera dopo tre ore di discussione in consiglio comunale.
Nella città di 72 mila abitanti «anima della prima zona partigiana in territorio modenese», come recita la targa appesa all'ingresso del municipio, la mancata approvazione della delibera presentata dal sindaco del Pd, che chiedeva la cancellazione dell'onorificenza «per la sopravvenuta non dignità della persona in oggetto», sta suscitando sentimenti che oscillano fra lo stupore e l’incredulità.
benito mussolini
Com'è potuto succedere in una terra amministrata ininterrottamente dalla sinistra e dove ha sede il Museo del Deportato? La spiegazione tecnica è che il regolamento comunale del 2012 prevede che per promuovere o cancellare l'onorificenza serva una maggioranza qualificata: 17 voti su 25 consiglieri.
adolf hitler e benito mussolini 4
Il centrosinistra governa con 16 eletti e tutti i consiglieri di minoranza si sono sfilati: Fdi, Lega e Carpi Futura sono usciti dall'aula, i due rappresentanti dei Cinque Stelle invece hanno deciso di restare seduti e di non partecipare al voto.
Ma è il significato storico-politico di questa decisione che ha messo in crisi la città. «E pensare che l'estate scorsa il presidente del Parlamento europeo David Sassoli e Ursula von der Leyen vennero qui per la commemorazione dell'eccidio del 12 luglio 1944, quando 67 persone recluse nel campo di Fossoli vennero trucidate dalle SS», dice Emanuela Lusuardi, titolare di un bar proprio dietro via Giacomo Matteotti.
benito mussolini
Anche la centralissima Piazza Martiri è intitolata a 16 antifascisti rastrellati dai repubblichini e fucilati per rappresaglia nell'agosto del '44. «Lasciarono i cadaveri sotto il sole per un giorno - racconta un cliente del Mood Cafè -. La regista Liliana Cavani, che da bambina abitava qui, ha detto che si è ispirata a quell'immagine di corpi stesi a terra per una scena del suo film "Il Cannibale”».
«Sono furibondo per quanto è successo - si sfoga il primo cittadino Alberto Bellelli, classe 1978, che rivendica con orgoglio di essere nipote di un partigiano e di aver fatto la tessera dell'Anpi a 16 anni -. Quando varchiamo la soglia dell'aula consiliare dovremmo tutti ricordarci che, se siamo lì, e se possiamo esprimerci liberamente, è solo perché in Italia non c'è più il fascismo».
Gli stessi artefici del blitz, il giorno dopo, non sono poi così entusiasti. «Dovevano condividere la delibera invece che presentarcela a cose fatte», si difende Eros Andrea Gaddi, capogruppo del M5S. «Mussolini è certamente indegno ma siamo contrari alla dicotomia buoni e cattivi», aggiunge Michele Pescetelli di Carpi Futura.
IL SINDACO DI CARPI ALBERTO BELLELLI
L'unica soddisfatta è Annalisa Arletti di Fratelli d'Italia: «L'arroganza della sinistra è stata ripagata. Finalmente possiamo tornare a parlare dei veri problemi dei carpigiani. E voglio ricordare che qui abbiamo ancora via Lenin».
Un lascito del Pci che il primo sindaco del Pds tentò di modificare negli anni Novanta come segnale di rinnovamento, scontrandosi però con il pragmatismo degli imprenditori locali: per loro il cambio di toponomastica sarebbe stato soltanto una scocciatura. Ma questa è un'altra storia.