• Dagospia

    COME VIVERE SENZA BANCHE - INCREDIBILE: IN GRECIA TUTTI SALDANO I PRESTITI. MEGLIO LIBERARSI DEI SOLDI IN BANCA CHE TRA POCO POTREBBERO ESSERE 'PRELEVATI' DALLO STATO - BOOM DI ACQUISTI DI PORSCHE E MERCEDES - LA ZECCA PUĂ’ STAMPARE SOLO BANCONOTE DA 10 EURO


     
    Guarda la fotogallery

    1. ATENE, COME SI VIVE CON LE BANCHE CHIUSE

    Federico Fubini per il “Corriere della Sera

     

    cosa bancomat atene cosa bancomat atene

    In un Paese nel quale il governo ha smesso di pagare i fornitori cinque mesi fa, le ultime settimane hanno registrato un fenomeno con pochi precedenti. L’economia è in depressione, gli arretrati dello Stato verso le imprese sono a livelli da record, eppure i versamenti bancari fra contabilità societarie private stanno registrando un’impennata. Migliaia di manager cercano di saldare i loro creditori al più presto, anche se hanno messo i dipendenti in ferie forzate perché produrre è diventato impossibile.

     

    La forza che spinge questa ondata di bonifici è la stessa che sta alimentando in Grecia la vendita di auto di lusso, Porsche o Mercedes. Ma non ha niente a che fare con un miglioramento dell’economia. Domani la Grecia entra nel ventesimo giorno da quando un decreto del governo ha chiuso le banche per evitare che fossero travolte dalle richieste di ritiro da parte dei depositanti. Su almeno due dei quattro principali istituti del Paese, National Bank of Greece, Alpha Bank, Pireaus Bank e Eurobank, continuano a rimbalzare voci sul rischio imminente di insolvenza.

    coda bancomat atene coda bancomat atene

     

    E le imprese che hanno i propri depositi in quegli istituti agiscono in modo razionale per ridurre al minimo i propri rischi. Tutti si rendono conto che le banche presto potrebbero dover essere ricapitalizzate con denaro pubblico, e sanno che la legge europea in quel caso imporrebbe che gli azionisti, gli obbligazionisti e potenzialmente anche i depositanti degli istituti debbano subire delle perdite.

     

    Di qui l’accelerazione dei pagamenti fra imprese: meglio liberarsi subito di un debito, che rischiare di vedere i propri depositi bancari decurtati da un’operazione di salvataggio con denaro pubblico di Atene o dell’Europa. Oggi in Grecia una somma in contante nelle proprie tasche non ha più esattamente lo stesso valore della stessa somma depositata su un conto bancario.

     

    GRECIA - BANCOMAT CHIUSI GRECIA - BANCOMAT CHIUSI

    La prima è pienamente fruibile, dunque preziosa e si tende a conservarla. La seconda è disponibile in biglietti di banca solo fino a un tetto di sessanta euro al giorno: la quantità massima che oggi si può ritirare ogni ventiquattro ore al bancomat e dalla prossima settimana anche agli sportelli bancari, se questi finalmente riapriranno se la Banca centrale europea domani riavvia i prestiti di emergenza agli istituti ellenici.

     

    Per molti adesso è diventato urgente disfarsi prima del proprio denaro bloccato in banca pagando debito o acquisti di lusso tramite i bonifici elettronici all’interno del Paese, che sono ancora pienamente permessi. In un Paese nel quale si sono sempre fatte molte transazioni elevate in contante per aggirare il fisco, pochi oggi usano il contante se non per piccoli acquisti. Molti preferiscono scaricare il denaro elettronico — quello intrappolato nelle banche — su altre imprese.

    BANCHE GRECIA BANCHE GRECIA

     

    La Grecia sta vivendo una delle più lunghe «vacanze» degli istituti di credito nella storia del capitalismo in tempo di pace. La «bank holiday» imposta da Franklin Delano Roosevelt nel 1933 durò nove giorni, quella di Cipro nella crisi del 2013 dodici. Nessuna economia avanzata è in grado di abituarsi a funzionare senza pieno accesso alle banche, ma la Grecia nel 2015 sta trovando alcune scorciatoie.

     

    Nei primi giorni della serrata per esempio era diventato impossibile comprare un volo di una compagnia aerea a basso costo in Rete: i siti fanno sempre capo a entità estere e le carte di credito elleniche non sono più accettate. Negli ultimi giorni però alcune compagnie hanno iniziato a vendere biglietti su siti greci, che fanno riferimento a conti nazionali.

    grecia UN UOMO SI E DATO FUOCO DAVANTI ALLA BANCA A SALONICCO grecia UN UOMO SI E DATO FUOCO DAVANTI ALLA BANCA A SALONICCO

     

    Anche gli studenti ellenici all’estero stanno incontrando problemi. I trasferimenti di denaro verso Londra sono possibili sono attraverso complesse pratiche all’ambasciata di Atene. Ma le maggiori difficoltà riguardano gli esportatori e gli importatori. Non i più grandi, un gruppo di una decina di imprese che durante i lunghi anni della crisi ha formato conti esteri per continuare ad operare in emergenza almeno per un paio di mesi. Sono gli altri ad essere in difficoltà: le lettere di credito per l’export non sono più disponibili; i versamenti per l’import di materiali necessari agli importatori sono impossibili.

     

    Alcuni manager viaggiano verso la Germania o la Gran Bretagna con valigette piene di contante, per pagare i rifornimenti personalmente. Ma ogni giorno che passa la «bank holiday» della Grecia somiglia sempre meno a una vacanza e sempre di più a una paralizzante degenza dell’intera economia.

     

     

    2. LA ZECCA GRECA PUÒ STAMPARE SOLO LE BANCONOTE DA 10 EURO

    Francesca Basso per il “Corriere della Sera

     

    BANCOMAT GRECIA BANCOMAT GRECIA

    I bancomat a secco in Grecia non sono una questione di pura scarsità di contante. Se ci sarà il via libera definitivo al negoziato per il terzo piano di aiuti ad Atene, le banche – ci vorrà un po’ di tempo – torneranno alla normalità anche se dovranno essere ricapitalizzate e probabilmente nazionalizzate.

     

    Le banconote da 10 euro la Grecia le stampa in casa, le altre sono di importazione. Sono le regole dell’eurozona. L’Italia, ad esempio, stampa i biglietti da 20 e 50 euro come la Germania. La Francia, invece da 10, 20 e 50. Ogni Paese, in genere, produce uno o due tagli e l’ammontare viene stabilito ogni anno. Nel 2014 la Grecia ha stampato anche i 5 euro. Dal 2002 le Banche centrali provvedono collettivamente alla produzione di banconote, poi nell’arco dei dodici mesi partono i carichi di euro con destinazione i diciannove Paesi che hanno adottato la moneta unica.

     

    BANCOMAT GRECIA BANCOMAT GRECIA

    La consegna così come l’ammontare complessivo degli euro da stampare avviene in base alle necessità stabilite dal board dei governatori della Bce. Il calcolo, spiega sul sito la Banca centrale europea, è fatto in base alle stime elaborate dalle Banche centrali nazionali sul consumo di banconote, tenuto conto dell’aumento della domanda, di eventuali picchi stagionali e della necessità di sostituire quelle rovinate. Ogni Paese ha anche da parte uno stock di riserva, il cui livello è sempre monitorato. In caso di necessità arrivano i soccorsi. Come nel 2012, quando le banche greche erano in emergenza di liquidità e in due giorni giunsero da Italia e Austria banconote per 5 miliardi, spedite dalla Bce.

     

    TSAKALOTOS E TSIPRAS TSAKALOTOS E TSIPRAS

    Ora in Grecia gli euro girano con il contagocce e il problema anche stavolta è la mancanza di liquidità delle banche. Gli sportelli sono chiusi da oltre due settimane e il governo greco ha introdotto vincoli sui movimenti di capitale, tra cui un limite giornaliero di 60 euro per i prelievi ai bancomat, per evitare che il sistema bancario collassi. Del resto nella settimana precedente alla decisione della chiusura, i greci sono corsi in massa a ritirare i risparmi. E una volta introdotto il tetto, il ritmo dei prelievi è stato di circa 300 milioni al giorno.

     

    La mossa di Atene serve per evitare la bancarotta delle banche. Gli istituti greci non hanno abbastanza soldi per rimborsare i debiti. E il prelievo altro non è che la riscossione di un credito: il correntista depositando i soldi in banca è come se glieli prestasse. Gli istituti ellenici sono ormai, in certi casi, a un passo dall’insolvenza.

     

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport