Claudio Laugeri per “la Stampa”
GRATTACIELO FUKSAS
Soldi alla Lega Nord in cambio dell’appalto per il grattacielo della Regione Piemonte. Cinquantamila euro. Il tutto mascherato da contributo a un’associazione sportiva «vicina» al Carroccio.
È l’ipotesi dei pm Stefano Demontis e Giancarlo Avenati Bassi (coordinati dal procuratore aggiunto Andrea Beconi), che ieri mattina hanno ordinato otto perquisizioni del Nucleo di Polizia Tributaria della Finanza nelle sedi della capofila «Coopsette» e delle altre aziende costituite in consorzio per i lavori della torre progettata da Massimiliano Fuksas, ma anche dell’associazione sportiva dilettantistica «Monviso-Venezia» (e dell’«Ascom Servizi srl» che tiene la contabilità) di Bra, presieduta da Michelino Davico, all’epoca senatore leghista (ora in Senato per Grandi autonomie e libertà, Gal) e sottosegretario all’Interno. Sono 7 le persone sotto inchiesta per l’ipotesi di finanziamento illecito ai partiti. Davico non è tra loro.
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IL SOSPETTO
Per ricostruire il ragionamento degli inquirenti, bisogna fare un passo indietro. Il 30 maggio 2011 la Regione firma il contratto per l’assegnazione dei lavori al consorzio Torreregionepiemonte (Trp), guidato da Coopsette, una delle coop rosse più impegnate in appalti pubblici. Appena quattro giorni dopo, Trp riceve via mail la richiesta di sponsorizzazione del «Giro della Padania» organizzato dall’associazione presieduta da Davico. La richiesta è di 25 mila euro.
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Poi, però, qualcosa cambia. Le varie società consorziate ricevono una fattura ciascuna, in proporzione alla quota di lavori appaltati. Totale: 50 mila euro. Soldi inviati con bonifico sul conto corrente della «Monviso-Venezia», nell’agenzia della Bnl in Senato, a Palazzo Madama. Con tanto di raccomandazione del rappresentate della capofila Coopsette (Paolo Rosa, già sotto inchiesta per turbativa d’asta e corruzione) di inviare il pagamento entro una «data tassativa». Le fatture dell’associazione sono datate 6 settembre, i contratti di sponsorizzazione risalgono al 9 agosto.
IL DENARO
I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria hanno controllato montagne di mail nei computer di Trp e delle aziende consorziate: non ci sono tentennamenti, perplessità di fronte alla richiesta di sponsorizzazione. Tutti hanno aderito senza battere ciglio. Come fosse un atto dovuto. I militari hanno avviato anche i controlli sul conto corrente dell’associazione sportiva, per capire a che cosa siano serviti quei soldi. La procura ha dato istruzioni precise ai finanzieri: dalla perquisizione erano esclusi gli uffici utilizzati per lavoro dal senatore Davico.
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LE REAZIONI
«Sul grattacielo, preciso che proprio all’inizio del mio governo in Regione ho presentato alle autorità un esposto - sostiene l’ex presidente della giunta e segretario della Lega, Roberto Cota - Si cerca di tirare in ballo la Lega, quando fu la sola forza contraria all’iniziativa presa dalla precedente giunta, che non poteva più essere fermata perché in larga parte già pagata e soggetta a pesantissime penali».
E ancora: «Diffido chiunque dall’accostare maliziosamente interessi e comportamenti dei dirigenti dell’associazione amatoriale all’attività della Lega e all’azione del mio governo». La procura è di parere diverso. Gli inquirenti sospettano che lo stesso meccanismo sia stato utilizzato anche negli anni successivi. Anche se il Giro di Padania ha avuto soltanto due edizioni, nel 2011 e nel 2012.