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    INNOCENTI EVASIONI (MICA TANTO!) – AL LARGO DI ISCHIA ARRESTATO SU UN PANFILO L’AVVOCATO ALFREDO PAESE - E’ ACCUSATO DI DI AUTORICICLAGGIO E DI UNA SERIE DI REATI FISCALI, IL PM HA DISPOSTO IL SEQUESTRO DI OLTRE SEI MILIONI DI EURO - INDAGATI 10 PRESTANOME - A METTERE NEI GUAI L'AVVOCATO, CHE AVEVA INVESTITO I PROFITTI REALIZZATI CON LE FALSE FATTURE IN BARCHE, LINGOTTI E IN UN RESORT IN TANZANIA, È STATO..


     
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    Valentina Errante per “il Messaggero”

     

     

    guardia di finanza guardia di finanza

    Sedici lingotti d'oro, barche appartamenti, terreni e un resort in Tanzania. Così erano stati investiti i profitti realizzati dall'avvocato Alfredo Paese, a capo di una holding che, con false fatturazioni, creava crediti Iva da cedere ad imprenditori, spesso ignari, che compensavano i debiti con il fisco. Ieri Paese, accusato di autoriciclaggio e una serie di reati fiscali, è stato raggiunto dai militari della Guardia di Finanza e arrestato al largo di Ischia, dove veleggiava su un panfilo di 26 metri.

     

    Durante le perquisizioni sono stati sequestrati oltre 200mila euro in contanti, 150mila solo in casa dell'avvocato. Secondo le verifiche del pm Stefano Pesci, che ha disposto il sequestro di oltre sei milioni di euro, tra il 2014 e il 2018 le società fantasma dell'avvocato avrebbero generato crediti per 320milioni di euro, 98 dei quali sono stati ceduti a terzi e compensati.

     

    IL MECCANISMO

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    La holding agiva in tutt'Italia, con sedi da Milano a Catania. Sono circa 200, per gli inquirenti, le società fantasma, intestate a prestanome, riconducibili all'avvocato romano, tutte nella capitale e in provincia. Macchine per fatture false che generavano crediti Iva, poi erano i delegati, spesso a capo di società, che contattavano le aziende proponendo la cessione dei crediti, che venivano venduti a prezzi variabili, dall'80 per cento del valore al 10.

     

    In questo modo le aziende compensavano i propri debiti con il fisco evitando di versare l'Iva dovuta o rimanevano in attesa dei rimborsi da parte dello Stato, che, di solito arrivano dopo due anni circa. Sono una decina le persone allo stato iscritte nel registro degli indagati, tutte a vario titolo responsabili per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio.

     

    LE INTERCETTAZIONI

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    A mettere nei guai l'avvocato è stato anche l'unico dipendente della Pachira srl una delle tante società che fanno capo a Paese. Sentito a verbale a febbraio ha affermato di «non avere mai svolto alcuna attività per conto della società che non aveva neppure una sede legale». E aggiungeva che era stata creata dall'avvocato Michele Alfredo Paese «all'unico scopo di creare e/procurare crediti Iva attraverso l'emissione di fatture false». Gli inquirenti sospettano che Paese fosse pronto a fuggire in Tanzania.

     

    È lui stesso a dirlo in una telefonata intercettata lo scorso novembre: «Tramite un broker internazionale - dice - ho messo in vendita la mia barca, non mi va di portare sti soldi in Italia per ovvi motivi, e allora che cosa ho fatto? Siccome sto cambiando la residenza, sto prendendo la residenza estera in Tanzania. Perché c'ho degli interessi forti là, ho investito molto». Il business è una villa che Paese definisce «fantasmagorica», acquistata per un milione e 875mila euro nel maggio 2018. Là, secondo gli inquirenti, stava costruendo un resort.

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