Cristiana Gagliarducci per 'www.money.it’
Il crollo di Facebook sul caso Cambridge Analytica ha immediatamente rivolto l’attenzione del mercato su Mark Zuckerberg, il fondatore del social più famoso e ora più indagato del mondo.
facebook azioni
Il furto dei dati di oltre 50 milioni di utenti ha avuto un impatto immediato sugli investitori, che hanno dato vita ad una vera e propria fuga dal social: le azioni Facebook sono crollate e l’azienda ha bruciato 60 miliardi di dollari in valore di mercato.
Circa 9 miliardi di dollari in 48 ore: ecco quanto ha perso Mark Zuckerberg con il tonfo di Facebook. In realtà, le conseguenze di Cambridge Analytica sono state meno dolorose del previsto per il fondatore del social, che è riuscito a limitare le perdite vendendo circa 5 milioni di titoli nelle fasi antecedenti il crollo, in altre parole anticipandolo.
Facebook giù: i conti in tasca a Zuckerberg
In una sola sessione di Borsa, il crollo delle azioni Facebook ha bruciato 5 miliardi di dollari dalle tasche di Zuckerberg. Nell’arco di 48 ore la perdita è schizzata su quota 9 miliardi e il patrimonio di uno degli uomini più ricchi al mondo è sceso da 75 a 66 miliardi di dollari.
LE azioni Facebook nel corso dell ultimo mese
In realtà, le cose sarebbero potute andare molto peggio. Nei primi mesi dell’anno, il fondatore del social si è liberato di circa 5 milioni di azioni Facebook, una vendita che gli ha permesso di “mettere in salvo” ben 70 milioni di dollari, stando ai dati della SEC e ad alcuni recenti calcoli algebrici di MarketWatch.
Alla chiusura di martedì, quella stessa vendita programmata avrebbe fruttato circa 910 milioni di dollari, niente a che vedere con i $980 racimolati tramite l’alleggerimento effettuato dall’inizio dell’anno ad oggi. Per dirla in altre parole, nonostante il crollo di Facebook, il fondatore del social è riuscito a limitare le perdite.
Nulla di cui festeggiare, comunque: Zuckerberg dovrà ora fronteggiare sia il Regno Unito che l’Unione europea, pronti ad accusarlo di aver fino ad ora fornito “spiegazioni ingannevoli”.