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    “O COCCODRILL PRIMM SE MAGN E FIGLI E PO CHIAGN” - INSIGNE SALUTA ANCELOTTI (“SEI SPECIALE”) MA I TIFOSI LO ASFALTANO: “MA CHE PERSONA FALSA CHE SEI! TU LO HAI FATTO FUORI” -"RIDICOLO, PAGLIACCIO, BAMBINO INSODDISFATTO, HAI OTTENUTO QUELLO CHE VOLEVI" - ZAZZARONI: "ANCELOTTI DURANTE IL PRIMO RITIRO SPIEGÒ: 'NON SONO QUI PER PETTINARE LE BAMBOLE'. BAMBOLE E BAMBOLOTTI HANNO PETTINATO LUI"


     
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    Da ilnapolista.it

     

    Arriva anche il saluto di Lorenzo Insigne per Carlo Ancelotti, con un post su Instagram in cui il capitano lo definisce una “persona speciale”

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    Grazie Mister è stato un onore aver lavorato con te e il tuo staff. In questi due anni ho conosciuto una persona speciale. Ti auguro il meglio!

     

    Ma quello che va letto sono i commenti dei tifosi che non l’hanno mandata a dire e ricordano al capitano di essere stato tra quelli che ha tifato per il suo esonero, come sottolineato ieri sera da Condò a Sky

     

     

    Ed ora lo saluti pure? La squadra guidata da un capitano indegno fa esonerare un grande come Ancellotti e avete anche il coraggio di ringraziarlo? Assurdo

     

    Hai vinto tu

    Ma vero fai?????come sei stato il primo a farlo fuori…..vattene da Napoli

    Che falso!!!! Mi fai ridere!!! Mi piace vederti in tribuna

    O coccodrill primm se magn e figli e po chiagn

     

    Ridicolo, pagliaccio, bambino insoddisfatto, hai ottenuto quello che volevi. Vedi di prendere anche tua la strada e vattene da Napoli per favore!!

    ancelotti insigne ancelotti insigne

    Io tifo Napoli e vi seguo sempre, ma penso che questo post rappresenti una forma di ipocrisia più unica che rara. Eravate palesemente in complotto contro l’allenatore, tu in primis. L’allenatore aveva già il destino segnato e guarda caso, ieri avete stravinto.

    Ma che persona falsa che sei! Sei stato il primo ad andare contro il Mister!!!

     

     

    BAMBOLE E BAMBOLOTTI

    Ivan Zazzaroni per www.ilcorrieredellosport.it

     

    insigne ancelotti insigne ancelotti

    Conquistare per la terza volta nella storia, e da imbattuti, gli ottavi di Champions, entrando così tra i primi 16 d’Europa, e vedere inquadrati De Laurentiis e Ancelotti che sembrano appena rientrati dal funerale del gatto di casa. Succede a Napoli, forse solo nella Napoli di Aurelio dove il surreale sovrasta spesso il reale. Gattuso comincia domani, Ancelotti ha finito a inizio novembre, il 4, giorno in cui si celebra la festa delle forze armate e dell’unità nazionale e, da quest’anno, anche quello delle forze disarmate e disarmanti e della disunità napoletane.

     

    E’ stato il ritiro “costruttivo” imposto dal presidente all’allenatore - non capì ma si adeguò - e alla squadra a creare la prima frattura. Che è diventata insanabile per via delle disobbedienze di gruppo, del figlio aggredito verbalmente da un giocatore, del distacco accumulato dal vertice e dell’allontanamento dalla zona Champions. In due parole, dei risultati: il calcio non conosce altro dio. Non sono bastate l’esperienza, la competenza, il buonsenso di Ancelotti, il tecnico italiano più vincente e coerente di sempre, per aggiustare le cose: la squadra non è stata più in grado di reagire, è entrata in confusione e dalla confusione è uscita soltanto occasionalmente, ovvero quando si è dovuta prendere l’Europa sul campo - e l’ha fatto brillantemente.

     

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    Penoso che sia finita così: Ancelotti è un uomo e un professionista adorabile, rarissimo caso di vincente amato ovunque. Secondo Sacchi, col quale è cresciuto professionalmente, ha un solo difetto: non ha più l’ossessione, la molla che, ad esempio, ha consentito a Conte di essere Conte. Possibile che Arrigo abbia ragione: di sicuro Carlo, la cui fierezza e coscienza di sé non l’abbandonano mai, non ha perso il coraggio, non si sottrae alle sfide, e quella col Napoli di De Laurentiis nella stagione del dopo-Sarri conteneva tutti i caratteri del salto nel buio.

     

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    Non a caso l’intera trattativa Carlo l’aveva portata avanti in gran segreto con l’avvocato di fiducia, Ziccardi, tenendo all’oscuro lo stesso Sacchi e Branchini, l’agente che lo aveva consigliato al Bayern e che, così come Sacchi, gli avrebbe certamente sconsigliato di provarci.

     

    Non tanto per l’imprevedibilità del presidente quanto per le difficoltà che la sfida garantiva: se in 93 anni di vita il Napoli, piazza splendida, ha vinto solo con Maradona, un motivo ci sarà. Mi auguro che Gattuso sia messo nella condizione di lavorare grazie alla “pace contrattuale” ed eliminando subito il sospetto che DeLa l’abbia scelto quasi per fare un dispetto ai napoletani, in particolare a chi già aveva contestato la scelta di Reja, il primo costruttore del Napoli che ha tenuto testa per anni, da solo, alla stravincente Juventus.

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    Non è un sospetto, ma una certezza, che Gattuso sia comunque un dispetto ai sarristi i quali oggi, per non piangere, devono consolarsi con la cazzimma. Ancelotti passa (lui con la Juve) e chiude, lasciando un Napoli ammirato da Klopp. Dopo tanti traditori affidati all’infamia potrà dire lui, Carlo, di esser stato tradito? Durante il primo ritiro spiegò che “non sono qui per pettinare le bambole”. Bambole e bambolotti hanno pettinato lui.

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