Estratto dell’articolo di Lucio Fero per www.blitzquotidiano.it
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Dunque è meglio cominciare dalla fine, da un dunque Chatgpt al dunque gli esami se li mangia, li tritura, li squaglia. Gli esami, scolastici, universitari, professionali, di Stato o quale che siano se codificati e riconosciuti tutti richiedono e passano attraverso componimenti, testi, elaborati, speech, tesine, diagrammi, calcoli, prospezioni…Tutte cose che Chatgpt (oggi Chatgpt, domani chissà quanti altri) sono in grado di fornire. Fornire, fornire a noi. Fornire più che fare. Perché Chagpt nel fornire fa anche errori. […]
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Sorge allora domanda: che li facciamo a fare gli esami se non esaminano più null’altro che la minima fatica del collegarsi e farsi rifornire da Chatgpt e quelle che saranno le sue sorelle? E quando per via d’anagrafe si saranno esauriti i detentori delle risposte raggiunte solo per la desueta via di studio, che ne sarà allora non tanto e non solo dello studiare quanto delle stesse risposte? L’intelligenza artificiale non è da respingere e neanche maledire, anzi è bella e utile cosa. Alla sola condizione di ricordare che l’intelligenza artificiale è un prodotto, un artificio dell’intelligenza umana. E che l’intelligenza umana si sviluppa e fortifica per via di studio, esperimento, verifiche ed esami. […]
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