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    INTERISMI E ISTERISMI - TORNA A PARLARE L’EX PRESIDENTE MORATTI: “C’E’ DEPRESSIONE GENERALE, I CALCIATORI MI SEMBRA CHE NON REAGISCANO TANTO MA MANCINI STIA CALMO” - A FINE STAGIONE POSSIBILE L' ADDIO DEL MANCIO (CHE PENSA ALLA NAZIONALE)


     
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    THOHIR MORATTI THOHIR MORATTI

    Guido De Carolis per il “Corriere della Sera”

     

    Il pianeta nerazzurro è un mondo depresso e grigio e da due mesi attende una schiarita. Difficile che la luna cambi nella semifinale di ritorno di stasera a San Siro con la Juve, affidata a una formazione rimescolata e orfana di Jovetic, infortunato dell' ultimora, separato in casa e con la valigia già pronta per giugno, così come Ljajic.

    MASSIMO MORATTI MASSIMO MORATTI

     

    La croce sulla qualificazione l' ha messa il 3-0 dell' andata, il match però può soffiare un refolo di vita e imbustare un messaggio positivo per allenatore, proprietà e tifoseria, pronta a contestare una squadra mentalmente sbriciolata. Mancini per allentare la tensione ha preferito lasciare i giocatori a casa alla vigilia e in un tweet ha caricato l' ambiente: « Abbiamo 12 partite per non sbagliare più. Serve carattere, concentrazione e consapevolezza dei nostri mezzi ».

    Roberto Mancini e Massimo Moratti Roberto Mancini e Massimo Moratti

     

    Aspettando che l' Inter rinasca dalle ceneri come una fenice bruciata, la fotografia con effetto panoramico sul futuro, l' ha scattata l' ex patron Massimo Moratti. «Non lo posso sapere, ma non credo che i giocatori non siano più con l' allenatore. Mi sembra però che non reagiscano tanto, è un periodo di depressione generale».

     

    Il momento s' è troppo dilatato e Moratti vede un Mancini inquieto: «Ha i numeri per risollevare l' Inter, ma deve restare sereno e trovare un po' di calma per potersi agganciare ai punti di riferimento».

     

    MORATTI THOHIR 1 MORATTI THOHIR 1

    Da chiarire quali siano le ancore per il tecnico. Da ieri è in società il nuovo direttore generale Giovanni Gardini, primo compito dispensare tranquillità. In forte ascesa però è il vicepresidente Javier Zanetti, benedetto da Moratti. «Ritengo possa avere ruoli più ampi e credo che la società ci stia già pensando». E qualcosa si è già intuito. A giugno l' argentino Banega vestirà nerazzurro, Zanetti è stato uno dei protagonisti della trattativa.

    THOHIR MANCINI THOHIR MANCINI

     

    L' Inter vivrà così le sue Idi di marzo e il mese scriverà il futuro. Imperativo vincere con Palermo e Bologna per giocarsi poi con la Roma le residue chance Champions. Se l' obiettivo sfumerà sarà rivoluzione.

     

    Mancini, con contratto fino a giugno 2018, non sarà mai licenziato. Thohir non può mettere a bilancio una passività di 12 milioni lordi, tanto costano allenatore e staff. Potrebbe però essere il tecnico a salutare per togliere sé e altri dall' imbarazzo. Non incassare i 50 milioni della Champions spingerà il mercato sul binario morto delle cessioni.

     

    papa francesco bergoglio con javier zanetti papa francesco bergoglio con javier zanetti

    Difficile che Mancio voglia vivere un' altra stagione di ristrettezze. Fine marzo sarà il tempo delle riflessioni e delle decisioni, anche per il direttore sportivo Piero Ausilio, in scadenza nel 2018.

    MANCINI DITO MEDIO MANCINI DITO MEDIO THOHIR MANCINI THOHIR MANCINI MANCINI THOHIR MANCINI THOHIR

     

    Le risorse stringate, l' ossessiva rincorsa del pareggio di bilancio ha portato a rinunce pesanti, come un centrocampista di qualità. L' area tecnica ha le sue colpe, Thohir però non può pensare di vivacchiare tra prestiti, parametri zero e pagherò. I grandi club fanno altro.

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