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    INVISIBILI D’ITALIA - MAMMA E FIGLIO, RISPETTIVAMENTE DI 50 E 25 ANNI, VIVONO IN MACCHINA SULLA A1: HANNO PERSO CASA E LAVORO. ORIGINARI DEL SUD ITALIA, SI TROVANO NEL PARCHEGGIO DELLA STAZIONE DI SERVIZIO DI FABRO NEL TERNANO. SI SONO LAVATI NELL’AUTOGRILL E HANNO DORMITO, RECLINANDO I SEDILI, IN AUTO - LA DONNA: “QUI MI SENTO A CASA, SONO I POSTI CHE DA PICCOLA FREQUENTAVO CON MIO PAPÀ” – GLI AGENTI DELLA POLSTRADA DI ORVIETO NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE SI IMBATTONO IN UNA STORIA DEL GENERE


     
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    Peppe Aquaro per corriere.it

     

    fabro area di servizio fabro area di servizio

    Nel cuore dell’Italia. E della Polizia stradale di Orvieto. Perché sono stati proprio gli agenti a ritrovarsi davanti ai loro occhi una di quelle storie che sembrano essere uscite da una puntata di Don Matteo: del resto, la celebre fiction è girata non lontano da dove è stata ritrovata una famiglia disperata. Mamma e figlio, rispettivamente di 50 e 25 anni, originari del Sud Italia, ma residenti al Nord da diversi anni.

     

    I due hanno vissuto nella loro utilitaria per una settimana intera, parcheggiati in un’area di servizio dell’A1, nei pressi di Fabro, in provincia di Terni. Si sono lavati nell’autogrill e hanno dormito, reclinando i sedili, per quanto è possibile abbassarli in una utilitaria. Fino a quando gli agenti della Polstrada non hanno ricevuto diverse chiamate da parte di persone insospettitesi per la presenza di quell’auto, da più giorni nello stesso posto.

     

     

    Le parole della donna

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    La pattuglia, con due agenti della Polstrada di Orvieto, ha raggiunto la stazione di servizio. Le solite domande di rito per capire se si trattasse di una situazione sospetta, ma poi, ciò è saltato subito agli occhi dei due poliziotti è stata la storia commovente raccontata da una mamma che, avendo perso il lavoro, e la casa, non sapeva più dove andare. «Ci ha colpito subito la dignità delle due persone in macchina: all’inizio era un po’ preoccupate e timorose, ma poi si sono aperte e hanno iniziato a raccontarsi», ricorda Stefano Spagnoli, comandante della Polstrada di Orvieto.

     

    «Non sappiamo bene quale fosse i lavoro della signora, probabilmente in passato è stata una commessa, ma è ancora tutto da chiarire», aggiunge il comandante. Il racconto della donna ha avuto ancora una sfumatura più struggente, nel momento in cui ha spiegato perché avessero deciso di fermarsi proprio nel grande autogrill di Fabro: «Da piccolina frequentavo con mio padre Città della Pieve (Comune non lontanissimo da Fabro, ndr), e qui mi sento davvero a casa: questi luoghi mi danno un po’ di sostegno e conforto per sopportare la nostra sofferenza».

     

     

    La colletta

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    È un racconto che avrebbe colpito chiunque. Per questo, i due agenti hanno subito deciso, autotassandosi, di acquistare per la mamma e suo figlio, dei generi di prima necessità: pasta, latte, biscotti e legumi. Che cosa accadrà nelle prossime ore? «È tutto da decidere: questa notte ritorneremo con una pattuglia sul posto e cercheremo di capire quali siano le intenzioni di questa povera famiglia», dice il comandante, il quale sarebbe pronto, se ci fossero i presupposti per farlo, a chiedere in giro a qualcuno se sia possibile far lavorare la mamma oppure il figlio: «È chiaro che bisognerà capire se le loro intenzioni sono di ritornare al Nord, o di restare da queste parti».

     

    Infine, non è la prima volta che la Polstrada di Orvieto si imbatte in una storia del genere: «Ad aprile dello scorso anno, abbiamo intercettato, sempre in un autogrill dell’Autostrada del Sole, una famiglia, la cui figlia piccola si sarebbe dovuta recare in Trentino per una delicata visita medica: erano senza una lira, e anche in quell’occasione siamo riusciti ad aiutarli a farle riprenderle il viaggio», conclude Spagnoli, sicuramente orgoglioso dei suoi uomini e del loro gran cuore.

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