Lettera di Massimiliano Idolo al Corriere della Sera
Svolgo il mestiere di barman da molti anni, grazie a questo lavoro ho girato il mondo, vivendo in altre destinazioni per nove dei miei quarantadue anni. Mi trovo a scrivere questa lettera perché mi domando come possa il nostro Paese funzionare in questo modo così sbagliato, e a cosa i social ci portano oggi.
Massimiliano Idolo
I fatti. Sabato sera 14 dicembre, ormai 15 dicembre data l' ora, mentre lavoravo come barman in un Cocktail Bar all' Eur, il "Pier" a piazza dell' Obelisco, durante la chiusura del locale e in presenza dei vari colleghi e colleghe sono stato aggredito da due tesserati di boxe che hanno deciso che il rifiuto mio e dei miei colleghi a dar loro da bere data l' ora, non era accettabile. Erano le 3 circa quando siamo stati aggrediti.
Tale A.R. mi ha colpito alle spalle mentre camminavo verso l' entrata del locale, tirandomi un gancio sul lato sinistro del viso e causandomi trauma cranico, due spacchi sul viso (6 punti di sutura), frattura del bordo oculare osseo in due punti che richiedono intervento di chirurgia maxillo-facciale, sospetta lesione del bulbo oculare, ematoma sulla parte di cranica che ha battuto a terra Il mio collega Andrea è stato anche lui colpito dalle spalle alla nuca, e preso a calci dai due codardi.
I due professionisti certificati nel pugilato sono: M.P. e A.R. di 22 e 24 anni. Uno di loro è addirittura «Guanto d' Oro». Entrambi con precedenti penali per rissa e un avviso verbale da parte di un questore.
Al rifiuto del personale del locale di servire alcol a questi due energumeni, prepotenti, insistenti, tatuati fino sulla nuca e nei capelli e sulle mani, con forte accento romano, i due hanno optato per la violenza gratuita: hanno colpito da vigliacchi due di noi e si sono dati alla fuga.
Manuel Parrini Alex Refice
Sabato notte, i due sono fuggiti per poi venire arrestati negli immediati minuti successivi dall' altro lato della piazza, davanti al paninaro in mezzo alla folla, mentre si abbracciavano compiaciuti e scherzavano con delle ragazze come nulla fosse.
i miei colleghi erano riusciti a richiamare l' attenzione anche della Polizia che a quel punto si era messa in moto a piedi proprio in direzione dei due balordi che sono finiti a Regina Coeli una notte un giorno per venire rilasciati dopo poco più di 24 ore.
Ora, mentre questi professionisti della «Nobile Arte» del pugilato ci hanno vigliaccamente colpiti alle spalle creandoci questo forte disagio (io in ospedale non riesco a mangiare normalmente, ho un solo occhio a disposizione, senza poter andare al lavoro e poter proseguire la pratica di personal trainer, un titolo che ho appena conseguito) si fregiano su Facebook e Instagram con tanto di video e numerosi post di come la stampa abbia diffuso informazioni false, cercando di rigirare la frittata a loro comodo, pavoneggiandosi con goliardia.
Mi sento beffato, questi sono a piede libero e scrivono balle ai loro seguaci mentre io sono in ospedale per iol danno che mi hanno provocato.
Sono basito, inorridito, offeso. Potete aiutarmi a denunciare questa ingiustizia?
2. IO CON IL VOLTO ROVINATO E QUEI DUE LIBERI. PERCHE’?
Alessia Marani per il Messaggero – Roma
Massimiliano Idolo
Massimiliano Idolo è il barman e cantautore picchiato sabato notte da due pugili in un locale dell'Eur solo per avere negato loro da bere quando il bar era ormai chiuso. Ieri pomeriggio ha subito un delicato intervento maxillo-facciale con l'inserimento di due placche di titanio.
Il suo bollettino medico è un report di guerra che va dal trauma cranico a due spacchi sul volto ricuciti con sei punti di sutura, fino alla sospetta lesione del bulbo oculare e a un dolore incessante alla rachide cervicale. Trenta i giorni di prognosi salvo complicazioni. E tutto solo per avere detto al Guanto d'oro Manuel Parrini, di 22 anni, e al 24enne Alex Refice, boxeur che si allenano alla Montagnola, che ormai non poteva più servire loro alcolici.
Massimiliano ha visto le video-story lanciate su Instagram dagli aggressori arrestati dalla polizia e rimessi in libertà dal giudice dopo la direttissima - in cui si professano bravissimi ragazzi, insultano i giornalisti, ammettendo fra i denti, sì di avere sbagliato, ma di essere stati provocati, incassando la solidarietà di una schiera di seguaci.
Massimiliano le fa rabbia?
manuel parrini
«Tanta, roba da brividi. Mi domando come possa il nostro Paese funzionare in questo modo così sbagliato, e a cosa i social ci portino oggi, fino ad assumere comportamenti estremamente scorretti e lontani dalla morale, solo per apparire».
Che cosa è successo quella notte?
«Quando il mio collega Andrea e io abbiamo invitato quei due a uscire, dirigendoci verso l'uscita mi hanno colpito alle spalle, a sangue freddo. Erano le 3, stavo lavorando al cocktail bar Pier di piazza Marconi. Invece sui social quei due che hanno precedenti di polizia vanno a raccontare, mentendo, di spintoni ai quali avrebbero reagito per difendersi. Per quello che hanno fatto dovrebbero perdere il Guanto d'Oro e il loro tesserino da professionisti, perché nessun professionista attaccherebbe mai vigliaccamente alle spalle, ferocemente in quel modo, rischiando di uccidere una persona. Andrebbero radiati».
E poi?
«Al nostro rifiuto fermo ma cortese di servire alcol a questi due energumeni, prepotenti, insistenti, tatuati fino sulla nuca e nei capelli e sulle mani, i due hanno optato per la violenza gratuita: ci hanno colpito da vigliacchi e si sono dati alla fuga. Sono stati arrestati dalla polizia dall'altro lato della piazza, davanti al paninaro in mezzo alla folla, mentre si abbracciavano compiaciuti e scherzavano con delle ragazze come nulla fosse. I miei colleghi, fra cui il provvidenziale Giancarlo, sbracciando mentre li inseguivano, erano riusciti infatti a richiamare l'attenzione di una volante. I due sono finiti a Regina Coeli per una notte e un giorno ma lunedì sono stati rilasciati in attesa del processo».
manuel parrini
Lei come sta?
«Sto qua in ospedale su una barella di pronto soccorso aspettando che si liberi un posto, sono sconvolto. Un amico mi ha fatto vedere quei video strafottenti, inopportuni. E al dolore fisico si è aggiunta tanta indignazione. Mentre il mio collega Andrea è bloccato alla cervicale e indossa il busto, loro si fregiano su Facebook e Instagram cercando di rigirare la frittata ».
Si ricorda come l'hanno aggredita?
«Uno dei due mi ha colpito mentre camminavo verso l'uscita. Un colpo fortissimo sul lato sinistro del viso, sono andato a terra, potevo morire sbattendo la testa. Ho visto le stelle. Credevo fosse un gancio ben assestato, ma dei testimoni mi hanno riferito proprio poco fa che si è trattato di un colpo sferrato con un bicchiere in pugno e con tutta la forza del braccio. Infatti era stato dato loro cortesemente un bicchiere d'acqua poiché gli alcolici erano stati già riposti. Mentre io ero di spalle, lo ripeto. Mi sento beffato, questi sono a piede libero e scrivono balle ».
E i buttafuori non sono intervenuti?
manuel parrini
«Erano già andati via».
Adesso lei ha la faccia rovinata
«Sono un barman da molti anni, ho girato il mondo, vivendo in altre destinazioni per 9 dei miei 42 anni. Sono anche un assistente chiropratico, un traduttore, un personal trainer e negli ultimi due anni ho gestito una piscina per la balneazione ed eventi. C'è poi la mia passione di sempre: sono un cantautore rock coi miei Oro Nero, band tutta romana come me, dell'Eur.
Tutto questo per dire che con il mio viso io ci lavoro e questo attacco vigliacco mi impedirà per un indeterminato periodo di tempo di lavorare e vivere appieno. Ma come possono questi due vigliacchi essere già a piede libero mentre noi versiamo in questa amara immeritata condizione?».
alex refice