Claudio Tito per repubblica.it - Estratti
giorgia meloni
Quella grande stanza all’undicesimo piano del Palazzo Justus Lipsius, l’edificio che ospita la sala stampa del Consiglio europeo, è sempre più desolata. Di certo chiusa. È lo spazio che gli uffici della presidenza del Consiglio europeo avevano riservato all’Italia per le Conferenze stampa. Uno spazio di un certo prestigio, prima era stata assegnata alla Gran Bretagna. Dopo la Brexit è stata trasferita all’Italia.
Allo stesso piano di Francia e Germania. Prima invece la delegazione di Roma doveva accontentarsi di un stanzetta al piano terra. Ma da quando alla presidenza del consiglio è arrivata Giorgia Meloni la nuova sala è stata utilizzata una sola volta: il 10 febbraio 2023. Quindi un solo precedente in un anno e mezzo.
giorgia meloni al consiglio europeo
Si potrebbe pensare che magari la premier del nostro Paese ha convocato altre conferenze stampa in altri luoghi di Bruxelles. Ma no, purtroppo non è così. Tutto è stato ridotto in ogni occasione alla parola magica della burocrazia brussellese: “doorstep”. Cioè il passaggio veloce e in piedi davanti alle telecamere durante il quale è sostanzialmente impossibile rivolgere domande. A Roma lo chiamano in maniera folcloristica “mucchione”.
Si potrebbe allora pensare: ma anche gli altri leader europei si comportano allo stesso modo. No, il presidente francese Macron e il Cancelliere tedesco Scholz, il premier spagnolo Sanchez e quello polacco Tusk organizzano regolarmente alla fine di ogni Consiglio europeo una vera e formale Conferenza stampa. Esattamente come fanno il presidente del consiglio europeo, Charles Michel, e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Non potrebbe essere altrimenti e non verrebbe accettato altrimenti.
giorgia meloni al consiglio europeo 1
Anche in occasione del Consiglio europeo straordinario ancora in corso nel programma di Meloni l’incontro con i giornalisti non è previsto. Eppure da quando è stata nominata presidente del consiglio, la leader di FdI ha partecipato ad almeno nove riunioni del Consiglio europeo. E, appunto, solo alla fine di una si è concessa ad un “normale” incontro con la stampa. Ma le domande dei giornalisti, almeno in Europa e in tutto l’Occidente democratico, non sono una concessione ma uno svolgimento regolare
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GIORGIA MELONI A BRUXELLES GIORGIA MELONI A BRUXELLES GIORGIA MELONI A BRUXELLES
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