Silvia Fumarola per la Repubblica
Non ha mai giocato a fare la first lady, sognava la tv e l'ha conquistata. Battuta pronta, bella come il sole, colori da svedese cinismo romano, Ilary Blasi, signora Totti, conduce L'isola dei famosi su Canale 5.
ilary blasi
Su Sky si chiude la serie Speravo de morì prima «che molti non hanno capito, volevano i sosia. Mi ci sono ritrovata, anche se i primi momenti è stato spiazzante veder rappresentata la nostra vita». Dice sempre quello che pensa («a volte sono tremenda, lo so»), il 28 aprile compie 40 anni.
Mini bilancio?
«Gli anni volano. Fino a poco tempo fa no, ma da due anni a questa parte ci penso, te ne accorgi quando i figli crescono. Oggi sono adolescenti e fanno le cose che fino a dieci anni fa facevo anch' io. Ogni compleanno ti butta in faccia la realtà».
ilary blasi 3
Pensa a un altro figlio?
«Cinquanta e cinquanta. Da una parte sì, è talmente bello il profumo dei bambini piccoli, hai addosso un'energia che ti fa sentire più giovane. Dall'altra dico che ci siamo fatti una famiglia, i figli grandi, Chanel e Cristian, non ci filano più, hanno i loro amici. Ci godiamo la piccolina, Isabel. E mi dedico al lavoro che per me è importante. Fare un altro figlio vuol dire ricominciare da capo, un po' mi spaventa e un po' sono combattiva, però la gravidanza mi piace. Mi faccio tante domande».
greta scarano speravo de mori prima
È tornata su Canale 5 con "L'isola dei famosi", il lunedì e il giovedì: come va?
«Mi diverto molto, a me il reality piace, c'è un po' di tutto: la diretta, l'imprevisto, gli ospiti, gli opinionisti. Posso essere me stessa e mi sento a mio agio».
Ammetterà che è tutto un po' folle: risse sul riso, Drusilla che colleziona teschi...
ILARY BLASI
«Anche a me pare che non ci sia niente di normale, però siamo tutti un po' strani se ci pensa. Drusilla ha un modo tutto suo di pensare, mi sto abituando. Adesso tutta Italia vuole vedere il teschio del gatto. Io sono spettatrice prima che conduttrice. Sono ironica, cinica a volte. Posso essere una merda, certe cose delle squadre Burinos-Rafinados mi fanno ridere».
Chi l'ha sorpresa di più?
«Li sto ancora studiando, in ogni puntata uno va su e l'altro giù. Ho una passione per Valentina Persia, sarà che è romana, poi adoro Vera Gemma: è libera. Sull'isola alla fine sono tutti un po' burinos e un po' rafinados. Ma nella vita la differenza la vedi. Io sono della tribù burinos, orgogliosamente».
greta scarano ilary blasi in speravo de mori' prima PH Iacovelli-Zayed
Il successo moltiplica gli hater?
«Non sono molto social, entro e sparisco, posto quello che mi interessa ma non sono fissata. Poi sti hater, sti follower, boh. È normale, se hai successo sei parecchio esposta. Non puoi piacere a tutti, fa parte del gioco. Sono serena e centrata».
Francesco segue l'Isola?
«Segue le mie trasmissioni.Vede la tv con i figli che a una certa ora l'abbandonano, chattano con gli amici. Quando facevo Grande fratello veniva a prendermi».
E c'era la fila per vederlo.
«Ci convivo con questa cosa, è sempre stato così».
Molti hanno criticato "Speravo de morì prima" perché non hanno ritrovato il loro Totti. Che pensa?
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«Molta gente voleva i sosia: in realtà è una storia che rappresenta un periodo, devi trovare il sapore. E c'era. Se è stato difficile per gli spettatori, pensi per noi. Quando sei lì a seguire una storia che è la tua vita, è normale che i primi dieci minuti provi una strana sensazione. Poi mi sono lasciata andare, ho seguito quello che accadeva e la storia è raccontata molto bene. Non sono eventi accaduti cinquant' anni fa, l'addio di Francesco al calcio è stato tre anni fa, e noi siamo ancora qui, giovani».
Come le sono sembrati i protagonisti?
«Pietro Castellitto e Greta Scarano sono stati bravi e coraggiosi. Poi capisco che per alcuni amici sia stato strano vederci rappresentati. In alcune scene lo era anche per me. Spalletti è fondamentale nella serie, in ogni racconto c'è un antagonista e Gianmarco Tognazzi lo interpreta in maniera perfetta».
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È stata fondamentale quando Francesco ha dato l'addio al calcio.
«Ovviamente ero più lucida in quel periodo. Io ho solo cercato di aiutarlo standogli vicino, era un passaggio che doveva affrontare lui. Non è facile per gli sportivi, hanno fatto sempre e solo quello, è quasi un lutto. C'è chi arriva a lasciare perché si è rotto le scatole, ma c'è chi non lo accetta e soffre».
ILARY BLASI
L'amore dei tifosi resta, no?
«Certo. Ma la paura degli sportivi non è l'oblio o perdere il legame con chi li ha sostenuti. Il problema è l'adrenalina pura, l'emozione che provano ogni volta che entrano in campo: sono cresciuti provando quella sensazione. Sanno che niente e nessuno gliela restituirà. Penso che sia dura».
A "Verissimo" ha detto che Francesco ancora la guarda come le prime volte e pensa che "si incanti". Le sembra carino? ( ride )
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«Veramente ho detto che si impalla. Sono una donna molto pratica, a volte dissacrante. Mi diverte essere cinica, sono anche così. Non sono per le smancerie. Francesco ha tante doti, anche la bontà. Lui che appare timido, con quella faccia imbronciata, alla fine è romantico. Io, con la mia faccia d'angelo, sono tremenda».
State insieme da vent' anni.
«Siamo uguali per certe cose, diversi per altre, ma c'è un progetto. Non so se ci sia una formula, se è stata fortuna, per me la fortuna è stata quella di trovarci. So che con Francesco c'è la voglia di costruire e di andare avanti insieme».
CAPODANNO ALLE MALDIVE - FRANCESCO TOTTI E ILARY BLASI
Le donne di Francesco siete lei e la mamma Fiorella. Che rapporto ha con lei?
«Ci siamo sempre rispettate, in questi anni mai un battibecco: io stavo nel mio, lei nel suo. Non sono un tipo affettuoso, una che telefona, ma non lo sono neanche con mia madre. Mi ha sempre aiutato con i bambini, come mia mamma».
A cosa tiene di più come madre?
«I miei figli sono fortunati, non gli manca niente. Vorrei che avessero la curiosità nei confronti della vita, la libertà di poter scegliere, l'indipendenza. E quel pizzico di fame che dà la spinta a realizzarti».
Lei aveva quel pizzico di fame?
ilary blasi prima e dopo
«Certo. Il motore è non accontentarsi, essere curiosi. Magari ti realizzi - io ho la fortuna di fare il lavoro che volevo fare - ma continui a metterti in discussione. Non cambierei mai la mia infanzia con quella dei miei figli. Anche se non c'ho mai avuto la cameretta tutta mia, dormivo con le mie sorelle, e se facevo le vacanze un po' così. Ma non cambierei quegli anni, perché mi sembra di avere avuto tutto. Sempre col progetto di migliorare e creare qualcosa di mio. Lo auguro ai miei figli» .
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