In una settimana più di mille giornalisti americani sono stati mandati a casa. Circa 800 da Verizon (Yahoo, Aol, Huffington Post), 20 da Gannett(gruppo proprietario di diversi giornali locali) e quasi 250 da Buzzfeed (il 15% della forza lavoro totale). A questi si aggiungono i dipendenti di Vice Media, che ha annunciato una riduzione del 15%. La botta più forte, al di là dei numeri, è quella di Buzzfeed, che ha convinto la Columbia Journalism Review a parlare di «fine dei siti ossessionati dagli accessi». I primi anni della testata sono stati descritti bene su Business Insider. «Era il 2006: il social di Mark Zuckerberg muoveva i primi passi, Google ancora serviva soltanto a fare ricerche e Jonah Peretti, uno smanettone che aveva compreso le dinamiche di Internet prima di molti altri e già co-fondatore di The Huffington Post, decise di lanciare un nuovo media online. Il nome, Buzzfeed, cioè un feed di quello che fa rumore, ne denunciava le intenzioni: intercettare contenuti virali in rete e rilanciarli dalla propria pagina». Esempi di contenuti virali: The Dress (35 milioni di visualizzazioni) e The Watermelon (un milione di utenti in diretta). Target: «la gente annoiata in ufficio». Ma chi è Peretti? L’Einstein dei contenuti virali. Uno che aveva già cominciato a sperimentare la vitalità nel 2001, con quello scambio di mail con la Nike; aveva continuato con siti situazionisti come Black People Love Us, affinato la sua esperienza giornalistica all’Huffington Post e infine monetizzato il suo talento con la fondazione di Buzzfeed. L’ha fatto grazie «all’intuizione del native advertising. Buzzfeed si era inventato una formula a metà tra l’intrattenimento e la pubblicità – i contenuti infatti venivano venduti – per solleticare il nostro lato sociale, emotivo, anche sciocco». Nel frattempo «Peretti aveva messo un piede nel mondo serio, quello delle notizie e del giornalismo investigativo». Aveva assunto i migliori giornalisti americani, pubblicato scoop mondiali e guadagnato una candidatura al Pulitzer. Nel 2016 la compagnia era valutata 1,7 miliardi di dollari ed era stata in grado di attrarre fondi per 500 milioni di dollari. |