1.SABRINA FERILLI: «IO RESTO, CONTINUATE A VENIRE QUI VI ASSICURO CHE TUTTO FUNZIONA»
Dal ‘Corriere della Sera’
sabrina ferilli
«Non rinunciate al vostro soggiorno a Ischia. Io sono qui e vi posso assicurare che tutto funziona». È l' appello di Sabrina Ferilli dall' isola ferita dal terremoto, dove la paura e la fuga dei turisti rischiano di aggiungere danno al danno. Ischia vive di turismo e il pericolo ora viene dalle disdette, arrivate già a centinaia agli albergatori.
L' attrice romana ha una villa a San Francesco, a nordovest dell' isola, e vi è rimasta nonostante la paura per la scossa. Andar via sarebbe una reazione scontata, invece è importante ora sostenere l' economia: «Essere vicini all' Isola in questo momento - ha scritto la Ferilli su Facebook, dove nei giorni scorsi ha postato molte foto ricordo delle sue vacanze - significa anche venirci, perché non vorrei che, oltre al danno, ci fosse anche la beffa come spesso accade nel nostro Paese». Ora l' importante è non lasciare che le luci sull'«Isola verde» si spengano.
2.LINA SASTRI - «IL PANICO, NON HO CHIUSO OCCHIO ALL' ALBA SONO TORNATA A ROMA»
Dal ‘Corriere della Sera’
«Erano quasi le 9 di sera. Il vento soffiava fortissimo, un vento di terra. Mi trovavo sul terrazzo, ho deciso di ritirarmi. Proprio in quell' istante, sento un boato, sembrava uno scoppio. Il pavimento si muove, un movimento prima sussultorio, poi ondulatorio. E va via la luce». Lina Sastri si trovava in vacanza nella sua casa ischitana, a Forio.
terremoto ischia 4
«Sono appena tornata a Roma dove vivo - sussurra l' attrice napoletana - sono sfinita, stanotte non ho chiuso occhio.
lina sastri
È stato terribile. In quegli istanti non ci pensi al terremoto, ti chiedi che sta succedendo? Poi realizzi che sì, è proprio la terra a tremare, ti senti impotente. Quando sono uscita per strada, eravamo in tanti nel panico. Scendevamo giù per il vicolo, confusi. Sono rientrata a casa perché c' era la mia gatta Pulcinella, e per fortuna dormiva paciosa. Ho fatto la valigia e all' alba, nella bolgia totale, sono riuscita a prendere l' aliscafo».
carlo conti
3.TERREMOTO ISCHIA: CARLO CONTI, FALSE DICHIARAZIONI, UN FAKE
(ANSA) - Sono false le dichiarazioni rassicuranti sul terremoto ad Ischia diffuse da un profilo fake di Carlo Conti su Instagram. Lo dice lo stesso conduttore ''In merito alle false dichiarazioni attribuite a Carlo Conti circa gli eventi tragici del terremoto ad Ischia, pubblicate su un profilo fake di Instagram ("carloconti.it") l'artista - spiega una nota - ha dato mandato ai suoi legali di intraprendere tutte le azioni utili a tutelare la propria immagine presso le sedi più opportune e a ribadire che tale profilo non è assolutamente una fan page ufficiale, e come tale non ha alcuna autorizzazione a pubblicare per suo conto''.
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4.TERREMOTO, A ISCHIA TORNA LA PAURA - ALL'ALBA NUOVA SCOSSA DI MAGNITUDO 1.9 -«CASE CON MATERIALI SCADENTI»
Giuseppe Crimaldi e Massimo Zivelli per www.ilmattino.it
Una nuova scossa di terremoto, anche se lieve, è stata registrata alle 5.04 di questa mattina dall'Ingv a Ischia. L'epicentro del sisma di magnitudo 1.9 è stato localizzato nella zona di Lacco Ameno, ad una profondità di 6 km. La scossa, la ventesima in 24 ore, è stata anche avvertita nelle aree alte dei comuni di Casamicciola Terme. Sull'onda della paura, alcuni residenti hanno preferito uscire di casa e intrattenersi all'esterno. La situazione è comunque tornata alla normalità già verso le 7: tutti i servizi sono perfettamente funzionanti e le attività commerciali e turistiche regolarmente aperte.
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Nel cuore della Casamicciola antica regna un silenzio spettrale. Qui lunedì sera sono bastati un boato e sei secondi di terremoto a distruggere tutto. Il mostro è tornato a galla dalle viscere della terra all'ora di cena: e chi c'è riuscito, ha lasciato di corsa la propria casa, con le luci ancora accese. Il giorno dopo l'immagine è, semmai, ancora più lugubre, perché è con il sole che le piaghe apparentemente dimenticate di un incubo antico tornano a farsi visibili.
terremoto ischia ingv
Poliziotti, carabinieri e finanzieri presidiano giorno e notte anche gli edifici della zona rossa per evitare atti di sciacallaggio nelle abitazioni abbandonate. A monte restano solo silenzio e desolazione, a valle la frenesia incontenibile delle orde di vacanzieri che già dall'alba fanno la fila per guadagnare un biglietto su traghetti e aliscafi in partenza per Napoli. Oltre 11mila i turisti in fuga in 24 ore.
Il tragitto tra la città di sopra e quella di sotto è la cartina di tornasole della paura. Tra le aiuole, lungo gli spiazzi e all'esterno degli alberghi restano le tracce di una notte di terrore: con lenzuola, coperte, bottiglie di acqua minerale che testimoniano i bivacchi all'aperto. Gente che scappa dalle vacanze finite in anticipo. Come quelle di Clement e di Angelie, sposini in viaggio di nozze: al primo giorno di luna di miele in un bed and breakfast di Casamicciola hanno preferito rinunciare: «Partiamo - dicono - Andiamo via, Napoli, poi forse Sorrento o Capri. La nostra stanza è rimasta lesionata. Forse riusciremo a farci rimborsare, ma adesso questo è l'ultimo pensiero».
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Ma sono i napoletani - prima ricchezza e risorsa turistica dell'Isola Verde - i veri protagonisti di questa fuga improvvisa. Al porto d'Ischia, come in quello di Casamicciola, sin dalla tarda serata di lunedì e per tutta la giornata di ieri sono dovute scendere in campo le forze dell'ordine per evitare incidenti alle biglietterie e sui moli presi d'assalto.
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A Casamicciola anche il nuovo capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, che al termine di un sopralluogo nella zona rossa, accompagnato dal capo dipartimento dei Vigili del fuoco, Bruno Frattasi, lancia un'ombra pesante sui disastri causati da quei sei secondi di terremoto che tanti danni hanno provocato (per non parlare della morte di due donne): «C'è un discorso di specificità dell'isola d'Ischia che è in area vulcanica dichiara - Quello che però ho potuto vedere oggi è che molte costruzioni sono realizzate con materiali scadenti che non corrispondono alla normativa vigente, per questo alcuni palazzi sono crollati o rimasti danneggiati».
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Affermazioni, le sue, che introducono ad un altro delicatissimo capitolo: quello delle indagini e di un'inevitabile inchiesta giudiziaria. Non a caso, per coordinare gli accertamenti preliminari nell'ambito dell'indagine su eventuali responsabilità per i danni provocati dal terremoto sono sbarcati i sostituti della Procura di Napoli Maria Teresa Orlando e Michele Caroppoli. Sebbene si sia ancora alle prime battute, sullo sfondo fa capolino già un sospetto: quello legato al fenomeno dell'abusivismo edilizio. Case costruite senza autorizzazioni e male, senza cemento armato e forse anche in spregio alla considerazione di un territorio al alto rischio sismico.
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Anche sul punto si è espresso Borrelli dicendo che un legame tra abusivismo e crolli, escluso dai sei sindaci dell'isola d'Ischia, può invece esistere: «Perché - ammonisce ancora il numero uno della Protezione Civile - può esserci una costruzione abusiva fatta bene e una costruzione che rispetta le norme di legge fatta male. Bisogna vedere come sono state realizzate».
L'inchiesta giudiziaria potrebbe, in ogni caso, essere aperta contro ignoti per i reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Gli inquirenti attendono di ricevere dai Vigili del fuoco le prime dettagliate informative. I rilievi tecnici serviranno a valutare lo stato delle costruzioni e l'eventuale mancata adozione delle norme antisismiche.
Sono passati 134 anni dalla sera di quel maledetto 21 luglio 1883, ma - sebbene con profili assai meno disastrosi almeno in termini di perdite umane, il mostro è tornato. A meno di un secolo e mezzo è riaffiorato, arcigno come un demonio, dalle viscere della terra per presentare il suo scenario, ed un conto di morte e desolazione.
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5.LA CORSA AI TRAGHETTI - IN FUGA 18 MILA PERSONE, RESSA E CAOS AGLI IMBARCHI«LA CASA È LESIONATA». «PAREVA LO SCOPPIO DI UNA BOMBA»
Andrea Pasqualetto per il ‘Corriere della Sera’
Nella spiaggia di Casamicciola, solitamente la più affollata del paese, gli ombrelloni aperti sono due. Sotto il primo spunta il bianchissimo sorriso di Baye-Fall detto Sergio, l' aiuto bagnino senegalese che di colpo fa il villeggiante disteso su uno dei «suoi» lettini. Poco più in là c' è l' amico Arome el Harb, ambulante marocchino di Casablanca, che dorme pacifico all' ombra delle 15: «È la prima volta, posso?», chiede svegliandosi quasi di soprassalto pensando forse a un controllo della Finanza.
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Girato l' angolo della spiaggia, sull' asfalto rovente del molo, spunta la calca della grande fuga. È il giorno più lungo di Ischia, quello della paura, delle resse alle biglietterie e delle file agli aliscafi e ai traghetti per raggiungere al più presto la terraferma. Italiani, tedeschi, russi, inglesi, americani. Ma soprattutto italiani. Abbandonano velocemente i loro soggiorni, terme, sabbie, bagni minerali, perché il fantasma del terremoto supera ogni cosa.
«Quella scossa non la voglio più sentire», taglia corto l' avvocato Tina Praiola che sta raggiungendo l' aliscafo con la figlia Flora, trolley da una parte e cagnolino dall' altra. «Io sarei rimasta», allarga le braccia Flora che alle 20.57 del giorno prima non si è accorta di nulla, perché era a Sant' Angelo, che non è dall' altra parte dell' Italia ma a qualche chilometro da Casamicciola, un po' l' epicentro terrestre di questo strano sisma nato dal mare. «Andiamo via - taglia corto la madre -. Abbiamo la casa lesionata e doveva essere antisismica».
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C' è gente che ha nelle orecchie il boato e nelle gambe la terra che trema. E c' è chi ne ha sentito parlare. Si fa strada una certa psicosi. «Questa è un' isola vulcanica e io di questo vulcano non mi fido, anche se è in mezzo all' acqua», scuote la testa il dottor Reinard di Düsseldorf, un medico in pensione che sta chiudendo costumi e magliette nella valigia all' Hotel Oasi Castiglione rinunciando così a metà della vacanza con la moglie, che lo aspetta sulla strada con il cappellino di paglia in testa.
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Angela Merkel si è detta profondamente vicina agli abitanti di Ischia, dove ha trascorso qualche vacanza, e ai soccorritori. I turisti tedeschi si uniscono a lei «ma preferiamo andarcene - aggiunge il dottore -. Siamo in duecento a Ischia, tutti in partenza». Per dove? «Sta provvedendo l' agenzia».
Non danno molto ascolto all' invito dell' albergatore e dei suo colleghi che hanno tentato invano di frenare l' esodo al motto di «non abbiate paura».
Paladino della categoria Domenico De Siano, senatore ed ex sindaco di Lacco Ameno e proprietario di una catena di quattro e cinquestelle nell' isola: «Devono capire che l' evento si è verificato in un' area circoscritta che ha interessato un solo comune, il resto è uguale al giorno prima».
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Ma a fine giornata i partenti saranno circa 18 mila (su 65 mila residenti e circa 150 mila turisti), stima il comandante della Guardia costiera, Alessio De Angelis, che tira un sospiro di sollievo per il fatto che il flusso è diventato via via controllabile, dopo ventiquattr' ore di sold out . Di più gli abbandoni non potevano essere, visto che le imbarcazioni hanno navigato tutto il giorno al massimo della capienza, con diverse corse straordinarie.
Pesano poi le disdette di chi doveva arrivare. Mentre alle biglietterie è caos per via delle partenze anticipate, delle sovrapposizioni, di un fiume di gente stretto nell' imbuto del porto. Alle cinque di sera un parapiglia improvviso fra un bigliettaio di Casamicciola e un residente, con il primo che chiedeva il documento per lo sconto e il secondo che urlava «è sotto le macerieee!!». Fra i partenti anche qualche vip. Se ne va l' attore Luigi De Filippo, figlio di Peppino, con la moglie Laura Tibaldi: «Abbiamo sentito un tuono fortissimo, simile allo scoppio di una bomba: sembrava che la casa ci stesse crollando addosso. È diventata inagibile e rientriamo grazie ad alcuni amici simpatici e collaborativi che ci portano in barca a Napoli».
I SOCCORSI DOPO IL TERREMOTO DI ISCHIA
Dietro l' angolo Baye e Arome riposano, fatalisti, sui loro lettini da spiaggia.
CIRO SALVATO DOPO IL TERREMOTO DI ISCHIA