VIDEO - NARDELLA URLA ‘ALLAH AKBAR’ A BRUGNARO
1. LE FRASI CHOC DI BRUGNARO AL MEETING: SE UNO URLA ALLAH AKBAR LO ABBATTIAMO - PROVOCAZIONE DEL PRIMO CITTADINO DI VENEZIA. LO SCHERZO (E LE SCUSE) DI NARDELLA
Cesare Zapperi per il ‘Corriere della Sera’
«Se uno si mette a correre in piazza San Marco urlando Allah Akbar noi lo abbattiamo.
brugnaro e nardella al meeting di rimini 1
Un anno fa dicevo dopo quattro passi, adesso dopo tre. Lo dico in veneto: ghe sparemo ». E anche nell' austera platea del Meeting le parole di Luigi Brugnaro strappano un applauso, solo condito con qualche risata di chi la prende come una battuta da bar. L' uscita del sindaco di Venezia (a capo di una giunta di centrodestra) è volutamente sopra le righe, una provocazione per richiamare chi di fronte ai temi del terrorismo e dell' immigrazione si abbandona, a suo dire, ai massimi sistemi.
brugnaro e nardella al meeting di rimini 4
Ma anche a freddo, lontano dai riflettori, l' imprenditore prestato all' impegno amministrativo si conferma sostenitore della linea dura. «A Venezia abbiamo arrestato 4 terroristi che volevano far saltare il ponte di Rialto. Ma noi li rispediamo direttamente da Allah senza che facciano danno prima».
Forse per sdrammatizzare, all' uscita dal dibattito il collega sindaco di Firenze Dario Nardella gli corre incontro gridando «Allah Akbar». Ne esce una gag, che non è piaciuta alla sinistra fiorentina, ma in serata Nardella si è scusato su Facebook: «Non era mia intenzione offendere alcuna persona, né tanto meno la comunità musulmana».
Brugnaro però non scherza affatto. Né teme con le sue parole di mettere Venezia nel mirino dei terroristi: «A differenza di Barcellona, dove non avevano messo le protezioni, noi teniamo alta la guardia. Non sfidiamo nessuno. Semmai lanciamo un messaggio di sostegno alle forze dell' ordine che devono sapere che stiamo dalla loro parte, senza se e senza ma». È sua forte convinzione che bisogna reagire alle minacce. Basta buonismo, basta discorsi sull' integrazione.
brugnaro e nardella al meeting di rimini 3
A Rimini Brugnaro non le manda a dire ai colleghi sindaci con cui pure stende un documento di due pagine con proposte per invertire il calo demografico a base di politiche per il welfare ma anche con un piano nazionale di integrazione degli stranieri (sponsorizzato dal bergamasco Giorgio Gori). «Smettiamola con il politicamente corretto - taglia corto - dobbiamo parlare chiaro, non possiamo più continuare a dare l' impressione che in Italia si possa fare quello che si vuole. Dare l' ordine ai vigili di sparare? Non possono neanche volendo. Ma se io mi trovo di fronte un soggetto pericoloso armato gli sparo».
brugnaro e nardella al meeting di rimini 2
Riecheggiano i discorsi sulla legittima difesa, vecchie e mai sopite diatribe su fino a che punto spingersi nella reazione a chi minaccia l' incolumità o la proprietà privata. Brugnaro sa benissimo di scatenare polemiche e non si mostra turbato per le critiche che gli piovono addosso. Da non politico di professione («E non ho alcuna ambizione per il futuro»), dice di parlare il linguaggio della gente.
E lo stesso Nardella non può non convenire che il tema della sicurezza è il più sentito dai cittadini. Il sindaco renziano lo dice chiaro: «È un diritto dei cittadini». Anche se la sua risposta è ben diversa da quella del collega veneziano. «Servono regole chiare. La prima è l' effettività delle pene inflitte a chi delinque. Su questo dobbiamo essere più rigorosi».
2. L' EQUILIBRIO DI UNA COMUNITÀ E LO SCIVOLONE DEI DUE SINDACI
Dario Di Vico per il ‘Corriere della Sera’
brugnaro e nardella al meeting di rimini 5
Luigi Brugnaro ieri ha sbagliato e di grosso. Il sindaco di Venezia invitato al Meeting dell' amicizia, a parlare in un dibattito tra i primi cittadini di alcune tra le amministrazioni più importanti d' Italia, ha abusato del palco riminese di Comunione e liberazione per una sortita di cui avremmo fatto volentieri a meno. La battaglia contro il terrorismo di matrice islamista è un impegno tremendamente serio, è la sfida del nostro tempo e non può essere affrontata sotto forma di sketch da Strapaese per strappare la risata e l' applauso compiacente.
matteo renzi con luigi brugnaro
Se Brugnaro finora deve gran parte del suo successo politico a una comunicazione diretta e spregiudicata che gli ha fatto guadagnare il favore degli elettori non può pensare di applicare lo stesso schema sempre e comunque, anche quando è chiamato - evidentemente suo malgrado - ad affrontare temi e questioni che richiedono altri comportamenti, altro stile, altra cultura. Dopo la strage di Barcellona è aumentato da parte delle autorità il livello di attenzione alla sicurezza e finora la risposta che è venuta dalla società civile è stata nel segno di una grande compostezza.
C' è stata la mobilitazione delle coscienze, la solidarietà nei confronti del popolo catalano e delle vittime dell' attentato ed è passato il convincimento che la migliore risposta da dare è quella di non derogare dai principi e i valori tipici delle democrazie occidentali ma anche dalle nostre piccole abitudini quotidiane. In questi giorni, in cui pure sui media si è discusso apertamente di azioni dell' Isis che potrebbero inquadrare come obiettivo le nostre città più conosciute e apprezzate dai turisti di tutto il mondo, non si sono registrati episodi di isteria o reazioni immotivate. Tutti abbiamo saputo rimanere al nostro posto, angosciati ma determinati a non cedere.
matteo renzi dario nardella
Proprio per questo motivo davanti alla maturità di un' intera comunità nazionale suona irresponsabile la deriva di coloro che invece dovrebbero dare l' esempio.
Sempre ieri a Rimini anche il sindaco di Firenze Dario Nardella ha improvvisamente perso il senso della misura e del decoro per dar vita con il recidivo Brugnaro a un siparietto degno di Scherzi a parte . Ma hanno riso solo gli improvvisati attori.