Estratto dell’articolo di Danilo Ceccarelli per “la Stampa”

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«Immaginate un isolotto inafferrabile, che non esiste su nessuna mappa e che si sposta in base al desiderio dei suoi occupanti». È un incrocio tra l'incipit di un romanzo d'avventura ottocentesco e un opuscolo da ufficio del turismo la presentazione che si legge sul sito di Canua Island, il maxi-trimarano superlusso che sta agitando le acque al largo della Costa Azzurra ancor prima del suo arrivo.

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Dietro al progetto ci sono due ex sportivi: il pluricampione del mondo di windsurd, Tony Philp, e Marc Audineau, velista olimpico. La coppia circa un paio di anni fa ha cominciato a lavorare all'idea di una piattaforma galleggiante extra-lusso da ancorare a 600 metri al largo delle coste nel Golfo della Napoule, sul quale si affaccia anche Cannes.

La promessa è quella di una «oasi lifestyle, chic e autentica» da 1.750 mq su due piani, dove i 350 ospiti a bordo potranno rilassarsi grazie ai comfort a loro disposizione: una «spiaggia» da 500 mq, ristorante, bar, piscina con acqua dolce e suite ultra-lusso. Un piccolo angolo di paradiso riservato a pochi fortunati, raggiungibile con i propri mezzi o attraverso navette che partiranno dal litorale.

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Costo per la realizzazione del progetto: 15 milioni di euro. La struttura è stata costruita con l'obiettivo di essere lanciata tra fine aprile e maggio. Ma le polemiche emerse in queste ultime settimane sull'impatto ambientale di Canua Island rischiano di posticiparne l'inaugurazione.

«Un'aberrazione ecologica», secondo il presidente della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra (Paca) Renaud Muselier, ex repubblicano passato tra le fila dei macroniani, mentre il sindaco di Cannes David Lisnard, proveniente dal centrodestra, ha puntato il dito contro le conseguenze per l'ecosistema locale, sottolineando i pericoli per «la sicurezza della navigazione marittima» e la «concorrenza sleale» agli stabilimenti balneari sulla spiaggia. […]

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Una levata di scudi a cui si sono uniti anche i pescatori locali, preoccupati per le conseguenze nella zona di pesca, e l'associazione Syllau, creata a gennaio proprio in opposizione all'isola artificiale, contro la quale è stata lanciata una petizione arrivata a circa 3 mila firme.

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L'iniziativa non sembra piacere nemmeno al governo: «Questo progetto suscita una circospezione» che «sottoscrivo», ha commentato il ministro della Transizione ecologica Christophe Béchu, rispondendo a una lettera che gli era stata inviata da Muselier nella quale si chiedeva a Parigi di intervenire. […]

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