Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera
conte di maio salvini
In attesa di sapere se il momento del passaggio della campanella dal vecchio al nuovo presidente del Consiglio si avvicini, è tempo di bilanci per il governo uscente e di nuove prospettive per quello che sta per nascere.
L' esecutivo guidato da Paolo Gentiloni rappresenta un' anomalia rispetto a tutti quelli che lo hanno preceduto. Infatti, mentre solitamente i governi nella fase di avvio sono sostenuti da un consenso elevato che dopo tende a calare, il governo uscente ha fatto registrare un andamento opposto: è stato accolto con delusione (la maggioranza di coloro che avevano votato No al referendum auspicava nuove elezioni), ottenendo il consenso di un terzo degli italiani, ma nel corso dei mesi successivi ha visto crescere costantemente il favore da parte degli elettori, terminando al 49% di gradimento, il valore più alto registrato al termine del mandato da tutti gli esecutivi da Prodi in poi.
GIUSEPPE CONTE COME ARLECCHINO SERVO DI DUE PADRONI LUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINI THE ECONOMIST
Il Paese appare diviso rispetto al possibile nuovo esecutivo: il 44% si esprime positivamente, mentre il 49% ne dà una valutazione negativa. Il consenso risulta quindi decisamente più ampio rispetto al bacino elettorale di M5S e Lega, le due forze politiche della nuova maggioranza che il 4 marzo hanno ottenuto complessivamente il voto del 35,3% degli italiani corrispondente al 50,1% dei voti validi.
La lunga campagna pre (e post) elettorale e la non semplice fase di definizione del programma di governo sembrano aver lasciato qualche conseguenza nell' elettorato della possibile maggioranza, dato che un elettore su quattro del M5S e della Lega esprime un giudizio negativo nei confronti dell' esecutivo che sta per nascere.
salvini
Peraltro al momento non si conosce ancora la squadra di governo, e il presidente incaricato, Giuseppe Conte, è una figura nuova. Non stupisce quindi che il 42% non sappia prevedere se il futuro premier sarà in grado di garantire il programma, mentre il 29% ne è convinto e il 29% è scettico. I più convinti sono gli elettori pentastellati (59%) mentre il 42% dei leghisti sospende il giudizio e il 20% è pessimista.
Anche sulle due questioni più delicate - sostenibilità economica del programma e rapporti con l' Ue - le opinioni appaiono divise.
Sul primo tema il 37% ritiene che il nuovo esecutivo riuscirà a realizzare gli interventi principali senza mettere a rischio la tenuta dei conti, mentre il 43% è di parere opposto.
Anche in questo caso le opinioni degli elettori M5S appaiono improntate a maggiore ottimismo rispetto ai leghisti.
MATTARELLA SALVINI
Quanto ai rapporti con l' Europa il 39% è convinto che il governo saprà mantenere una relazione positiva, mentre il 37% prefigura una politica «muscolare» in difesa dei nostri interessi. La dichiarazione di Conte che ha esplicitamente fatto riferimento alla conferma «della collocazione internazionale ed europea dell' Italia» sembra aver avuto presa più sui pentastellati che sui leghisti: tra i primi la prospettiva di mantenere le relazioni prevale (50%) sul rischio di rottura (38%), mentre tra i secondi i rischi (o le aspettative?) prevalgono (48%) sulla continuità (44%). In politica ogni «fusione a freddo» comporta elementi di complessità ma è molto probabile che nella fase di avvio del nuovo esecutivo tenderanno a prevalere i tratti in comune, in particolare l' immagine di forze fresche che possano consentire al Paese di voltare pagina e favorire quel cambiamento auspicato dai tanti elettori sempre più disillusi. È un compito impegnativo che deve fare i conti con opinioni sempre più fluide e aperture di credito a tempo determinato da parte di cittadini impazienti.
paolo gentiloni