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    ITALIANI, ORGOGLIOSAMENTE SOMARI - L'IMPOVERIMENTO CULTURALE DEL NOSTRO PAESE: APPENA IL 6-7% DELLA POPOLAZIONE POSSIEDE LA PIENA COMPRENSIONE DI UN TESTO O SA INTERPRETARE UN SEMPLICE GRAFICO - COM'È POTUTO ACCADERE? LA RESPONSABILITÀ DELLE DIFFICOLTÀ DEI GIOVANI NELL'APPRENDIMENTO AFFONDA LE RADICI NELLE RISTRETTEZZE DELLA FAMIGLIA DI ORIGINE - MORALE DELLA FAVA: I FIGLI DEI DISGRAZIATI, RESTANO IN FONDO ALLA PIRAMIDE…


     
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    Estratto dell’articolo di Mirella Serri per “la Stampa”

     

    Prendiamo il celebre inizio dei Promessi sposi: «Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi...vien quasi a un tratto, tra un promontorio a destra e un'ampia costiera dall'altra parte». […] circa i tre quarti degli abitanti adulti della Penisola attualmente non sono in grado di afferrare il senso complessivo di uno dei capisaldi del nostro insegnamento letterario scolastico.

     

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    Al massimo ne comprendono quello che i sociologi e gli addetti ai lavori chiamano "codice ristretto": la parola "lago", certo, suona familiare mentre sfugge il complesso del discorso, i dettagli e la suggestione del paesaggio. I residenti nello Stivale che oggi posseggono la piena comprensione del testo sono infatti appena il 6 o il 7 per cento della popolazione. Si sta verificando un cataclisma, siamo entrati in quella che le più recenti ricerche sul nostro sistema scolastico chiamano l'era della "povertà educativa".

     

    L'incapacità di misurarci con il mondo che ci circonda e con la sua comunicazione scritta non riguarda solo la letteratura, l'informazione e le arti ma coinvolge pure, è un altro drammatico risvolto, la facoltà di svolgere con padronanza le minime operazioni matematiche, come accedere al proprio conto in banca con il bancomat.

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    Chi sono dunque e come mai sono veramente una pletora i nuovi poveri dal punto di vista culturale? Ne fanno parte i giovani che sui banchi non imparano abbastanza ma pure gli adulti che usciti dalle aule hanno scordato le nozioni di base e che si qualificano come analfabeti di ritorno. […] L'Italia è il paese più scarsamente dotato d'Europa proprio dal punto di vista delle nozioni essenziali e la sua popolazione è incapace di rinnovarsi […]

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    L'impoverimento culturale oggi continua a essere quasi totalmente ignorato: lo denunciano i sociologi e studiosi di sistemi educativi Orazio Giancola e Luca Salmieri nella ricerca La povertà educativa in Italia. Dati, analisi, politiche (Carocci editore). Un popolo di santi, di poeti e di navigatori è ora anche un popolo di ignoranti?

     

    Macché: il morbo contemporaneo è molto più grave dell'ignoranza. […] mancano gli elementi basilari […] Siamo di fronte a una gran massa di "analfabeti funzionali" che […] non sono in grado di farsi coinvolgere dai testi scritti; sanno svolgere una moltiplicazione a due cifre ma non sanno interpretare un semplice grafico (il meteo, per esempio) basato su percentuali. Questo grave handicap conoscitivo domina in Italia nonostante la crescita e l'estensione della scolarizzazione. Com'è potuto accadere?

     

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    La Penisola è il paese Ocse con la più bassa quota di laureati (18 per cento della popolazione adulta) e il più basso investimento pubblico in istruzione (il 7 per cento della spesa per servizi); si colloca addirittura nella terzultima posizione europea, prima della Grecia e della Romania. Gli insegnanti nostrani sono i meno retribuiti del vecchio continente e i nostri studenti nei test internazionali e nazionali sono scarsi: la colpa di tutto questo bailamme è della scuola?

     

    […] Da cosa dipende allora la diffusa indigenza conoscitiva? La responsabilità delle difficoltà dei giovani nell'apprendimento affonda senza dubbio le proprie radici nelle ristrettezze della famiglia di origine. Ma adesso le più moderne indagini guardano anche al capitale umano e culturale. Papà e mamma vivono in stato di necessità? Non necessariamente accompagnano nella crescita figli disappetenti nei confronti di cultura e di nozioni varie. Anzi, se sono consapevoli dell'importanza dei libri, del cinema e dell'informazione, potranno crescere con il loro "capitale umano" un pargolo vincente nelle aule, nella vita e nelle professioni.

     

    Non sempre va così, esiste la sventura del circolo vizioso: le scarse competenze iniziali possono condurre a minori opportunità di svilupparle in seguito. In questo serpentone che si morde la coda sono intrappolati milioni di italiani privi di competenze di base […] Sono italiani che, proprio per la loro povertà, non riescono ad adeguarsi alla complessità dei cambiamenti sociali, culturali e tecnologici […] non sono in grado di continuare ad apprendere lungo tutto il corso della vita. […]

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