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    “L’ESULTANZA CON LA BIRRA? MI MOSTRO AI TIFOSI PER COME SONO. COSÌ SI RENDONO CONTO DELL’IMPEGNO CHE CI METTIAMO" – JOEL POHJANPALO, LA PUNTA “CON LA PINTA” FINLANDESE DEL VENEZIA, IN CIMA ALLA CLASSIFICA DEI CAPOCANNONIERI DI SERIE B: "IN REALTA' PREFERISCO IL VINO E LO SPRITZ E VOLEVO FARE L’AVVOCATO, MA MI È ANDATA BENE CON IL CALCIO” – “VENEZIA È UN POSTO SPECIALE, MA IL PROBLEMA DI VIVERE QUI È..." - VIDEO


     
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    Estratto Estratto dell’articolo di Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”

     

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    C’è un centravanti con il bicchiere di birra in mano che sta facendo fare al Venezia il giro del mondo grazie alla sua esultanza assieme ai tifosi […]: «Ma non c’è dubbio che preferisco il vino e che il mio drink preferito sia lo spritz…» se la ride Joel Pohjanpalo, bomber della squadra neroverde che si deve ancora salvare in B, ma è anche a un passo dal sogno dei playoff grazie all’impatto sulla squadra […]

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    Venezia ha una proprietà americana e una squadra multiculturale che l’anno scorso ha lasciato il segno in A nonostante la retrocessione. Da quest’anno ha anche un attaccante finlandese che a 20 anni era stato inserito nella lista dei migliori prospetti del mondo dalla rivista Don Balon e che poi a causa degli infortuni si è fatto apprezzare in Germania, con una parentesi in Turchia.

     

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     «[…] Venezia è un posto speciale dove vivere il calcio: abbiamo uno stadio unico al mondo, credo che nessuna squadra vada alle partite in barca. E poi il legame con i tifosi è speciale, soprattutto per me che ho scelto di abitare in città, è un incontro continuo per le calli, sui ponti. Ed è bello adesso che le cose vanno meglio, ma lo era anche a inizio stagione, […] non tutte le tifoserie ti sono vicine quando le cose vanno male, qui invece vanno tutti nella stessa direzione. È un posto incredibile dove giocare».

     

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    Il bomber con la birra in mano da ragazzo segnava valanghe di gol, ma aveva un piano B («Volevo fare l’avvocato, ma mi è andata bene con il calcio, sono stato fortunato»). E adesso, anche se nell’ultima partita ha segnato quattro gol, si stupisce che il suo brindisi con i tifosi faccia notizia: «Qui la gente è più rilassata che in Germania, se la gode di più. Ma nel calcio è un po’ il contrario e i giocatori sono più distanti dai tifosi. Invece penso che sia bello mostrarsi a loro per come si è. E godersi la vicinanza con le persone che sostengono la squadra: così si rendono conto dell’impegno che ci mettiamo, anche se non sempre le cose vanno come vogliamo. Proprio per questo abbiamo bisogno del loro supporto».

     

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    Pohjanpalo lo potete trovare nel cuore dell’area avversaria o in quello del mercato del pesce a due passi dal ponte di Rialto: «L’unico problema è che ci devo andare piuttosto presto: altrimenti chiedo agli amici dei ristoranti di prendere qualcosa per me, loro me lo tengono da parte e quando rientro dall’allenamento passo a prenderlo». Nonostante non parli ancora bene l’italiano, Joel è perfettamente inserito nella sua città […]

     

     «[…] non capisco quale sia il problema di vivere qui, […] Il problema principale resta quello della disponibilità di appartamenti a lungo termine qui a Venezia e di conseguenza anche dei costi. Non è così facile trovarli, ma sono stato fortunato e non potrei essere più felice dello stile di vita qui in città. Il futuro di Venezia? Non sono un politico, ma è chiaro che qui si vive di turismo. Però se fosse più semplice vivere in città anche per chi ci lavora, allora ci potrebbe essere un equilibrio maggiore tra abitanti e visitatori: forse serve una nuova strategia per avere più residenti». 

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