Elisabetta Rosaspina per il “Corriere della Sera”
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Sarebbe potuta apparire come la tranquilla giornata di un ricco pensionato con la passione della vela, se non fosse stato re Juan Carlos I di Borbone l'anziano sportivo inseguito ieri in Galizia, nel nord ovest della Spagna, da un manipolo di quasi duecento giornalisti.
Che non lo molleranno fino a lunedì prossimo, nella prima pausa che si è concesso (o gli è stata concessa) dal suo lungo esilio negli Emirati Arabi, cominciato il 3 agosto 2020.
L'ex sovrano, 84 anni, non è nemmeno un pensionato.
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Due anni fa il figlio e successore, Felipe VI, si è visto costretto, a causa degli scandali, a revocargli l'indennità di 190 mila euro che gli sarebbe stata dovuta come re emerito.
Ma con quarant' anni di regno sulle spalle, oggi un po' più curve, Juan Carlos di Borbone non è stato dimenticato dai monarchici che, assieme alla figlia Elena, lo hanno accolto mercoledì sera all'aeroporto di Vigo, tra bandiere e tripudi, e soprattutto da alcuni vecchi amici, come Pedro Campos, presidente del Real Club Nautico di Sanxenxo dal 1999.
È lui l'anfitrione che lo ha accolto e lo ospita nella propria villa fino a lunedì, quando il monarca andrà a Madrid, al Palazzo della Zarzuela per un pranzo in famiglia, con la moglie, Doña Sofia, il re Felipe e quasi certamente la nuora, la regina Letizia. Mancherà invece l'erede al trono, Leonor, che studia in Galles. Nel pomeriggio di lunedì, il re emerito tornerà ad Abu Dhabi dove ormai ha fissato la sua residenza, con o senza nostalgie per la Spagna.
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A dire il vero, l'ex sovrano non avrebbe avuto bisogno di autorizzazioni per tornare in patria. Ha regolato alla fine dell'anno scorso le sue pendenze con Hacienda, l'Agenzia delle Entrate spagnole cui ha versato circa 5 milioni di euro di tasse evase. E, per quanto riguarda le inchieste penali aperte in Svizzera e in Spagna, i giudici di entrambi i Paesi hanno archiviato in marzo le indagini a suo carico per corruzione e altri reati finanziari.
Se sono stati commessi, risalgono comunque a tempi precedenti il 2014, ossia alla sua abdicazione, quando era coperto dall'immunità riconosciuta al capo di Stato dalla Costituzione. Oppure sono prescritti. In ogni caso il Tribunale Supremo e la Procura Anticorruzione non potevano procedere. Resta aperta invece a Londra la causa intentata contro di lui dall'ex amante, Corinna Larsen, che chiede risarcimenti per molestie e minacce subite dai servizi segreti spagnoli al termine della loro lunga relazione.
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Le vacanze spagnole dell'ex maestà hanno creato non pochi grattacapi al primo ministro, il socialista Pedro Sánchez, che deve mediare tra la Casa Reale e i suoi soci di governo, Unidas Podemos, per non parlare degli indipendentisti baschi e catalani, decisamente repubblicani e insofferenti al rientro, per quanto breve, del re «evasore». Juan Carlos è stato molto amato per come seppe traghettare il Paese dal regime di Franco alla democrazia, nella seconda metà degli anni '70.
Ma non ha dato finora le spiegazioni richieste dal governo su quei presunti illeciti fiscali.
Laboriose trattative hanno preceduto il fine settimana di Juan Carlos in patria e portato a escludere, tra l'altro, il suo pernottamento a Madrid.
Juan Carlos con Corinna zu Sayn-Wittgenstein
Condizione che non deve aver afflitto l'interessato, felice di restare in porto, a Sanxenxo, vicino a Pontevedra, a seguire da vicino la regata cui partecipa il «Bribón», l'ultima versione del veliero del suo cuore, impegnato questo fine settimana per il trofeo InterRías. Un po' malfermo sulle gambe, costretto ad appoggiarsi a un bastone o a un accompagnatore, l'ex monarca ieri è salito a bordo solo per salutare l'equipaggio e ha seguito la competizione da uno dei gommoni d'appoggio, il «Cristina». Per l'imbarcazione è l'ultima prova prima del Mondiale della classe 6mR, previsto tra il 10 e il 19 giugno, quando difenderà il titolo conquistato nel 2019. Per assistere al campionato Juan Carlos di Borbone ha promesso al sindaco di Sanxenxo, Telmo Martín, di tornare in Galizia. Allegro, sorridente, ha salutato molto e parlato pochissimo: «Un tempo stupendo!» ha comunicato dal finestrino dell'auto, ringraziando i cronisti, al termine del primo dei tre giorni di navigazione.
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