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    NON FARE IL PIRLO! – SI COMINCIA BENE! IL NUOVO ALLENATORE DELLA JUVE TWITTA: “CONTENTO E ORGOGLIOSO”, MA SBAGLIA A TAGGARE IL PROFILO DELLA SQUADRA – ORA DEVE COSTRUIRE LO STAFF TECNICO CHE LO ACCOMPAGNERÀ, E CHE GLI INSEGNERÀ IL LAVORO, VISTO CHE LUI NON HA MAI ALLENATO (E CHE DOVEVA FARSI LE OSSA CON L’UNDER 23) – IL BUDGET RIDOTTO, CRISTIANO RONALDO, IL RAPPORTO CON GLI EX COMPAGNI: I PRIMI NODI


     
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    PIRLO SI PRENDE LA JUVE: “SONO PRONTO PER QUESTA FANTASTICA OPPORTUNITÀ”

    Da www.lastampa.it

    andrea pirlo andrea agnelli andrea pirlo andrea agnelli

     

    Poche parole, come d’abitudine, e una voglia incredibile di iniziare la nuova vita. Andrea Pirlo si è preso quasi un giorno per commentare pubblicamente la scelta della Juventus di nominarlo nuovo allenatore bianconero dopo l’esonero di Maurizio Sarri, ma l’entusiasmo è sempre più crescente.

     

    «Contento e orgoglioso di ricevere tanta stima e fiducia dalla Juventus. Pronto per questa fantastica opportunità!», ha twittato oggi pomeriggio l’ex regista bianconero. L’emozione, però, gli ha giocato un brutto scherzo: nel messaggio ha sbagliato a taggare il profilo ufficiale della Juventus.

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    Piccola gaffe a parte, corretta nel giro di qualche minuto, Pirlo si è subito tuffato nel lavoro: c’è da costruire il nuovo staff tecnico (Baronio sarà il suo vice) e soprattutto indirizzare le mosse di mercato per varare il 4-3-3 che ha in testa. Fino all’altro giorno era concentrato sulla Juve Under 23, ma per ora il quadro è completamente stravolto e il campione del mondo 2006 è in riunione costante con Agnelli, Nedved e Paratici.

     

    Saranno giorni intensi, anche perché la Serie A riparte il 19 settembre e la Juventus dovrebbe tornare al lavoro verso il 24-25 agosto. Le vacanze, dunque, saranno brevi dopo questa stagione condizionata dal coronavirus. Ecco perché la Juve ha agito in tempi rapidissimi dopo l’eliminazione in Champions e Pirlo è all’opera per il nuovo progetto.

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    Gli ex compagni l’hanno subito salutato via social. «Passano gli anni. Cambiano i ruoli. Di certo, la voglia di vincere non passerà mai. Ben (ri)arrivato Mister», così su Instagram Leonardo Bonucci ha dato il benvenuto a Pirlo.

     

    E se Buffon ha scherzato («Ora devo chiamarti mister?»), più serio è stato il capitano Giorgio Chiellini: «Ci sono stagioni difficili e quando finiscono, ci si ferma. Si prova a trovare un senso, ma forse un senso non c'è. Resta solo il mio pensiero per tutti coloro che hanno sofferto e soffrono, la mia voglia di ricominciare al meglio e la convinzione di voler continuare a vincere. Sempre».

     

     

    PIRLO, PRIMI NODI

    Paolo Tomaselli per il "Corriere della Sera"

     

    Un anno fa, di fronte a Massimiliano Allegri, la valutazione fatta dalla società sui giocatori della Juventus da cambiare si aggirava su «cinque-sei» elementi. Adesso, come è emerso nella fredda e rapida cerimonia degli addii riservata a Maurizio Sarri e al suo gruppo di lavoro, gli esuberi sono aumentati «a sette-otto».

     

    In entrambi i casi si è scelto di cambiare l'allenatore invece dei giocatori: l'anno scorso in nome dell'estetica, questa volta in nome dell'entusiasmo da ritrovare e di un «gioco europeo» (Paratici dixit), che vuol dire tutto e niente. Andrea Pirlo ieri ha vissuto il suo primo vertice di mercato a casa Agnelli ed è «contento e orgoglioso di ricevere tanta stima e fiducia. Pronto per questa fantastica opportunità».

     

    Ma tra campo e panchina, dove lo staff andrà per forza arricchito con elementi di esperienza, i nodi che si trova ad affrontare il nuovo - nuovissimo - allenatore della Juventus sono tanti. E riguardano soprattutto i giocatori che ci sono, prima ancora di quelli che potranno arrivare.

     

    Se nessuno è davvero incedibile, cambiarne «sette-otto» (De Sciglio, Danilo, Rugani, Khedira, Matuidi, Bernardeschi, Higuain, Douglas Costa è una lista credibile) sarà molto dura per la Juve, considerati i tempi stretti, la scarsa capacità di spesa e anche la svalutazione di eventuali pedine di scambio, come Bernardeschi o Costa. Ringiovanire quella che Andrea Agnelli ha definito dati alla mano una «delle rose più vecchie d'Europa» resta il punto di partenza.

     

    E gli arrivi di Kulusevski e Arthur sono segnali incoraggianti in questo senso, soprattutto nel primo caso. Ma la Juventus che sogna Tonali e Zaniolo ha necessità assoluta di un regista (in Spagna ipotizzano Kroos e 50 milioni per Dybala al Real, ma non sembra un affare) e di un centravanti. Milik, anche senza Sarri, resta un profilo valido: in scadenza tra un anno con il Napoli, età giusta (26 anni), capacità di sacrificio fuori area e anche lo status giusto per accettare la panchina se devono giocare Dybala e Ronaldo senza centravanti.

     

    L'altro nodo ha i colori della bandiera portoghese. In Francia rilanciano un incontro imminente tra Leonardo e Jorge Mendes per studiare il trasloco al Psg di Cristiano: l'arrivo di Pirlo cambia però le cose e dovrebbe raffreddare i bollenti spiriti dell'entourage e della famiglia di CR7. Tutto questo mentre Dybala, uscito rivalutato dall'annata con Sarri, scriveva un messaggio di saluto al vecchio allenatore a differenza dello stesso Cristiano o di Gigi Buffon che ha accolto scherzosamente Pirlo.

     

    Il rapporto con i senatori, suoi ex compagni, sarà d'aiuto al nuovo tecnico ma anche un vincolo da maneggiare con cura, perché lavoro e amicizia non sempre seguono gli stessi binari. E comunque il senatore più importante resta Ronaldo. Che piaccia o no. I problemi pratici poi non sono pochi: tra un paio di settimane la stagione riprenderà (con il mercato che apre l'1 settembre), ma la maggior parte degli juventini partirà subito con le Nazionali in campo a inizio mese.

     

    Quindi per il debutto in campionato del 19 i tempi sono cortissimi. Pirlo non potrà contare inizialmente su De Ligt, che deve operarsi alla spalla. E partirà con una squadra che sarà un cantiere aperto fino alla chiusura del mercato (5 ottobre). L'elmetto in testa è obbligatorio. La pazienza anche. A Torino ne sarà rimasta un po'?

     

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