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    DIFFIDARE SEMPRE DAI MASCHI "FEMMINISTI" - KLAUS DÖRR, IL SOVRINTENDENTE DELLA VOLKSBÜHNE, UNO DEI TEATRI STORICI DI BERLINO, È STATO COSTRETTO A DIMETTERSI, TRAVOLTO DALLE ACCUSE DI MOLESTIE DI 10 DONNE - UN PORCELLONE DALLA DOPPIA FACCIA: PORTAVA IN SCENA PIÈCE FEMMINISTE, ARRUOLAVA REGISTE IMPEGNATE NELLA LOTTA AI FEMMINICIDI E POI FACEVA FOTO CON IL CELLULARE SOTTO LE GONNE - ALCUNE TESTIMONI PARLANO DI RICHIESTE DI INDOSSARE I TACCHI, OCCHI PUNTATI SUI SENI, OSSERVAZIONI EROTICHE E…


     
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    Paolo Valentino per il "Corriere della Sera"

     

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    Da quando, tre anni fa, era arrivato alla guida della Volksbühne, uno dei teatri storici di Berlino, Klaus Dörr aveva rivoluzionato il cartellone, mandando in scena molte pièce femministe e mettendo sotto contratto registe e autrici fortemente concentrate su temi come i femminicidi, le discriminazioni contro le donne, la parità di genere. La sua reputazione era quella di un fautore delle donne.

    Ieri la maschera è caduta.

     

    Dörr è stato costretto a dimettersi da sovrintendente del teatro, travolto dalle gravissime accuse di dieci donne, tutte dipendenti della Volksbühne, che avrebbe molestato sessualmente in modo ripetuto e pesante. L' annuncio è stato dato da Klaus Lederer, senatore alla Cultura del Land Berlin, proprietario dell' istituzione. In una dichiarazione scritta, Dörr si è detto «dispiaciuto di aver ferito colleghe di lavoro con i miei comportamenti, parole o sguardi».

     

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    A squarciare il velo su quanto succedeva dietro le quinte della Volksbühne è stata la Taz , il giornale che da sempre dà voce alla sinistra alternativa berlinese. In un' inchiesta dello scorso fine-settimana, il quotidiano ha raccolto le accuse delle dieci donne, che senza rivelare i loro nomi hanno deciso di parlare. A spingerle a questo passo è stata la lentezza con cui l' assessorato alla Cultura aveva reagito alle denunce presentate già in novembre al Themis, il consultorio fiduciario contro le molestie sessuali e la violenza sulle donne creato dopo il dibattito sul MeToo nel 2018.

     

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    Le testimonianze alla Taz sono drammatiche. Le donne parlano di «vicinanza fisica, contatti stretti e intimi, osservazioni erotiche, pretese sessiste, battute allusive, richieste di indossare tacchi alti, sguardi bovini, occhi puntati sui seni, messaggi inappropriati». Non solo, Dörr sarebbe stato specialista in upskirting , cioè fotografare a sorpresa e senza il loro permesso le donne sotto la gonna con il cellulare. Inoltre, il sovrintendente le avrebbe discriminate in base all' età, creando un clima di lavoro «avvelenato».

     

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    Lederer ha ammesso di aver ricevuto una lettera delle dieci donne già il 18 gennaio, a suo dire la prima volta in cui apprese di accuse concrete contro Dörr. Fino a quel momento, aveva sentito delle voci, ma che non costituivano per lui motivo di agire. Il 21 gennaio c' è stato un colloquio fra le dipendenti della Volksbühne, Lederer e un suo vice. Dörr è stato ascoltato per la prima volta ai primi di marzo: «Stiamo ancora valutando le sue dichiarazioni, la procedura non è ancora completata, violazioni della legge sulla parità di trattamento sono inaccettabili», ha detto Lederer, precisando che le dimissioni del sovrintendente sono la premessa per una credibile verifica delle singole accuse.

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    Le verifiche riguardano anche la rilevanza penale di alcuni comportamenti.

    Ancora nel fine settimana, Dörr aveva respinto ogni addebito. Ma nel comunicato di lunedì ha cambiato tono, sia pure rimanendo ambiguo: «Mi dispiace di non essere riuscito a creare un clima aperto e sensibile alle discriminazioni, in grado di individuare per tempo i problemi e consentire alle colleghe di rivolgersi in modo confidenziale con le loro domande, lamentele e critiche ai posti demandati del nostro teatro».

     

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    Dörr era sovrintendente ad interim della Volksbühne dal 2018, quando era stato chiamato in tutta fretta a gestire il teatro dopo il fiasco e la cacciata del suo predecessore, Chris Dercon, già direttore della Tate Gallery. Dercon aveva preso il posto del mitico regista Franz Castorf, ma era stato accolto dalle proteste della scena culturale berlinese, accusato di voler trasformare il tempio berlinese in una ribalta alla Broadway.

    Il teatro era stato anche occupato. Di suo, Dercon ci aveva messo una gestione economica velleitaria e disastrosa.

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    Dörr sembrava aver trovato la quadra. Ma il suo Femwashing , la riscoperta dei temi delle donne per ragioni puramente commerciali, nascondeva un altro lato vergognoso e inconfessabile.

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