Mimmo Malfitano per gazzetta.it
koulibaly
Il giorno dopo la grande rabbia, Kalidou Koulibaly ha spiegato per bene quello che è successo, ieri sera al Franchi, al termine della partita con la Fiorentina, quando dalla curva sud sono partiti i "buu" e qualche insulto da parte di alcuni tifosi viola. "Scimmia di merda, così mi hanno chiamato. Questi soggetti non c’entrano niente con lo sport, andrebbero identificati e tenuti fuori da ogni manifestazione", ha scritto il difensore senegalese, ancora turbato per l’accaduto.
INCHIESTA
Qualche istante dopo il suo rientro negli spogliatoi, Koulibaly ha ricevuto le scuse del direttore generale della Fiorentina, Joe Barone e successivamente è stato sentito dagli ispettori della Procura federale presenti al Franchi.
GIÀ APERTA UN’INCHIESTA
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A strettissimo giro è scattata l’inchiesta, questa mattina, aperta dalla Procura federale una volta acquisiti i referti dei propri ispettori e ascoltato il calciatore. Lo rende noto la Figc. Nelle prossime ore saranno compiuti ulteriori atti istruttori acquisendo gli atti pertinenti dalla Questura di Firenze. E quindi le immagini con tanto di audio, semmai dovessero esserci, per identificare gli autori di quei cori discriminatori. Se così fosse, per loro potrebbe scattare il daspo con il conseguente divieto di accesso a tutte le manifestazioni sportive.
IL CLUB
In giornata, Aurelio De Laurentiis sentirà il presidente federale, Gravina, al quale sottoporrà per l’ennesima volta il problema della discriminazione razziale nei confronti del giocatori del Napoli e della città di Napoli. A parte quanto accaduto ieri sera a Firenze, situazioni del genere si erano verificate due settimane fa a Udine, alla Dacia Arena, con i soliti cori "Vesuvio, lavali col fuoco", per i quali il club friulano è stato punito con un’ammenda di 10 mila euro.
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DE GIOVANNI
Al coro di Koulibaly (e di tutti i suoi compagni) si è poi aggiunto anche lo scrittore napoletano (e dal cuore azzurro) Maurizio de Giovanni, che tramite questo post pubblicato sul suo profilo Facebook ha fatto sentire la sua vicinanza al difensore senegalese. "Scimmia. Lo hanno chiamato scimmia. Questo superuomo. Questo ragazzo intelligente e gentile, sorridente e profondo, solidale e amorevole. Scimmia. Questo campione assoluto.
MAURIZIO DE GIOVANNI
E poi di nuovo il Vesuvio che ci deve lavare col fuoco, il sapone e il colera. Di nuovo. scimmia. Certe volte vincere sul campo dà veramente più gusto. Però non basta. Che altro vi serve, uomini da niente che gestite il calcio, per chiudere uno stadio, per dare una penalizzazione? Scimmia. Venite a dircelo in faccia, vigliacchi infami. Noi scimmie siamo pronti. Per favore: nessuno dica più che è meglio ignorarli. Non è più tempo per questo".
GRAVINA
Sugli ululati razzisti e gli appellativi “scimmia” rivolti a Koulibaly è intervenuto il presidente della Federcalcio Gravina.
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«Per gli imbecilli non c’e’ decreto che tenga, lo sono per cultura non per vocazione. È un fatto culturale, stiamo pensando a norme più stringenti ma non è un problema di norme, è un problema di educazione e di cultura».
Per quel che riguarda la questione stadi, anche legata al razzismo, ha detto:
«Stadi più moderni rappresentano nuove esigenze, è chiaro. Stiamo cercando di incentivare nuove costruzioni. Abbiamo bisogno di luoghi che abbiano impatto positivo sia sui bilanci sia sulla gestione dell’evento calcistico».
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