Da “la Stampa”
Valentine Monnier Roman Polanski
«Stanno cercando di trasformarmi in un mostro»: Roman Polanski parla per la prima volta dopo le accuse di stupro mosse a suo carico dalla fotografa francese Valentine Monnier. «Questa storia è aberrante» dice Polanski a Paris-Match, in edicola domani. Come aveva già fatto attraverso il suo avvocato, l'ottantaseienne regista torna a «negare totalmente» le accuse della Monnier, secondo cui Polanski l'avrebbe violentata nel 1975, quando lei aveva 18 anni, nel suo chalet in Svizzera. Il regista si ricorda «appena» della Monnier.
VALENTINE MONNIER
«E non ho alcun ricordo di quel che racconta, perché è falso. Il suo viso, nelle foto pubblicate, mi dice qualcosa, ma niente di più. Racconta che una sua amica l'aveva invitata a passare qualche giorno a casa mia ma non ricorda più di chi fosse! È facile accusare qualcuno quando tutto è prescritto da decenni e si è sicuri che non mi sarà possibile discolparmi in giudizio. Racconta che le avrei chiesto, mentre eravamo in seggiovia: do you want to fuck? Ma perché lo avrei fatto in inglese? Dice che ci sono tre testimoni dello stupro, tre miei amici, presenti nello chalet: ma due sono morti e una introvabile: è troppo facile. Io mi sono abituato alle calunnie - conclude - e le mia pelle si è indurita come una corazza. Ma per i miei figli e per Emmanuelle (Seigner, sua moglie) tutto questo è spaventoso».
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