Andrea Montanari per "Milano Finanxa"
ANTONIO PADELLARO MARCO TRAVAGLIOC'era da aspettarselo: l'uscita di scena di Silvio Berlusconi ha avuto una ripercussione immediata sulle diffusioni del Fatto Quotidiano, il giornale che più di ogni altro negli ultimi due anni ha preso di mira l'ex premier. Perché se è vero che l'edizione di domenica 13 novembre, il giorno successivo alle dimissioni, la testata diretta da Antonio Padellaro ha venduto la bellezza di 127 mila copie (e l'edizione di lunedì 14, mai uscita prima, ne ha vendute 87 mila) è altrettanto vero che da quel preciso istante l'appeal del prodotto è calato notevolmente.
EUGENIO SCALFARI«Dalla seconda metà di novembre a tutt'oggi abbiamo registrato un calo medio di 4-5 mila copie al giorno. Del resto Berlusconi era un creatore di notizie e di gossip», dice l'amministratore delegato della casa editrice Giorgio Poidomani. «Un calo in qualche modo atteso, legato anche al disamore verso la politica dei lettori, che deve far riflettere».
L'effetto Berlusconi ha fatto calare le copie vendute in edicola dalle 78 mila al giorno di fine luglio alle 72 mila di fine dicembre. Un dato, sostengono i vertici della casa editrice, «pur sempre ragguardevole», al quale si vanno a sommare «le 25 mila copie in abbonamento» prosegue Poidomani.
PADELLARO E GIORGIO POIDOMANIIl Fatto Quotidiano, comunque, secondo i dati di preconsuntivi approvati dal consiglio d'amministrazione tenutosi a inizio settimana, chiuderà il 2011 con un fatturato di 32,8 milioni e un utile pre-tasse di 9 milioni. Un risultato che consentirà anche per quest'anno la distribuzione di un bonus straordinario di 8 mila euro ai 51 dipendenti della casa editrice: «Confermiamo la cifra del 2010, 408 mila euro, che gli azionisti e il cda hanno deciso di elargire all'intero staff».
E il 2012? Il giro d'affari è previsto in linea con il 2011, mentre caleranno in maniera sensibile i profitti, anche per i costi relativi al potenziamento del sito web e al lancio della web tv diretta, come l'online, da Peter Gomez.