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    E MO SO’ CAZZI PER GLI EVASORI – L’AGENZIA DELLE ENTRATE USERA’ UN ALGORITMO PER SCOVARE I FURBETTI DEL FISCO: TRAMITE I BIG DATA ANDRÀ ALLA RICERCA DI ANOMALIE TRA REDDITI, CONTI CORRENTI, CASE DEI CONTRIBUENTI E CERCHERÀ ANCHE TRA I MOVIMENTI EFFETTUATI CON MONETA ELETTRONICA – IL NUOVO STRUMENTO SI CHIAMA “VERA” (VERIFICA DEI RAPPORTI FINANZIARI) E SARA’ SGUINZAGLIATO SUBITO TRA I DATI DI QUELLA “SUPERANAGRAFE” DEI CONTI CORRENTI CHE FINORA ERA RIMASTA INUTILIZZATA O QUASI…


     
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    Sandra Riccio per “La Stampa”

     

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    Un algoritmo per scovare i «furbetti» del Fisco. È lo strumento di nuova generazione dell'Agenzia delle Entrate che tramite i big data andrà alla ricerca di anomalie tra redditi, conti correnti, case dei contribuenti e cercherà anche tra i movimenti effettuati con moneta elettronica, tra gli acquisti registrati nelle tante banche dati digitale, per arrivare fino al numero di accessi alle cassette di sicurezza. 

     

    Il nuovo arrivo si chiama VeRa (Verifica dei rapporti finanziari) e da poco ha ottenuto il via libera con un decreto firmato dal ministro dell'Economia Daniele Franco. Prima ancora era arrivato il semaforo verde del garante Privacy.

     

    La tutela della privacy

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    Secondo gli esperti della materia, VeRa farà fare un grande salto di qualità all'anti-evasione. Allo stesso tempo però verrà rispettata la procedura di tutela dei contribuenti.

     

    Di sicuro tutto diventerà più veloce e la mole di dati analizzata sarà enorme. Gli algoritmi così come l'Intelligenza artificiale e il machine learning, che sono le nuove tecnologie alla base di questa nuova procedura, non sono mai stati impiegati così nel profondo dal Fisco.

     

    La super-anagrafe

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    Il potenziale informativo già a disposizione del Fisco è grandissimo con i suoi database, in particolare la Superanagrafe dei conti correnti. Sarà tra questi dati che sarà sguinzagliato, in un primo step in maniera anonima, il super investigatore VeRa.

     

    Con il nuovo algoritmo sarà possibile passare dai dati anonimi della prima fase di analisi alle liste indicanti i nomi dei contribuenti a rischio evasione, da stimolare nell'adesione dei loro doveri o, nei casi più gravi, da sottoporre a un vero e proprio controllo fiscale.

     

    La novità segna un'importante evoluzione nella lotta all'evasione. «Le procedure stanno notevolmente migliorando - spiega Carlo Garbarino, professore di Diritto Tributario dell'Università Bocconi -. Negli anni passati c'era stato il dibattito se le banche dati sui contribuenti violassero la privacy.

     

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    Dal decreto che ha dato il via libera a questo nuovo strumento emerge che, se da un lato aumenta l'utilizzo di queste banche dati attraverso l'Intelligenza artificiale, dall'altro è previsto anche un rispetto dell'anonimato, almeno inizialmente, e in secondo luogo le informazioni estratte dall'Ia passeranno attraverso una valutazione umana». 

     

    Negli anni passati erano stati utilizzati i coefficienti fiscali che avevano ricevuto molte critiche e che avevano anche generato molti errori. In pratica i contribuenti che risultavano appartenere a una certa fascia di coefficienti venivano controllati anche se poi nella realtà non era possibile attribuire un esatto ammontare di evasione.

     

    Le valutazioni

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    L'algoritmo stanerà i casi da mettere sotto la lente con una successiva valutazione umana che farà accertamenti in termini di euro evasi e non più di coefficienti.

     

    Quali saranno i risultati? «Con questo nuovo strumento le capacità di accertamento del Fisco cresceranno molto - dice Carlo Garbarino -. È quindi ragionevole pensare che le aree di evasione si ridurranno significativamente». In ogni caso, nel momento in cui da questi dati di profiling verrà estratto il nome del contribuente infedele questo sarà tutelato da tutte le forme di contraddittorio previste dalla legge.

     

    I Big Data

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    La novità è solo un primo passo perché il processo potrà, nel tempo, essere affinato. L'utilizzo dell'Intelligenza artificiale può infatti aiutare ad individuare tecniche innovative di network analysis, machine learning e data visualization per l'individuazione dei soggetti ad alto rischio di infedeltà verso il Fisco. Lo dice il 34° Rapporto Italia dell'Eurispes che sottolinea come il tema riguarderà non solo le tecniche di contrasto all'evasione, ma anche l'evoluzione di una vera e propria giustizia «predittiva».

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